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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Contr.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0414
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VITA DI NICOLO DETTO IL TRIBOLO. 405
da vna grandissima febie, in pochi giorni si morì; perche il Tribolo preso l'ab ,.
fanto di guidare tutta quella muraglia>e s'auuide , ancorché fusseto in gran co-
pia l'acque state condotte, che nondimeno erano poche, a quello , ch'egli si era fanfynso
messo in animo di fare, lenza che quella, che veniua dalla Castellina, non saliua ^ ^ Acque.
atanta altezza, quanto era quella di che haueua di bisogno. Hauuto adunque donneila vii
dal Sig. Duca commissione di condurui quelle della Pretaia , che è a caualier'a la del Dac^
Camello più di cento cinquanta braccia,e sono in gran copia,e buone ; fece fare Cosani
vn condotto limile all'altro,e tanto alto,che vi si può andar dentro,accioche per
quello le dette acque della Pretaia venissero al viuaio per vn' altro acquedotto,
che hauesse la caduta dell'acqua del viuaio, e della fonte maggiore. E ciò fatto ,
cominciò il Tribolo à murare la detta grotta, per farla con tre nicchie,e con bel
disegno d'Architettura,e così le due fontane,che la metteuano in mezo ; In vna
delle quali haueua a edere vna gran statua di pietra, per lo mòte Asinaio,la qua
le spremendoh la barba,verfasse acqua per bocca in vn pilo, c'haueua ad hauere
dinanzi ; Dal qual pilo vseendo l'acqua per via occulta, doueua pallate il muro,
& andare alla fonte, c' hoggi è dietro finita del giardino del Laberinto , entrane
do nel vaso,che hàsùla (pallai! fiume Mugnone, il qual'èin vna nicchiagran- w7eloro%'
de di pietra bigia , con bellidimi ornamenti, e coperta tutta di spugna;La qual' rnumM,
opera se fusfe siata finita in tutto ,com'è in parte , harebbe hauuto somiglianza'
col vero, nafcendo Mugnone nel Monte Asinaiofece dunque il Tribolo per es-
so Mugnone,per dire quello, che è facto^vna figura di pietra bigia, lunga quat-
tro bracciate raccolta in bellini ma attitudine, la quale hà sopra la spalla vn vaso,,
che versa acqua in vn pilo,e l'altra posa interra, appoggiandomi! sopra, hauen-
do la gamba maca a cauallo Sopra la ritta . E dietro a quello fiume è vna femina
figurata per Fiesole, la quale tutta ignuda, nel mezo delia nicchia, esce frà le__^
spogne di que' salli,tenendo in mano vna Luna,che è l'antica insegna de' Fieso-
lani. Sotto quella nicchia è vn gtàdissimo pilo,(ottenuto da due Capricorni griso
diche sono vna dell' imprese del Duca,da i quali Capricorni pendono alcuni fe-
lloni,e maschere bellissime,e dalle labbra esce l'acqua del detto pilo,ch'eslendo1
colmo nel mezo,e sboccato dalle bade,viene tutta quella,che soprauàza,a ver-
sarti da i detti lari, per le bocche de' Capricorni,& a caminar poi, che è calcato,
in sul basamento cauo del pilo , per gli orticini, che sono intorno alle mura del
{fardino del Laberinto,doue sono frà nicchiate nicchia fonti, e srà le fonti spal-
iere di melaranci, e melagrani. Nel secondo sopradetto giardino , doue haueua
disegnato il Tribolo ,che si sacesse il Monte Asinaio , c'haueua a dar 1' acqua al
detto Mugnone,haueua a essere dall'altra banda,passata la portarii Monte della
Falterona in somigliante figura . E sicome da questo Monte hà origine il fiume
Arno, così la statua figurata per esso nel giardino del Laberinto, dirimpetto a.
Mugnone,haueua a riceuere l'acqua della detta Falterona. Ma perche la figura
di detto Mote, ne la sua fonte hà mai battuto il suo fine,parleremo della fonte,e
del fiume Arno,che dal Tribolo fù códotto a perfettione.Edùque quello fiume
il suo vaso sopra vna coscia,& appoggiali con vn braccio,stando a giacere,sopra
vn Leonesche tiene vn giglio in mano,e l'acqua riceue il vaso del muro forato,
dietro al quale haueua a essere la Falterona,nella maniera appunto,che si è det-
to riceuere la sua statua del fiume Mugnone. E perche il pilo lungo è in tutto
limile à quello di Mugnone,non dirò altro,se no che è vn peccatone sa bontà,
& eccellenza di quelle opere no siano in marmo,essendo veramète belhssime,
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