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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Contr.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0143

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134 TERZ A PARTE
bronzo , s'acquistò nome d'eccellente Scultore , e perciò essendo condotto da
Qufc operò Antonio da San Gallo a Loreto ,insieme con molti altri , per dar fine all'orna-
ottimamente mento di quella camera, secondo l'ordine lasciaro da Andrea Sansouino, fini del
Santa tutto Rafaelle lo Sposalitio di Nostra Donna, slato cominciato dal detto Sanso-
* Lo- uino, conducendo molte cose a perfettione con bella maniera, parte sopra 1<_,
bozze d'Andrea, parte di sua fantasia , onde fu meritamente stimato de'm pilori
Artefici, che vi lauorassìno al tempo suo. Finita quell'opera, Michelagnolo mi-
se mano, per ordine di Papa Clemente Settimo, a dar fine, secondo l'ordine co-
minciato ,alla Sagrestia nuoua, & alla Libreria di S. Lorenzo di Firenze , onde
Michelagnolo, conosciuta la virtù di Rafaelle, si seruì di lui in quell'opera, e frà
l'altre cofe gli fece fare, secondo il modello ,che n'haueua egli fatto , il San Da-
$ Damiano miano di marmo,che è hoggi in detta Sagrestia,statua bellissima, e sommamen-
di marmosat te lodata da ogn'vno. Dopo la morte di Clemente , trattenendoli Rafaelle ap-
io da luì m prerfo al Duca Alessandro de' Medici , che allhoia faceua edificare la Fortezza
Sagrefa di del Prato , gli fece di pietra bigia in vna punta del baluardo principale di detta
S.Lorenzo, Fortezza, cioè dalla , arte di fuori l'arme di Carlo Quinto Imperatore,tenuta da
due Vittorie ignude, e grandi, quanto il viuo, che furono, e sono molto lodate.
E nella punta d'vn'altro,cioè veiso la Città dalla parte di mezo giorno,fece l'ar-
Altre opere me del detto Duca Aleslandro , della medesima pietra , con due figure . E non
di Rafaelle molto dopo lauorò vn Crocifisso grande di legno, per le Monache di Santa A-
letaissìme. pollonia. E per Alessandro Antinori, allhora nobildlim'o,e ricchislìm > Mercati
re Fiorentino , fece nelle nozze d'vna sua figliuola vn'apparato ricchissimo,con
statue , storie , e molt'altri ornamenti bellissimi. Andato poi a R,ma dJBuo-
naroti, gli furono fatte dare due sigure di marmo, grandi braccia cinque , per la
sepoltura di Giulio Secondo, a San Pietro in Vincola , murata , e finita allhora
Opera ir. Re- da Michelagnolo. Ma ammalandoli Rafaelle, mentre faceua quell'opera , non
ma,in Pitene potè metterai quello studio, e diligenza , ch'era solito , onde ne perde di grado,
{e, &in Ore e sodisfece poco a Michelagnolo. Nella venuta di Carlo Quinto Imperatore a
mete, Roma,facendo fare Papa Paolo Terzo vn'apparato degno di queli'jnmttissimo
Principe, fece Rafaelle in sui Ponte Sant'Agnolo di terra, e stir eh ,quattordici
(fatue tanto belle , ch'elle furono giudicarle e migliori ,cbe fuslero dire fatte in
quell'apparato; E che più , le fece con tanta prestezza , che fù a tempo a venir'a
Firenze , doue si aspettaua similmente l'Imperatore a fare nello spatio di cinque
giorni, e non più, in sù la coseia del ponte a Santa Trinità, due fiumi di terra, di
none braccia l'vno , cioè il Reno per la Germania , & il Danub o per l'Vnghc-
ria. Dopo essendo condotto a Oruieto, fece di marmo in vna Capella, doue ha-
ueua prima farro il Mosca Scultore eccellente , molti ornamenti bellissimi di
al itrRI mezo rilieuo, la Boria de' Magi , che riuseì opera molto bella , per la varietà di
S. Angelo , e molte figure , ch'egli vi fece con assa buona maniera . Tornato poi a Roma da
w'i sé la so Tiberio Crispo,Castellanoallhora di Castel Sant' Agnolo , fù fitto Architetto
^u*® di quella gran mole , ond'egli vi acconciò , & ornò molte stanze , con intagli di
molte pietre , e mischi di diuerse sorti ne'camini , finestre , e porte. Fecegli , ol-
tre ciò, vna (fatua di marmo alta cinque braccia, cioè l'Angelo di Castello , che
è in cima del torrion quadro di mezo, doue (là lo stendardo, a (imihtudin^_,
di quello , che apparue a San Gregorio , quando hauendo pregato per il popo-
lo oppressoda crudelissima pestilenza, lo vide rimettere la spada nella guai-
na ? Afe. "sio emendo il detto Crispo fatto Cardinale , mandò più volte Ra
facile
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