216 TERZAPARTE
Lauorì la cescoin Francia, hauendo seco non più , che dodici huomini, a Fontanableo si
metà de gli metà di tutti gli ornamenti, che fece il Rè fare , per honorare vn tanto Impera.
parecchi dore; E l'altra metà fece Francesco Primaticcio Bolognesè. Ma le cole,che fece
per ^ Rollo d'archi, di colossi, & altre cose limili, furono per quanto si disse allhora,
"carloV l'm eP" stupende ,che da altri insino allhora fodero siate fatte mai. Ma vna gran
soratore Z parte delle danze,che il Rodo fece al detto luogo di Fontanableo, sono dato
Bnranableo. disfatte dopo la sua morte dal detto Francesco Primaticcio , che in quel luogo
hà fatto nuoua,e maggior fabbrica. Lauorarono col Rodo le cose sopradettc
di Stucco , e di rilieuo , e furono da lui Copra tutti gli altri amati Lorenzo Naldi-
no Fiorentino, Maestro Francesco d'Orliens, Maestro Simone da Parigi,e Mae-
stro Claudio similmente Parigino , Maestro Lorenzo Piccardo, & altri molti.
Allievi del Mail migliore di tutti fu Domenico del Barbieri , che è Pittore , e Maestro di
Rosso,chete stucchi eccellentissimo, e disegnatore Straordinario , come ne dimostrano le sue
mutarono a iut opere Rampare , che si possono annouerare frà le migliori , che vadano attorno.
operare , de' j Potori parimenti , ch'egli adoperò nelle dette opere di Fontanableo, furono
'uca Fe™" fratellodi Gio. Francesco, detto il Fattore, il quale fù discepolo di
'code B^CT Rateile da Vrbino ; L onardo Fiamingo Pittore molto valente ,il quale condii-
Macero " di ceua bene affattoco'i colori i disegni del Rosfo , Bartolomeo Miniati Fiorente
cp„ no> Francesco Caccianimici, e Gio.Battista da Bagnacauallo,i quali virimi lo ser-
uirono, mentre Francesco Primaticcio andò per ordine del Rè a Roma a forma-
Altre
stucchi)
ture,
re il Lacoonte, l'Apollo, e molt'altre anticaglie rare,per gettarle di bronzo. Ta-
cerò gl'intagliatori i Maestri di legname, & altri insiniti, de'quali si seruì il Rosso
in quelle opere , perche non fà dibisogno ragionare di tutti , come che molti di
opere loro facessero opere degne di molta lode . Lauorò di sua mano il Rollo , oltre le
fate per di. cose dette, vn S M chele, che è cosa rara . Et al Connestabili fece vna tauola di
sersi tuttosi, vn Christo morto, cosa rara , che è a vn suo luogo chiamato Ceuan , e fece anco
mute, di Minio a quel Rè cose rarissime . Fece appreso vn Libro di notomie, per farlo
Rampare in Francia , del quale sono alcuni pezzi di sua mano nel nostro Libro
de'Disegni. Si trottarono anco frà le sue cose, dopo che fu morto , due belhssimi
cartoni, in vno de'quali è vna Leda, che è colà singolare, e nell'altro la Sibilla
Tiburtina , che mostra a Ottauiano Imperadore la Vergine gloriola , con Chri-
Per le opere sio nato in collo. Et in quello fece il Rè Francesco, la Regina , la guardia , & il
s"' rare de popolo, con tanto numero di figure, e sì ben fatte,che si può dire con verità,che
Henne sicco quella folle vna delle belle cose, che mai facesse il Rodo ; Il quale fù per quelle
pi di mille opere, & altre molte, che non si sanno, cosi grato al Rè, ch'egli si trouaua poco
feudi dentro auantl[a sua morte hauere più di mille seudi d'entrata, senza le prouisioni dell*
" °Pera> ch'ebano grossissime. Di maniera , che non più da Pittore, ma da Princi«
' "' '' pe viuendo , teneua Seruitori assai , caualcature ,& haueua la casa fornita di ta-
pezzarie, e d'argenti, & altri fornimenti, e macericele di valore , quando la for-
tuna, che non lascia mai, ò rarissi me volte, lungo tempo in alto grado, chi trop-
po si sida di lei,lo fece nel più strano modo del mondo capitar male,perche prat-
?er haute tifando con esso lui,come domesticb,e famigliare,Francesco di Pellegrino Fio-
imputato vn' rentino, il quale della Pittura si dilettaua, & al R01T0 era amicissimo,gli furono
amico difurto rubate alcune centinaia di ducati , onde il Roffo non sospettando d'altri , che di
cade in grane detto Franc.lo fece pigliare dalla corte,e con essàmine rigoroso tormétarlo mol-
cure , e peri- to , ma colui,che si trouaua innocente,non cófessando altro,che il vero,finalmen-
'"'• terilassaco, fù sforzato mosso dagiusto sdegno, a risentirsi„ contrai! Rosso del
vitu-
Lauorì la cescoin Francia, hauendo seco non più , che dodici huomini, a Fontanableo si
metà de gli metà di tutti gli ornamenti, che fece il Rè fare , per honorare vn tanto Impera.
parecchi dore; E l'altra metà fece Francesco Primaticcio Bolognesè. Ma le cole,che fece
per ^ Rollo d'archi, di colossi, & altre cose limili, furono per quanto si disse allhora,
"carloV l'm eP" stupende ,che da altri insino allhora fodero siate fatte mai. Ma vna gran
soratore Z parte delle danze,che il Rodo fece al detto luogo di Fontanableo, sono dato
Bnranableo. disfatte dopo la sua morte dal detto Francesco Primaticcio , che in quel luogo
hà fatto nuoua,e maggior fabbrica. Lauorarono col Rodo le cose sopradettc
di Stucco , e di rilieuo , e furono da lui Copra tutti gli altri amati Lorenzo Naldi-
no Fiorentino, Maestro Francesco d'Orliens, Maestro Simone da Parigi,e Mae-
stro Claudio similmente Parigino , Maestro Lorenzo Piccardo, & altri molti.
Allievi del Mail migliore di tutti fu Domenico del Barbieri , che è Pittore , e Maestro di
Rosso,chete stucchi eccellentissimo, e disegnatore Straordinario , come ne dimostrano le sue
mutarono a iut opere Rampare , che si possono annouerare frà le migliori , che vadano attorno.
operare , de' j Potori parimenti , ch'egli adoperò nelle dette opere di Fontanableo, furono
'uca Fe™" fratellodi Gio. Francesco, detto il Fattore, il quale fù discepolo di
'code B^CT Rateile da Vrbino ; L onardo Fiamingo Pittore molto valente ,il quale condii-
Macero " di ceua bene affattoco'i colori i disegni del Rosfo , Bartolomeo Miniati Fiorente
cp„ no> Francesco Caccianimici, e Gio.Battista da Bagnacauallo,i quali virimi lo ser-
uirono, mentre Francesco Primaticcio andò per ordine del Rè a Roma a forma-
Altre
stucchi)
ture,
re il Lacoonte, l'Apollo, e molt'altre anticaglie rare,per gettarle di bronzo. Ta-
cerò gl'intagliatori i Maestri di legname, & altri insiniti, de'quali si seruì il Rosso
in quelle opere , perche non fà dibisogno ragionare di tutti , come che molti di
opere loro facessero opere degne di molta lode . Lauorò di sua mano il Rollo , oltre le
fate per di. cose dette, vn S M chele, che è cosa rara . Et al Connestabili fece vna tauola di
sersi tuttosi, vn Christo morto, cosa rara , che è a vn suo luogo chiamato Ceuan , e fece anco
mute, di Minio a quel Rè cose rarissime . Fece appreso vn Libro di notomie, per farlo
Rampare in Francia , del quale sono alcuni pezzi di sua mano nel nostro Libro
de'Disegni. Si trottarono anco frà le sue cose, dopo che fu morto , due belhssimi
cartoni, in vno de'quali è vna Leda, che è colà singolare, e nell'altro la Sibilla
Tiburtina , che mostra a Ottauiano Imperadore la Vergine gloriola , con Chri-
Per le opere sio nato in collo. Et in quello fece il Rè Francesco, la Regina , la guardia , & il
s"' rare de popolo, con tanto numero di figure, e sì ben fatte,che si può dire con verità,che
Henne sicco quella folle vna delle belle cose, che mai facesse il Rodo ; Il quale fù per quelle
pi di mille opere, & altre molte, che non si sanno, cosi grato al Rè, ch'egli si trouaua poco
feudi dentro auantl[a sua morte hauere più di mille seudi d'entrata, senza le prouisioni dell*
" °Pera> ch'ebano grossissime. Di maniera , che non più da Pittore, ma da Princi«
' "' '' pe viuendo , teneua Seruitori assai , caualcature ,& haueua la casa fornita di ta-
pezzarie, e d'argenti, & altri fornimenti, e macericele di valore , quando la for-
tuna, che non lascia mai, ò rarissi me volte, lungo tempo in alto grado, chi trop-
po si sida di lei,lo fece nel più strano modo del mondo capitar male,perche prat-
?er haute tifando con esso lui,come domesticb,e famigliare,Francesco di Pellegrino Fio-
imputato vn' rentino, il quale della Pittura si dilettaua, & al R01T0 era amicissimo,gli furono
amico difurto rubate alcune centinaia di ducati , onde il Roffo non sospettando d'altri , che di
cade in grane detto Franc.lo fece pigliare dalla corte,e con essàmine rigoroso tormétarlo mol-
cure , e peri- to , ma colui,che si trouaua innocente,non cófessando altro,che il vero,finalmen-
'"'• terilassaco, fù sforzato mosso dagiusto sdegno, a risentirsi„ contrai! Rosso del
vitu-