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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Contr.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0161
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Difegnò con imitò nesuoi disegni la maniera di Rafaelle,e quella osseruò del continuo $ CÒ«
grand' imito me ne possono far fede alcuni suoi dilegui, che sono nel nostro Libro. E non è
tiene di Rasa- gran fatto, che molti se ne veggono, è tutti con diligenza finiti , perche si dilet-
elle, e di ci@ si tò molto più di disegnare , che di colorire . Furonole prime cosedi Gio.Fran-
''"' oltre cesco da |uj lauorate nelle loggie dei Papa a Roma, in compagnia di Giouanni
modo a dii&

da Vdine, di Ferino del Vaga , e d'altri eccellenti Maestri . Nelle quali opere si
vede vna buonissimagratia ,e di Maestro , che attendere alla perfezione delle
'altn'"^'^^ cose. Fù vniuersalé,e diletteli molto di far paesi,e casamenti. Colori bene a
olio, a freseo, & a tempera , e ritraile di naturale eccellentemente , e fu in ogni
cosa molto aiutato dalla natura, in tanto ,che lenza molto studio intendeua be-

tare.

Lavorò con gli

ne tutte le cose dell'Arte, onde fu di grande aiuto a Rafaelle a dipingere graiQ
parte de'cartoni de 1 panni d'arazzo della Capella del Papa , e del Concilierò, e
particolarmente le sregiature. Lauorò anco molt'altre cose con i cartoni,& or-
dine di Rafaelle, come la volta d'Agostino Ghigi in Trattenere , e molti quadri,
tauole, & altre opere diuerse , neliequali si portò tanto bene, che meritò più
l'vn giorno , che l'altro da Rafaelle eslere amato. Fece ite Monte Giordano in
Roma vna facciata di chiaro (curo -, &m Santa Maria di Anima alla porta del
fianco, che và alla Pace, in fieseo, vn San Chdstofaro d'otto braccia, che è buo-
nissima figura; & in quell'opera è vn Romito in vna grotta, con vna lanterna in
mano, con buon disegno, e gratta unitamente condotto. Venuto poi Gio.Fran-
cesco a Firenze, fece a Lodouico Capponi a Montughi, luogo fuor della porta a
San Gallo, vn Tabernacolo con vna Notlra Donna mokolodata • In tanto ve-
nuto a morte Rasaelle , Giulio Romano , e Gio. Francesco, slati suoi discepoli,
Dettero molto tempo insieme, e finirono di compagnia 1'opere , che di Ranel-
le erano rimaste imperfette , e particolarmente quelle, ch'egli haueua comin-

nelle loggie
del Vaticano •
Operava in
tutti i modi A
sreseo, ad olio,
Atempra , ri-
trusse , eseruì
femore a Rfc
sacile cd som-
ma saciliti
Operò in di-
versi luoghi di
Roma con ot-
timo giudicio.
Con Giulio
Romane bere-
dito la robba
di Rasaelle, e
sinì con lui le
flange di Co. ciato nella vigna del Papa,e ùmilmente quelle della sila grande di Palazzo,do-
fantino, ue sono di mano di quelli due dipinte le storie di Costantino, con buonissime
Perivo del figure, e condotte con bella prattica , e maniera , ancorché le inuentioni , e gli
Vaga Cognate schizzi delle storie venissero in parte da Rafaelle . Mentre , che quelli lauori si
del Fattore,di faceuanc, perino del Vaga , Pittore molto eccellente , tolse per moglie vna so-
iella di Gio.Francesco, onde fecero molti lauori insieme, e seguitando poi Giu-

pinge con lui.

Cisslid", cfa lio,e Gio.Francesco, fecero in compagnia vna tauola di duepezzi, drentoui
andatoaMa- l'Aslontione di Nostra Donna , che andò a Perugia a Monteluci , e cosi altri la-

con gran cor.
tefa.
St ridufe ab.
prtsso il Mar,
cbeje del Va.
fa,e colloco la

eoa non accol. uori, e quadri per diuersi luoghi . Hauendo poi comnvssione da Papa Clemen-
se il Fattore te di fare vna tauola ùmile a quella di Rafaelle , che è a San Pietro Montorio,
la quale si haueua a mandare in Francia , doue quella era prima stata da Rafael-
le desinata , la cominciarono , & appreso venuti a diuiùone, e partita la rob-
ba, i disegni, & ogn'altra cosa lasciata loro da Rafaelle,Giulio se n'andò a Man-
toua, doue al Marchese lauorò infinite cose, là doue, non molto dopo , capi-
tando ancor Gio.Francesco , òtiratoui dall'amicitia di Giuso, ò da speranza
Tauola , eh di douerui lauorare, fù sì poco da Giulio accarezzato , che se ne partì tostamen-
era declinata te, e girata laLombardia , se ne tornò a Roma ; E da Roma , in su le galero,4,
tu Francia, in fe n'andò a Napoli dietro al Marchese del Vasto , portando seco la tauola fini-
s. Spirito di ta, ch'era imposta di San Pietro Montorio, & altre cose , le quali fece posa-
Napolt. re jn ifchia , Isola del Marchese. Ma la tauola fù posta poi, dou'è hoggi , iru,
Napoli nella Chiesa di San Spirito de gl'incurabili. Fermatoli dunque Gio.
Francesco in Napoli, & attendendo a dileguare, e dipingere, si trattenerla.»,
ellen-
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