Consortato da
Zg al viaggio
d% Roma , sà
opere per por^
$ar soco „
238
venuro in desiderio di veder Roma , come qnello , ch' era in sùI'acquistare $ e
sentiua molto lodar l'opere de' maestri buoni , e particolarmente quelle di Ra.
facile ,e di Michelagnolo , disse I'animo, e desiderio suo a 1 vecchi Zj,a 1 quali
parendo, che non fosse cotal desiderio se non lodeuole , dissero esler contenti,
ma che sarebbe ben fatto , ch' egli hauesse portato seco qualche cosa di sua ma-
no, che gli facesse entratura a quei Signori , & a gli Artefici della profeslìone , il
qual cousiglio non dispiacendo a Francesco, fece né quadri, due piccioli, & vno
aliai grande , nel qual fece la Nostra Donna col figliuolo in collo ,che toglie di
Ritr#sse [e stef. grembo a vn'Angelo alcuni frutti; & vn Vecchio con le braccia piene dipeli,
so bitf,rm3 fatto con arte, e giudicio,e vagamente colorito. Oltre ciò , per inuest gare le
mente,' sotrigliezze dell' arte, si mise vn giorno a ritrarre se steflo, guardando liinvn
specchio da Barbieri di quei mezo rondi. Nel che fare,vedendo quelle bizzarie,
che fa la ritondità dello Specchio nel girare , che fanno le traui de' palchi , che
torcono,© le porte, e tutti gli edificij, che sfuggono (traciamente , gli venne vo-
glia di contrafare per suo capriccio ogni cosa . Laonde fatta fare vna palla di le.
gnoatornio , e quella diuisa per farla meza tonda , e di grandezza limile allo
specchio, in quella si mise con grande arte a contrafare tutto quello,che vederla
nello specchio,e particolarmente le dello,tanto limile al naturale, che no si po-
trebbe (limate,ne credere. E perche tutte le cose,che s'appressano allo specchio
crescono,e quelle, che si allontanano diminuiseono , vi fece vna mano,cne dile-
guarla vn poco grande,come moslraua lo specchio,~anto bella,che pareua veris-
sima;e perche Francesco era di bell dima aria,& haueua il volto,e l'aspetto gra-
tioso molto, e più tosto d'Angelo, che d' huomo, pareua la sua effigie in quella
palla vna cosa diuina, anzi gli successe così felicemente tutta quell'opera, che il
vero non istaua altriméti,che il dipinto,ellendo in quella il lustro del vetro,ogni
segno di rissessione, 1' ombre > &: 1 lumi sì propri, e veri , che più non si sarebbe
potuto sperare da humano ingegno. Finite quest'opere,che furono non pure da
isuoi vecchi tenute rare, ma da molti altri, che s'intendeuano dell' arte stupen-
_ de, e marauigliose ; & incavate i quadri,& il ritratto,accompagnato da vno de"
in tutta suoi Zij, si conduce a Roma, doue hauendo il Datario veduti i quadri,e Rimati.
la coree „M. gli quello ,ch'erano, furono subito il giouane, & il Zio introdotti a Papa Cl^
rauiglia. mente, il quale vedute l'opere, e Francesco così giouane,restò stupefatto, e con
eslo tutta la corte. Appresso Sua Santità, dopo hauergli fatto molti fauori, drfse,
Riceve corte» che voleua dare a dipignere a Francesco la oala de' Pontefici, della quale haue-
soeloded^ ua già fatto Giouanni da Vdine di stucchi, e di pitture tutte le volte. Così dun-
Papa Cleme. que hauendo donato Francesco 1 quadri al Papa , & hauute , oltre alle promes-
se, alcune cortese, e doni, Limolato dalla gloria, dalle lodi, che si sentiua dare,
Xi' " e 'a" ""e '''- Poteua sperare da tanto Pontefice , fece vn bellissimo quadro
d'vna Circoncisione,del quale fù tenuta cosa rarissima la inqentione,per tre lu-
Deferimone m'fantaslichi , che a quella Pittura seruiuano , perche le prime figure erano il-
Circon. luminate dalla vampa del volto di Christo, le seconde riceueuano lume da cer-
aftone donate ti, che portando doni al sacrificio,caminauano per certe scale con torce accese
& Pepa , da in mano, e l'vltime erano (coperte,& illuminate dall'Aurora, che mostraua vn
lui tenuta m leggiadrissimo paese , con infiniti casamenti , il qual quadro finito , lo donò
al Papa , che non fece di quello , come de gli altri , perche hauendo donato il
quadro di Nostra Donna a Hippolito Cardinale de' Medici suo Nipote , & il
ritratto nello specchio a M. Pietro Aretino Poeta , e suo seruitore ; e quello
della
Andò a Roma
doue le suo
opere cagiona
prego^
Zg al viaggio
d% Roma , sà
opere per por^
$ar soco „
238
venuro in desiderio di veder Roma , come qnello , ch' era in sùI'acquistare $ e
sentiua molto lodar l'opere de' maestri buoni , e particolarmente quelle di Ra.
facile ,e di Michelagnolo , disse I'animo, e desiderio suo a 1 vecchi Zj,a 1 quali
parendo, che non fosse cotal desiderio se non lodeuole , dissero esler contenti,
ma che sarebbe ben fatto , ch' egli hauesse portato seco qualche cosa di sua ma-
no, che gli facesse entratura a quei Signori , & a gli Artefici della profeslìone , il
qual cousiglio non dispiacendo a Francesco, fece né quadri, due piccioli, & vno
aliai grande , nel qual fece la Nostra Donna col figliuolo in collo ,che toglie di
Ritr#sse [e stef. grembo a vn'Angelo alcuni frutti; & vn Vecchio con le braccia piene dipeli,
so bitf,rm3 fatto con arte, e giudicio,e vagamente colorito. Oltre ciò , per inuest gare le
mente,' sotrigliezze dell' arte, si mise vn giorno a ritrarre se steflo, guardando liinvn
specchio da Barbieri di quei mezo rondi. Nel che fare,vedendo quelle bizzarie,
che fa la ritondità dello Specchio nel girare , che fanno le traui de' palchi , che
torcono,© le porte, e tutti gli edificij, che sfuggono (traciamente , gli venne vo-
glia di contrafare per suo capriccio ogni cosa . Laonde fatta fare vna palla di le.
gnoatornio , e quella diuisa per farla meza tonda , e di grandezza limile allo
specchio, in quella si mise con grande arte a contrafare tutto quello,che vederla
nello specchio,e particolarmente le dello,tanto limile al naturale, che no si po-
trebbe (limate,ne credere. E perche tutte le cose,che s'appressano allo specchio
crescono,e quelle, che si allontanano diminuiseono , vi fece vna mano,cne dile-
guarla vn poco grande,come moslraua lo specchio,~anto bella,che pareua veris-
sima;e perche Francesco era di bell dima aria,& haueua il volto,e l'aspetto gra-
tioso molto, e più tosto d'Angelo, che d' huomo, pareua la sua effigie in quella
palla vna cosa diuina, anzi gli successe così felicemente tutta quell'opera, che il
vero non istaua altriméti,che il dipinto,ellendo in quella il lustro del vetro,ogni
segno di rissessione, 1' ombre > &: 1 lumi sì propri, e veri , che più non si sarebbe
potuto sperare da humano ingegno. Finite quest'opere,che furono non pure da
isuoi vecchi tenute rare, ma da molti altri, che s'intendeuano dell' arte stupen-
_ de, e marauigliose ; & incavate i quadri,& il ritratto,accompagnato da vno de"
in tutta suoi Zij, si conduce a Roma, doue hauendo il Datario veduti i quadri,e Rimati.
la coree „M. gli quello ,ch'erano, furono subito il giouane, & il Zio introdotti a Papa Cl^
rauiglia. mente, il quale vedute l'opere, e Francesco così giouane,restò stupefatto, e con
eslo tutta la corte. Appresso Sua Santità, dopo hauergli fatto molti fauori, drfse,
Riceve corte» che voleua dare a dipignere a Francesco la oala de' Pontefici, della quale haue-
soeloded^ ua già fatto Giouanni da Vdine di stucchi, e di pitture tutte le volte. Così dun-
Papa Cleme. que hauendo donato Francesco 1 quadri al Papa , & hauute , oltre alle promes-
se, alcune cortese, e doni, Limolato dalla gloria, dalle lodi, che si sentiua dare,
Xi' " e 'a" ""e '''- Poteua sperare da tanto Pontefice , fece vn bellissimo quadro
d'vna Circoncisione,del quale fù tenuta cosa rarissima la inqentione,per tre lu-
Deferimone m'fantaslichi , che a quella Pittura seruiuano , perche le prime figure erano il-
Circon. luminate dalla vampa del volto di Christo, le seconde riceueuano lume da cer-
aftone donate ti, che portando doni al sacrificio,caminauano per certe scale con torce accese
& Pepa , da in mano, e l'vltime erano (coperte,& illuminate dall'Aurora, che mostraua vn
lui tenuta m leggiadrissimo paese , con infiniti casamenti , il qual quadro finito , lo donò
al Papa , che non fece di quello , come de gli altri , perche hauendo donato il
quadro di Nostra Donna a Hippolito Cardinale de' Medici suo Nipote , & il
ritratto nello specchio a M. Pietro Aretino Poeta , e suo seruitore ; e quello
della
Andò a Roma
doue le suo
opere cagiona
prego^