,1 TERZA PARTE
dipignere, disegno ben fondato ,&: vna manieradi colorito piacevole,ancor-
ché tal volta vsasse troppo gli scuri,per dar maggior rilieuo, prese da lui quello,
che gli parue secondo il suo bisogno,e capriccio, cioè vn modo mezano di fare,
così nel disegno,, come nel colorito , e mescolando col detto modo alcuni altri
scelti delle cose migliori d'altri maedri . Fece di molte maniere vna sola , che
Vietate le fu poi sempre tenuta sua propria , la quale fu , e sarà sempre stimatada gli arte-
mmnierepreso, fici infinitamente ., E quello si vide perfetta poi nelle Sibille , ene' Profeti dell'
•Bisormi ^ opera, che fece, come si è detto , nella Pace . Al fare della quale opera gli fu di
6;m,ososfr. grande aiuto 1' hauer vedutonella Capella del Papa l'opera di Micheiagnolo.
, '"' E se Rafaelle si folle in quella sua detta maniera fermato , ne hauesfe cercato
d'aggrandirla, e variarla, per mostrare , ch' egli intendeua gl' ignudi cosi bene ,
che Michelagnolo non si sarebbe tolto parte di quel buon nome, che acquila-
to si haueua, percióche gl' ignudi, che fece nella camera di Torre Borgia , doue
Z^eà come è l'incendio di Borgo nuono, ancorché siano buoni, non sono in tutto eccellen-
ti. Parimente non sod sfecero affatto quelli,che furono similmente fatti da lui
nella volta del palazzo d'Agostino Ghigi in Trasteuere , perche mancano di
quella gratta , e dolcezza , che fu propria di Rafaelle , del che fu anche in gran
parte cagione I' hauergli fatto colorire ad altri col suo disegno . Dal quale er-
rore rauedw osi, come giudiciosó, volle , per lauorare da se solo , e senza aiuto
d'altri , la tauola di S.Pietro a Montorio , della Trasfiguratione di Christo, nel-
la quale sono quelle parti, che già s'è detto , che ricerca , e debbe hauere vna
buona Pittura . E se non hauesse in quell' opera, quali per capriccio , adopera-
to il nero di fumo da stampatori,, il quale, come più volte si è d'etto, di sua natu-
ra diuenta sempre col tempo più scuro , & offende gli altri colori , co i quali è
mescolato , credo, che quell'opera sarebbe ancor fresea.come quando egli la fe-
ce, douehoggj pare più tosto tinta, che altrimenti t Hò voluto quali nella fine
di quella vita fare quello diseorso, per mostrare con quanta fatica, studio, e di-
ligenza si gouernade sempre mai quello honorato artefice, e particolarmente
^ Z° 'fe. per vtilè de gli altri Pittori,acciò si Appiano difendere da quelli impediméti, da
jiw&ùpr^ iquali seppe la prudenza,e virtù di Rafaelledifendersi; Aggiugnerò ancor que-
friogenio si»* do, che dòurebbe ciascuno contentarli di fare volentieri quelle cose, alle quali
„ gareggiar si senteda naturale infinto inclinato , e non volere por mano, per gareggiare a
a@umM?Me, quello, che non gli vien dato dalla natura, per non faticare in vano, e spesso con
vergogna, e danno. Oltre ciò,quando basta il fare, non si deue cercare di voler
strafàre> per passare inanzi a coloro, che per grande aiuto di natura, e per gratia
Zfémbio di: particolare data loro dà Dio,hanno fatto,ò fanno miraeoi inell' arte. Percioche,
,dh.ch$per chi none atto a vna cola, non potrà mai,& affatichili quantoi vuole,arriuaredo-
*,rso ™°" ue vn'alttobconl'aiuto della natura,è caminatoageuolmenre. E ciba per esem-
I^A $fe stesi pio frà j vecchi Paolo Vccello , il quale affaticandoli contra quello , che potette
&&y®m&^ per andare inanzi , tornò sempre in dietro . Il medesimo hà fatto a i giorni no-
stri, epoco fà , Giacomo dà Puntorno. E si è veduto per isperienza in moi i al-
c d° / Di tri, come siè detto, e come si dirà. E ciòforse auuiene, perche il Cielo và com-
^^o'amteodi partendo le gratie, acciò dia contento ciascuno a quellasche eli tocca. Ma ha-
Sfolte,mr uendò hoggimai diseorso sopra quelle cose dell'arte , forse pitiche bilognonon
®& dargli per era, per ritornare alla vita, e morte di Rafaelle dico, che hauendo egli stretta
moglie v^ amicitia con Bernardo Diuitio Cardinale di Bibbiena , il Cardinale l'haueuo
fa nipote . molti anni infettato per dargli moglie, c Rafaelle non haueua espreoamente ri-
cuso
dipignere, disegno ben fondato ,&: vna manieradi colorito piacevole,ancor-
ché tal volta vsasse troppo gli scuri,per dar maggior rilieuo, prese da lui quello,
che gli parue secondo il suo bisogno,e capriccio, cioè vn modo mezano di fare,
così nel disegno,, come nel colorito , e mescolando col detto modo alcuni altri
scelti delle cose migliori d'altri maedri . Fece di molte maniere vna sola , che
Vietate le fu poi sempre tenuta sua propria , la quale fu , e sarà sempre stimatada gli arte-
mmnierepreso, fici infinitamente ., E quello si vide perfetta poi nelle Sibille , ene' Profeti dell'
•Bisormi ^ opera, che fece, come si è detto , nella Pace . Al fare della quale opera gli fu di
6;m,ososfr. grande aiuto 1' hauer vedutonella Capella del Papa l'opera di Micheiagnolo.
, '"' E se Rafaelle si folle in quella sua detta maniera fermato , ne hauesfe cercato
d'aggrandirla, e variarla, per mostrare , ch' egli intendeua gl' ignudi cosi bene ,
che Michelagnolo non si sarebbe tolto parte di quel buon nome, che acquila-
to si haueua, percióche gl' ignudi, che fece nella camera di Torre Borgia , doue
Z^eà come è l'incendio di Borgo nuono, ancorché siano buoni, non sono in tutto eccellen-
ti. Parimente non sod sfecero affatto quelli,che furono similmente fatti da lui
nella volta del palazzo d'Agostino Ghigi in Trasteuere , perche mancano di
quella gratta , e dolcezza , che fu propria di Rafaelle , del che fu anche in gran
parte cagione I' hauergli fatto colorire ad altri col suo disegno . Dal quale er-
rore rauedw osi, come giudiciosó, volle , per lauorare da se solo , e senza aiuto
d'altri , la tauola di S.Pietro a Montorio , della Trasfiguratione di Christo, nel-
la quale sono quelle parti, che già s'è detto , che ricerca , e debbe hauere vna
buona Pittura . E se non hauesse in quell' opera, quali per capriccio , adopera-
to il nero di fumo da stampatori,, il quale, come più volte si è d'etto, di sua natu-
ra diuenta sempre col tempo più scuro , & offende gli altri colori , co i quali è
mescolato , credo, che quell'opera sarebbe ancor fresea.come quando egli la fe-
ce, douehoggj pare più tosto tinta, che altrimenti t Hò voluto quali nella fine
di quella vita fare quello diseorso, per mostrare con quanta fatica, studio, e di-
ligenza si gouernade sempre mai quello honorato artefice, e particolarmente
^ Z° 'fe. per vtilè de gli altri Pittori,acciò si Appiano difendere da quelli impediméti, da
jiw&ùpr^ iquali seppe la prudenza,e virtù di Rafaelledifendersi; Aggiugnerò ancor que-
friogenio si»* do, che dòurebbe ciascuno contentarli di fare volentieri quelle cose, alle quali
„ gareggiar si senteda naturale infinto inclinato , e non volere por mano, per gareggiare a
a@umM?Me, quello, che non gli vien dato dalla natura, per non faticare in vano, e spesso con
vergogna, e danno. Oltre ciò,quando basta il fare, non si deue cercare di voler
strafàre> per passare inanzi a coloro, che per grande aiuto di natura, e per gratia
Zfémbio di: particolare data loro dà Dio,hanno fatto,ò fanno miraeoi inell' arte. Percioche,
,dh.ch$per chi none atto a vna cola, non potrà mai,& affatichili quantoi vuole,arriuaredo-
*,rso ™°" ue vn'alttobconl'aiuto della natura,è caminatoageuolmenre. E ciba per esem-
I^A $fe stesi pio frà j vecchi Paolo Vccello , il quale affaticandoli contra quello , che potette
&&y®m&^ per andare inanzi , tornò sempre in dietro . Il medesimo hà fatto a i giorni no-
stri, epoco fà , Giacomo dà Puntorno. E si è veduto per isperienza in moi i al-
c d° / Di tri, come siè detto, e come si dirà. E ciòforse auuiene, perche il Cielo và com-
^^o'amteodi partendo le gratie, acciò dia contento ciascuno a quellasche eli tocca. Ma ha-
Sfolte,mr uendò hoggimai diseorso sopra quelle cose dell'arte , forse pitiche bilognonon
®& dargli per era, per ritornare alla vita, e morte di Rafaelle dico, che hauendo egli stretta
moglie v^ amicitia con Bernardo Diuitio Cardinale di Bibbiena , il Cardinale l'haueuo
fa nipote . molti anni infettato per dargli moglie, c Rafaelle non haueua espreoamente ri-
cuso