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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Contr.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0341
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33X ILKLArAKlt
vi ri/rafe fe sissarre Castiglioni autore del Cortigiano , e suoamicissimo, il Pontano ,11
fcfc,l ca0i Mirullo, e molci altri Letterari, e Cortigiani. Intorno, e frale finestre dipinse
gelone, il Pon- Giulio molte imprese, e poesie, che furono vaghe, e capricciose , onde piacque
t^o,ed altri molto ogni €osa al Papa, il quale lo premiò di corali fatiche largamente ; Men-
gran Lettere tre, che questa sala si lipigneua , non potendaessi sodisfare anco in parte a gli
''• amici,fecero Giulio, e Gì>. Francesco in vnatattola vn'Assontione di N. Don-
na, che fù bellissima, la quale fu mandata a Perugia,e posta nel Monasterio del?
le Monache diMontellucci. E dopo, Giulio ritiratoti da se solo , fece in vite
quadro vna N. Donna, con vna gatta dentroui , tanto naturale , che pareua vi-
uissima, onde fu quel quadro chiamato il quadro della Gatta . In vn' altro qua-
Tece in Roma dro grande fece vn Christo battuto alla colonna , che fù posto sopra l'Alcarc_,
sibre opere bel della Chiesa di Santa Prasede in Roma. Ne molto dopo M. Gio. Matteo Gi-
^"^e per di. berti, ^he fù poi Vescouo di Verona, che allhora era Datario di Papa Ciemen*
' te sece fare a Giulio,ch'era molto suo domestico amico,il disegno d'alcune Gan-
ze, che si murarono di mattoni , vicino alla porta del palazzo del Papa , le quali
rispondono sopra la piazza di S.Pietro, doue (tanno a sonare i trombetti, quan-
do i Cardinali vanno a Concistoro, con vna (alita di commodissime scale, che si
possono Salire a cauallo, & a piedi. Al medesimo M. Gio. Matteo fece in vna
tauola vna lapidatone di S. Stefano , la quale mandò a vn suo beneficio in Ge-
noua, intitolato S. Stefano: Nella qual tauola ,che,e perinuentione, gratia ,e
componimento bellissimo, si vede, mentre i Giudei lapidano S. Stefano, il gio-
vane Saule sedere sopra i panni di quello. In somma non fece mai Giulio la
più bell'opera di quella,per le fiere attitudini de' lapidatori,e per la bene esprefi
Taueì* di S% sa pacienza di Stefano : Il quale pare,che veramente veggia sedere Giesù Chri-
Stefano in Ge. Ilo alla delira del Padre, in vn Cielo dipinto diurnamente : La qual opera,insie-
^ua mirabile me col benefico,diede M.Gio.Matteo a' Monaci di Monte Oliueto, che n'han#
^"a da Giu. no fatto vn Monasterio. Fece il medesimo Giulio a Giacomo Fuccheri Tedefc
"'• co, per vna Capella, che è in S.Maria dell'anima in Rom3 vna bellissima tauo-
la a olio, nella quale è la N. Donna, Sant'Anna, S.Giosesfo, S.Giacomo,S.Gio-
uanni putto , ginocchioni , e S. Marco Euangelista,che hà vn Leone a piedi, il
quale standosi a giacere con vn libro, hài peli ,che vanno girando, secondo,
ch'egli è pollo, il che fù difficile , e bella consideratione , lenza , che il medesi-
mo Leone hà corte Ale sopra le spalle , con le penne così piumose, e morbide,
che non pare quali da credere, che la mano d'vn'Artefice possa cotanto imitare
Descrìttìone la natura. Vi fece oltre ciò vn casamento , che gira avso di teatro in tondo,
del bel qua. con al rune statue così belle, e bene accomodate, che non si può veder meglio.
dro fato al E frà l'aire, vi è vna femina, che filando guarda vna sua chioccia,& alcuni pul-
Tuccannilla cini, che non può esser cosa più naturale . E sopra la N. Donna sono alcuni
Capello dell' putti , che sostengono vn padiglione , molto ben fatti , e gratiosi . E se anco
. questa tauola non fusse stata tanto tinta di nero , onde è diuentata scutissima,
certo sarebbe stata molto migliore ; Ma quello nero fà perdere , ò (martire la
maggior parte delle fatiche, che vi sono dentro , conciosiache il nero, ancorché
Troppo nero sia vernicato, fa perdere il buono; hauendo in se sempre dell'alido, ò (ia carbo4
berd'c"' ne, òauorio abbracciato , ò nero di fumo, ò carta arsa. Frà molti discepoli,
' °'"° C'hebbe Giulio , mentre lauorò queste cose, i quali furono Bartolomeo da Ca-
stiglioni , Tomaso Paperello Cortonese , Benedetto Pagni da Pescia , quelli di
cui più famigliarmente sileruiua, fù Giouanni da Lione, e Rafaelle dal Cok
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