, ,.r , principio de'suoi studijfù nel giardino de'Medici , in sù la piazza di S. Marco,
J'Bertòldo' °°' 1ua'e seguitando d'imparare l'arte sotto Bertoldo Scultore, prese amicitia, e
'scHl^e. ° canta Fretta famigliarità con Michelagnolo Buonaroti,che poi fu sempre da lui
Tu amato da molto amato. Il che fece Michelagnolo, non tanto perche vedete in Giuliano
Michelacciovna profonda maniera di dileguare, quanto vna grandissima diligenza, & amo-
re, che portaua all'arte . Era in Giuliano oltre ciò vna certa bontà naturale , &
vn cerco semplice mo lo di viuere lenza malignità, ò inuidia, che infinitamente
piaceua al Buonaroti ; Ne alcun notabile difetto fu in costui, (e non che troppo
Ciutoomo!. amaua l'opere , ch'egli stessofaceua. E se bene in quello peccano commune-
to amatore mente tutti gli huominì egli nel vero padana il legno , ò la molta fatica , e dili-
delle opere pro genza,che metterla in lauorarle, ò altra,qual si falle di ciò la cagione; Onde
^™° Michelagnolo vsaua di chiamarlo beato,poiché pareua si contentale di quello,
che sapeua; e se dello infelice , che mai di ninna sua opera pienamente li sodis-
faceua. Dopo, c'hebbe vn pezzo atteso al disegno Giuliano nel detto giardi-
no, dette pure insicine col Buonaroti, e col Grannacci , con Domenico Gnllan«
dai,quando faceua la Capella di S.Maria Nouella . Dopo creseiuto, e fatto assai
Comincio 4 ragioneuole maedro,si ridusse a lauorare in compagnia di Mariotto Albertinelli
toorarem cò. in Guaifonda . Nel qual luogo fini vna tauola,che noggiè all'entrata della por-
PW'4 di Ma. ta di Santa Maria Maggiore di Firenze , dentro la quale e vn Sant'Alberto Fra-
tosili ' "' te Ca'mehcano > che hà sotto 1 piedi il Dianolo in forma di donna , che fù opera
molto lodata. Soleuasi in Firenze,auantil'adedio del 1550. nel sepellire i mor-
ti, ch'erano nobili,e di parentado, portare inanzi al cataletto, appiccati intorno
a vna tauola, la quale portaua in capo vn fachino, vna filza di drapelloni, i quali
poi rimaneuano alla Chiesa, per memoria del defunto,e della famiglia . Quan-
do dunque mori Cosimo Ruccellai , il vecchio, Bernardo, e Palla suoi figliuoli ,
pensarono, per far cosa nuoua, di no far drapelloni,ma in quel cambio vna ban-
diera quadra di quattro braccia larga, e cinque alta, co alcuni drapelloni aipe-
Vam Pitture di, con l'arme de' Rucellai. Dando essi adunque afare quell'opera a Giuliano,
#4 lui fato egli fece nel corpo di detta bandiera quattro figuroni grandi , molto ben fatti ,
e ,,° C1°° S.Cosimo, e Damiano, e S. Pietro, e S.Paolo, le quali furono Pitture vera-
o^ate. mente bellinime,e fatte con più diligenza,che mai fiisse stata fatta altr'opera in
drappo. Quelle, & altre opere di Giuliano, hauendo veduto Mariotto Alberti-
nelli,e conoseiuto,quanto lusse diligente in osseruare i disegni, ch e se gli mette-
nano innanzi, lenza vfcirne vn pelo, in que' giorni , che si dispose abbandonare
l'arte,gli lasciò a finire vna tauola, che già F.Bartolomeo di S.Marco, suo cópa-
gno,& amico haueua lasciata solamente dileguata, & ombrata con l'acquerello
in sul gesso della tauola,sicome era di suo costume. Giuliano adunque messoui
mano,con essrema diligenza, e fatica condusse quell' opera , la quale fu allhora
polla nella Chiesa di Sangallofuori della porta; La quale Chiesa,e Conuento fù
poi rouinato per l' assedio, e la tauola portata dentro, e polla nell' Hospitale de'
Preti in via di Sangallo. Di lì poi nel Cóuento di S.Marco,& ultimamente in S®
Giacomo trà folli , a canto a gli Alberti, doue al predente è collocata all'Altare
maggiore . In quella tauola è Christo morto, la Maddalena, che gli abbraccia i
piedi,e S.Gio.Euangelista,che li tiene la testa, e lo sossiene sopra vn ginocchio©
Vi è timImenre S.Pietro, che piagne, e S.Paolo, che apprendo le braccia, con-
templa il suo Signore morto • E per vero dire, condusse Giuliano quella tauo-
|a con canto amore, e con tanta auuertenza>e giudicio, che come ne fù allhora,
J'Bertòldo' °°' 1ua'e seguitando d'imparare l'arte sotto Bertoldo Scultore, prese amicitia, e
'scHl^e. ° canta Fretta famigliarità con Michelagnolo Buonaroti,che poi fu sempre da lui
Tu amato da molto amato. Il che fece Michelagnolo, non tanto perche vedete in Giuliano
Michelacciovna profonda maniera di dileguare, quanto vna grandissima diligenza, & amo-
re, che portaua all'arte . Era in Giuliano oltre ciò vna certa bontà naturale , &
vn cerco semplice mo lo di viuere lenza malignità, ò inuidia, che infinitamente
piaceua al Buonaroti ; Ne alcun notabile difetto fu in costui, (e non che troppo
Ciutoomo!. amaua l'opere , ch'egli stessofaceua. E se bene in quello peccano commune-
to amatore mente tutti gli huominì egli nel vero padana il legno , ò la molta fatica , e dili-
delle opere pro genza,che metterla in lauorarle, ò altra,qual si falle di ciò la cagione; Onde
^™° Michelagnolo vsaua di chiamarlo beato,poiché pareua si contentale di quello,
che sapeua; e se dello infelice , che mai di ninna sua opera pienamente li sodis-
faceua. Dopo, c'hebbe vn pezzo atteso al disegno Giuliano nel detto giardi-
no, dette pure insicine col Buonaroti, e col Grannacci , con Domenico Gnllan«
dai,quando faceua la Capella di S.Maria Nouella . Dopo creseiuto, e fatto assai
Comincio 4 ragioneuole maedro,si ridusse a lauorare in compagnia di Mariotto Albertinelli
toorarem cò. in Guaifonda . Nel qual luogo fini vna tauola,che noggiè all'entrata della por-
PW'4 di Ma. ta di Santa Maria Maggiore di Firenze , dentro la quale e vn Sant'Alberto Fra-
tosili ' "' te Ca'mehcano > che hà sotto 1 piedi il Dianolo in forma di donna , che fù opera
molto lodata. Soleuasi in Firenze,auantil'adedio del 1550. nel sepellire i mor-
ti, ch'erano nobili,e di parentado, portare inanzi al cataletto, appiccati intorno
a vna tauola, la quale portaua in capo vn fachino, vna filza di drapelloni, i quali
poi rimaneuano alla Chiesa, per memoria del defunto,e della famiglia . Quan-
do dunque mori Cosimo Ruccellai , il vecchio, Bernardo, e Palla suoi figliuoli ,
pensarono, per far cosa nuoua, di no far drapelloni,ma in quel cambio vna ban-
diera quadra di quattro braccia larga, e cinque alta, co alcuni drapelloni aipe-
Vam Pitture di, con l'arme de' Rucellai. Dando essi adunque afare quell'opera a Giuliano,
#4 lui fato egli fece nel corpo di detta bandiera quattro figuroni grandi , molto ben fatti ,
e ,,° C1°° S.Cosimo, e Damiano, e S. Pietro, e S.Paolo, le quali furono Pitture vera-
o^ate. mente bellinime,e fatte con più diligenza,che mai fiisse stata fatta altr'opera in
drappo. Quelle, & altre opere di Giuliano, hauendo veduto Mariotto Alberti-
nelli,e conoseiuto,quanto lusse diligente in osseruare i disegni, ch e se gli mette-
nano innanzi, lenza vfcirne vn pelo, in que' giorni , che si dispose abbandonare
l'arte,gli lasciò a finire vna tauola, che già F.Bartolomeo di S.Marco, suo cópa-
gno,& amico haueua lasciata solamente dileguata, & ombrata con l'acquerello
in sul gesso della tauola,sicome era di suo costume. Giuliano adunque messoui
mano,con essrema diligenza, e fatica condusse quell' opera , la quale fu allhora
polla nella Chiesa di Sangallofuori della porta; La quale Chiesa,e Conuento fù
poi rouinato per l' assedio, e la tauola portata dentro, e polla nell' Hospitale de'
Preti in via di Sangallo. Di lì poi nel Cóuento di S.Marco,& ultimamente in S®
Giacomo trà folli , a canto a gli Alberti, doue al predente è collocata all'Altare
maggiore . In quella tauola è Christo morto, la Maddalena, che gli abbraccia i
piedi,e S.Gio.Euangelista,che li tiene la testa, e lo sossiene sopra vn ginocchio©
Vi è timImenre S.Pietro, che piagne, e S.Paolo, che apprendo le braccia, con-
templa il suo Signore morto • E per vero dire, condusse Giuliano quella tauo-
|a con canto amore, e con tanta auuertenza>e giudicio, che come ne fù allhora,