VITA DI LORENZO DI CREDI. 137
Lorenzo da indi in poi fù sempre chiamato non Lorenzo Scarpellini , ma di
Credi da ogn' vno. Cresciuto dunque l'animo a Lorenzo, si pose con Andrea
del Verocchio , che allhora per vn suo così fatto humore si era dato al dipigne-
re ; esotto lui, hauendo per compagni, e per amici, se bene erano concorrenti,
Pietro Perugino, e Leonardoda Vinci , attese con ogni diligenza alla Pittura. E
cerche a Lorenzo piaceua fuor di modo la maniera di Liornardo, la seppe così
jene imitare, che ninno fù, che nella pulitezza, e nel finir l'opere con diligenza
'imitale più di lui, come si può vedere in molti disegni fatti, e di Itile,e di pen-
na, òd' acquerello , che sono nel nostro libro, frà i quali sono alcuni ritratti da
medaglie di terra , acconci (opra con panno lino incerato , e con terra liquida ,
con tanta diligenza imitati,e có tanta pacienza finiti , che non si può a pena cre-
dere, non che fare.Per quelle cagioni adunque fù tanto Lorézo dal suo maestro
amato , che quando Andrea andò a Vinetia a gettare di bronzo il cauallo, e la
statua di Bartolomeo da Bergamo, egli lasciò a Lorézo tutto il maneggio,& am-
ministratione della sue entrate, e de' negotij, e parimente tutti i disegni, rilieui,
statue,e massaritie dell'arte. Et all'incontro amò tanto Lorenzo esso Andrea suo
Maestro, che oltre all' adoperarli in Firenze con incredibile amore in tutte le
cole di lui,andò anco più d'vna volta a Vinetia a vederlo,e rendergli conto della
sua buona amministratione,e ciò có tanta sodisfattione d'Andrea,che se Lorézo
1'hauesTe acconsentito , egli se l' harebbe instituito herede © Ne di quello buon'
animo fù punto ingrato Lorenzo, poi ch' egli, morto Andrea , andò a Vineti&e
conduce il corpo di lui a Firenze,& a gli heredi poi consegnò ciò,che si trouaua
, in mano d'Andrea, eccetto i disegni, Pitture, Sculture, & altre cose dell'arte. Le
prime Pitture di Lorenzo furono vn tondo d'^na N. Donna, che fù mandato al
Rè di Spagnai! disegno della qual Pittura ritraile da vna d'Andrea suo Maestro;
& vn quadro molto meglio,che l'altro,che fù ùmilmente da Lorenzo ritratto da
vno di Lionardo da Vinci,emadaro anch'esso in Ispagna,ma tato simile a quello
di Lionardo,che non si conosseua l'vno dall'altro.E di mano di Lorenzo vna N.
Donna in vna tauola molto ben condotta , la qual'è a canto alla Chiesa grande Q^ce seti.
di S.Giacomodi Pistoia. E parimente vna,ch'è nello Spedale del Ceppo,che è gemente ; ri.
delle migliori Pitture, che sienoin quella Città. Fece Lorenzo molti ritratti , e gratti del Pe.
quando era giouine fece quello di se Hello, che è hoggi appreso Gio. Giacomo rw,no dd /e-
suo discepolo, Pittore in Firenze, con moli'altre cose lasciategli da Lorenzo,fià rocchio,e di se
le quali sono il ritratto di Pietro Perugino, e quello d'Andrea del Verrocchio M0*
suo maestro. Ritrasse anco Girolamo Beniuieni huomo dottissimo, e suo molto
amico . Lauorò nella compagnia di S.Bastiano dietro alla Chiesa de' Serui in Fi-
renze , in vna tauola , la N. Donna, S. Bastiano , & altri Santi ; e fece all'Altare
di S. Gioseffo in Santa Maria del Fiore esso Santo . Mandò a Monte Pulctano Opera la piè
vna tauola,che è nella Chiesa di S.Agostino, dentroui vn Crocifisso, la N.Don diligente , ^
na, e S. Giouanni fatti con molta diligenza . Ma la miglior opera, che Lorenzo sv,^ , che
facesse mai, e quella in cui pose maggior Audio, e diligenza, per vincere se del -
so , fù quella, che è in Cesello a vna Capella,doue in vna tauola è la N.Don- %„,;'
na, S. Giuliano, e S. Nicolò ; e chi vuol conoscere , che il lauorare pulito a olio
è necessario a volere, che 1' opere si conseruino, veggia quella tauola; lauorata
con tanta pulitezza^he no si può più. Dipinse Lorenzo,essendo ancor gioitane,
in vn pilastro d' or , S. Michele , & vn S. Bartolomeo , & alle Monache di Santa
Chiara in Firenze vna tauola della Natiuità di Christo , con alcuni Pallori , &
S
Sporche te
ren^o divenne
buon' oresice,e
disegnatoro ,
quindi fu deh
lo digradi.
S'acconciò con
Andrea del
Verocchio .
Ma Lorenzo
imitò la ma.
niera di Lio.
nardo da Vin-
ci.
Resi Agente
no gl' taterefò
del Verocchio.
Andò a Vene-
ita, e riporrò il
corpo del me.
desimo .
Opera per di.
uersi con mol^
talode.
An-
Lorenzo da indi in poi fù sempre chiamato non Lorenzo Scarpellini , ma di
Credi da ogn' vno. Cresciuto dunque l'animo a Lorenzo, si pose con Andrea
del Verocchio , che allhora per vn suo così fatto humore si era dato al dipigne-
re ; esotto lui, hauendo per compagni, e per amici, se bene erano concorrenti,
Pietro Perugino, e Leonardoda Vinci , attese con ogni diligenza alla Pittura. E
cerche a Lorenzo piaceua fuor di modo la maniera di Liornardo, la seppe così
jene imitare, che ninno fù, che nella pulitezza, e nel finir l'opere con diligenza
'imitale più di lui, come si può vedere in molti disegni fatti, e di Itile,e di pen-
na, òd' acquerello , che sono nel nostro libro, frà i quali sono alcuni ritratti da
medaglie di terra , acconci (opra con panno lino incerato , e con terra liquida ,
con tanta diligenza imitati,e có tanta pacienza finiti , che non si può a pena cre-
dere, non che fare.Per quelle cagioni adunque fù tanto Lorézo dal suo maestro
amato , che quando Andrea andò a Vinetia a gettare di bronzo il cauallo, e la
statua di Bartolomeo da Bergamo, egli lasciò a Lorézo tutto il maneggio,& am-
ministratione della sue entrate, e de' negotij, e parimente tutti i disegni, rilieui,
statue,e massaritie dell'arte. Et all'incontro amò tanto Lorenzo esso Andrea suo
Maestro, che oltre all' adoperarli in Firenze con incredibile amore in tutte le
cole di lui,andò anco più d'vna volta a Vinetia a vederlo,e rendergli conto della
sua buona amministratione,e ciò có tanta sodisfattione d'Andrea,che se Lorézo
1'hauesTe acconsentito , egli se l' harebbe instituito herede © Ne di quello buon'
animo fù punto ingrato Lorenzo, poi ch' egli, morto Andrea , andò a Vineti&e
conduce il corpo di lui a Firenze,& a gli heredi poi consegnò ciò,che si trouaua
, in mano d'Andrea, eccetto i disegni, Pitture, Sculture, & altre cose dell'arte. Le
prime Pitture di Lorenzo furono vn tondo d'^na N. Donna, che fù mandato al
Rè di Spagnai! disegno della qual Pittura ritraile da vna d'Andrea suo Maestro;
& vn quadro molto meglio,che l'altro,che fù ùmilmente da Lorenzo ritratto da
vno di Lionardo da Vinci,emadaro anch'esso in Ispagna,ma tato simile a quello
di Lionardo,che non si conosseua l'vno dall'altro.E di mano di Lorenzo vna N.
Donna in vna tauola molto ben condotta , la qual'è a canto alla Chiesa grande Q^ce seti.
di S.Giacomodi Pistoia. E parimente vna,ch'è nello Spedale del Ceppo,che è gemente ; ri.
delle migliori Pitture, che sienoin quella Città. Fece Lorenzo molti ritratti , e gratti del Pe.
quando era giouine fece quello di se Hello, che è hoggi appreso Gio. Giacomo rw,no dd /e-
suo discepolo, Pittore in Firenze, con moli'altre cose lasciategli da Lorenzo,fià rocchio,e di se
le quali sono il ritratto di Pietro Perugino, e quello d'Andrea del Verrocchio M0*
suo maestro. Ritrasse anco Girolamo Beniuieni huomo dottissimo, e suo molto
amico . Lauorò nella compagnia di S.Bastiano dietro alla Chiesa de' Serui in Fi-
renze , in vna tauola , la N. Donna, S. Bastiano , & altri Santi ; e fece all'Altare
di S. Gioseffo in Santa Maria del Fiore esso Santo . Mandò a Monte Pulctano Opera la piè
vna tauola,che è nella Chiesa di S.Agostino, dentroui vn Crocifisso, la N.Don diligente , ^
na, e S. Giouanni fatti con molta diligenza . Ma la miglior opera, che Lorenzo sv,^ , che
facesse mai, e quella in cui pose maggior Audio, e diligenza, per vincere se del -
so , fù quella, che è in Cesello a vna Capella,doue in vna tauola è la N.Don- %„,;'
na, S. Giuliano, e S. Nicolò ; e chi vuol conoscere , che il lauorare pulito a olio
è necessario a volere, che 1' opere si conseruino, veggia quella tauola; lauorata
con tanta pulitezza^he no si può più. Dipinse Lorenzo,essendo ancor gioitane,
in vn pilastro d' or , S. Michele , & vn S. Bartolomeo , & alle Monache di Santa
Chiara in Firenze vna tauola della Natiuità di Christo , con alcuni Pallori , &
S
Sporche te
ren^o divenne
buon' oresice,e
disegnatoro ,
quindi fu deh
lo digradi.
S'acconciò con
Andrea del
Verocchio .
Ma Lorenzo
imitò la ma.
niera di Lio.
nardo da Vin-
ci.
Resi Agente
no gl' taterefò
del Verocchio.
Andò a Vene-
ita, e riporrò il
corpo del me.
desimo .
Opera per di.
uersi con mol^
talode.
An-