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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Contr.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0362
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VITA DI VERINO DEL VAGA. „,
E chi di quello dubitane punto , lo sgannerà al presente la vita di Ferino del pà del VP
Vaga, eccellentissimo Pinotene molto ingegnoso; il quale nato di padre poue- gantfapue.
to, e rimasto picciol fanciullo, abbandonato da' suoiparenti ,fù dalla virtù sola ro di Padre ,
guidato, e gouernato ; La quale egli , come sualegitima madre , conobbe sem- ^ per virtù
pre,e quella honorò del continuo# E 1'osleruatione dell'arte della Pittura fù tal- rso^™\ •_
mente seguita da lui,con ogni studio,che fù cagione di fare nel tempo suo que-
gli ornamenti tanto egregi , e lodati , c' hanno accresciuto nome a Genova, &
gl Principe Doria. Laonde si può lenza dubbio credere , che il Cielo solo sia
quello , che conduca gli huomini da quella infima basezza dotte naseono, al
sommo della grandezza, dou' eglino ascendono,quando con l'opere loro affati-
candoli, mostrano essere seguitatori delle seienze, che pigliano a imparare , co-
me piglio , e seguitò per sua Perino , l'arte del disegno , nella quale mostrò ec-
cellentissiinamente, e con gratia , somma perfèttione : E nelh stucchi non solo Dfynì
paragonò gli antichi,ma tutti gli artefici moderni,in quel che abbraccia tutto il frinente , e
genere della Pittura ;con tutta quella bontà, che può maggiore desiderarsi da », ftucchp©
ingegno humano, che voglia far conoseere nelle diffirukà di quell'arte la bel raggiò gli ^
lezza, la bontà, la vaghezza,e leggiadria ne' colori,e ne gli altri ornamenti ; ma f'^ > efané
veniamo piu particolarmente all'origine sua. Fù nella Città di Firenze vn Gio- ' moderni.
vanni Buonaccorsi,che nelle guerre di Carlo VIII.Rc di Francia,come giovane,
& animosò,e liberale,in seruitù con quel Principe, spese tutte le facoltà sue nel
soldo,e nel giuoco,& in vltimo vi lasciò la vita . A cottili nacque vn figliuole, il
cui nome fù Pietro, che rimasto picciolodi due meli, per la madre morta di pe-
lle, fù con grandissìmamiseria allattato da vna Capra in vna villa,insino, che il
padre andato a Bologna , riprese vna seconda donna , alla quale erano morti di
pelle i figliuoli,& il marito. Costei con il latte appellato , finì di nutrire Pietro, s@ cw^.
chiamato Perino per vezzi,co me ordinariamente per il pùsi cosluma chiamare li sù allenate.
ifanciulli,il qual nome (e gli mantenne poi tuttauia. Costui condotto da! padre
in Firenze , e nel suo ritornarsene in Francia , lasciatoload alcuni suoi parenti;
quelli,ò per no hauere il modo, ò per non voler quella briga di tenerlo, e fargli
insegnare qualche mestiero ingegnoso,racconciarono allo Speciale de! Pinado-
ro,accioche egli imparale quel medierò ; Ma non p acendogli quell'arte ,fù
preso per fattorino da Andrea de' Ceri pittore,piacendogli, e l'aria,& i modi di.
Perino, e parendogli vedere in esso vn non sò che d'ingegno , e di viuacità da
sperare, che qualche buon frutto douesse col tempo vseir di lui. Era Andrea no
molto buon Pittore, anzi ordinario, e di quelli,che danno a bottega aperta,pu-
blicamente a lauorare ogni cosa mecanica ; & era consueto dipignere ogn'anno
per la feda di S. Giovanni certi ceri, che andavano,e vanno ad offerirli, insieme
con gli altri tributi della Città,e per quello si chiamaua Andrea de' Ceri,dal co-
gnome del quale sù poi detto vn pezzo, Perino de'Ceri. Custodì dùque Andrea
Perino qualche anno, & insegnatili i principij dell arte il meglio,che sapeua,fù stateUPi^
forzato nei tempo dell' età di lui, d'undici anni, acconciarlo con miglior mae tara [otto Afe
Aro di Iu;; Perche hauendo Andrea stretta domedichezza con Ridolfo figliuolo dteR de cm,
di Domenico Ghirlandaio, ch'era tenuto nella Pittura molto pratico, e valente, e," fato al
comesi dirà. Concostui acconciò Andrea de' Ceri Perino, accioche egli atten- Ghirlandaio .
delle al disegno, e cercale di fare quell' acquisto in qqell' arte , che mostraUQ
l'ingegno, ch'egli haueua grandissìmo, con quella voglia,& amore,che più po-
lena . E così seguirando, irà molti giovani , ch'egli haueua in bottega , che?
•Yy atten-
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