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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Contr.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0406

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VITA DI NICOLO DETTO IL TRIBOLO. . 397
M# Giouanni Gaddi suoamicislimo vn camino , &. un'acquaio di pietra di nac^
gno per le sue cale, che sono alla piazza di Madonna; fece fare alcuni putti ditevi
grandi di terra , che andavano sopra il cornicione al Tribolo, il qualecondusse s^j^'%.
tanto straordinanamentebene, che M.Giouanni veduto l'ingegno,e la manie- dim^mo'fo
radei gioitane, gli diede afare due Medaglie di marmo, le quali finite ecceden ntfme tondofc
temente furono poi collocare sopra alcune porte della medesimicasa. In tanto „,
cercand si d'allogare per lo Rè di Portogallo vna sepoltura di giandissimo lauoi-
io; per esset slato Giacomo discepolo d?Andrea Contucci da Morire Sansouino,
& hauer nome non sbio di paragonare il suo Maellro , Buomo di gran fama, ma.
d'hauere anco più bella maniera, fu coiai lauoro allogato a luiìcel mezo de' Bàr-
tolim ;tà doue tatto Giacomovn superbisKmomodello di legnarne,pieno tutto' fo,so#
di Itone,e di figure di cerafatte la maggior parte dal Tribolo, crebbe in modo, tomod&à,
essendo ritifate bellissime,la fama del giouane,che Matteo di Lorenzo Strozzi; msepolero^bc
essendo partito il Tribolo dal Sansouino, parendogli hoggimai poter fare dà se, tf dann^graw
gli diede a far certi putti di pietra,e poco poi,elsendògli quelli molto piacciati, nome..
due di marmo , i quali tengono vn Delfino , che versa acqua in vn vinaio, che Altri lauow
Roggi si vede a S.CalIìano,luogo lonrano da Firenze otto miglia; nella villane! ^ pietra,edr
deuo M.Matteo. Mentre che quelle opere dal Tribolo si faceuano in Firenze rm*rm0 r
essendoci venuto per sue bisogne M.Bartolomeo Barbazzi Gentilhuomo Bolo-
gnese,si ricordò,che per Bologna si cercaua d'vn giouane,che làuorasse bene per
metterlo à far figure,e slorie di marmo nella facciata di S.Pètronio,Chiesà prin-
cipale di quella Città : perche ragionato col Tubolose veduto delle sue opere ^
che gli piacquero,e parimente 1 costumi,e l'àltre qualità de! giouane,lo códussfe:
a Bologna, doue egli con molta diligenza,e co molta sua lode,fece in poco tem- Due figure dr
po le due Sibille di marmo, che poi furono polle nell'ornamento della porta di marmo note
S.Petromo,che và all'Ospitale della Morte . Le quali opere finite trattandòsi di facciata di $©*
dargli a fare cole maggiori, mentre si staua molto amatone carezzato dà M.B'ar- Perento.
Tolomeo,comincicela peste dell'anno 152.5.in Bologna,e per tutta la Lombardia
onde il Tribolo , per fuggir la pelle se ne tornò a Firenze , e dateci fin che durò
quel male cólaggtoso) e pestileotiale,si partì,celiato che fine se ne tornò, esìédo
làchiamatoa Boiogna>dòue M.Bàrtoloineo no gli lasciandò metter mano a cosa
alcuna per lafacciata, si risoluerte , essendo molti suoi amici, e parenti a sar fare
vna sepoltura per se,e per loro re cosi fatto fare il modellorii quale volle vedere
M.Bartolomeo auati,che altro facesse; compito andò il Tribolo stessò a Carrara
afarcauarei marmi per bozzarghin stìl luogoie sgrauargli di maniera ,che non
solo folle (come fu) più^geuole il condurgli ^ ma ancora accioche le figure riu-
fcissero maggiori.Nei qual lUogo per non perdèr tépo abozzò due putti grandi' Q,0 Jue^
di marmo,! quali così imperfetti essóndo slati condotti a Bologna per someicow ^,„ „°m„r&
tutta l'òperariuronojsopragtungendò la morte di M^Bartolomeo,là quale fù ca- mo per la fe
gione di tanto dolore al Tribolo; che fene tornò in Toscana, metti con gli altri poltura de"
marmi in vna Capella in S.PèrtoniOjdbue ancora sòno.Pàrtito dunque il Tribo. Bdrba^fy^
10 da Carrara, nel tornare a Firenze,andando in Pisa a visitar Maestro Stagio dà nmsicomù^
Piettasanta Scultore, suo amicissimo ^ che làuoraua nell' opera del Duomo di
quella Città due colonne con i capitelli di marmo, tutti traforati,che mettendo
in mezo l'Altar maggiore , & il Tabernacolcrdel Sacramento , doueua craseuna
di loro hauer sopra il capirei lo vn'Angelo di marmo^alto vn braccio,e tré quar-
ti , con vn candeliere in manojtolse,inuitato dài'detro Stagio, non battendo al-
lhora '
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