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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Mitarb.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Primo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72520#0478

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VITA DI CHRISTOFARO OHERARDL 4^9
gure, alcuni fedoni , che per la loro varietà , e bellezza , furono marauigliosi;
conciosiache, come erano quelli della Primavera , pieni di mille sorti fiori , cosi
quelli dell'Estate erano fatti con vn'infinità di frutti, e biade ; quelli dell'Autun-
no erano d'vue, e pampani, e quei del Verno di cipolle, rape, radici, carotte, pa-
stinache, e foglie secche , lenza , ch'egli colori a olio nel quadro di mezo, dou'è
il carro d'Opi, quattro Leoni ,che lo tirano , tanto belli , che non si può far me-
glio; & in vero nel fare animali non haueua paragone. Nella camera poi di Ce-
rere, che è a lato a quella, fece in certi angoli alcuni putti,e fedoni belli affatto.
E nel quadro del mezo , doue il Vasari haueua fatto Cerere , cercante Proserpk
na, con vna face di Pino accesa, e sopra vn carro tirato da due Serpenti,condufr
se molte cole a fine Christofaro di sua mano , per essere in quel tempo il Vasari
ammalato, & hauer lasciato fiàl'altre cose quel quadro imperfetto . Finalmen-
te venendoli a fare vn terrazzo, che è dopo la camera di Gioue , & a lato a quel-
la d'Opi, si ordinò di fatui tutte le cose di Giunone . E così fornito tutto l'orna-
mento di slocchi con ricchissimiintagli, e varij componimenti di figure fatti,
secondo i cartoni del Vasari , ósdinò^sso Vasari , che Christofaro condusse da se
solo in frescoquell' opera , desiderando , per esser cosa , che haueua a vederli da
predo , e di figure non più grandi, che vn braccio , che facesse qualche cosa di
bello in quello , ch'era tua propria professione. Conduce dunque Christofaro
in vn'ouato della volta vn fposalitio , con Giunone in aria , e dall' vno de'lati in
vn quadro Hebe, Dea della giouentù, e nell'altro Iride, la quale mostra in Cielo
l'arco celeste. Nella medesima volta fece tré altri quadri ,due per riseontro, &
vn'akro maggiore alla dirittura dell' oliato , dou'è lo sposalitio , nel quale è Giu-
none sopra il carro a sedere, tirato da i Pauoni. In vno de glialtri due, che met-
tono in mezo quello,è la Dea della Poteftà,e nell'altro l'Abbondanza,col Cor-
no della copia a'piedi. Sotto sono nelle faccie in due quadri, sopra l'entrare di
due porte, duealtre siorie di Giunone , quando conuerce Io, sigliuola d'Inaco,
fiume in Vacca , e Calisfo in Orsa ; Nel fare della quale opera , pose Sua Eccel- Pcr ™ 5
lenza grandissima afiettione a Christofaro , reggendolo diligente, e sollecito ol-
tre modo a lauorare , percioche non era la mattina a fatica giorno ,che Christc- ^sofa,
faro era comparso in sul lauoro, del quale haueua tanta cura , e tanto gli diletta-'
ua, che moke volte non si fornirla divestire,per andar via. E tal volta,anzi spes-
so auuenne, che si mise,per la sretta, vn paio di scarpe (le quali tutte tenerla sot- Schermi tò^
to il letto) che non erano compagne, ma di due ragioni . Et il più delle volger ^ ^ Chso
haueua la cappa a rouerseio, e la caperuccia dentro. Onde vna mattina compa fafaro.
rendo a buon'hora in sù l'opera, doue il Sig. Duca ,e la Signora Duchessa si sta-
nano guardando, & apparecchiandoli d'andare a caccia , mentirle Dame,egli
altri si metteuano all'ordine ,s'auuidero , che Christofaro al suo solito haueua la
Cappa a rouerseio, & il capriccio di dentro; Perche ridendoambidue^lisse il Du-
ca , Christofaro ,che vuol dir quello portar sempre la cappa a rouerseio ? rispo^
se Chrittofaro , Signore 10 nol sò, ma voglio vn di trottare vna soggia di cappe»
che non habbino nè diritto, nè rouerseio, e siano da ogni banda a vn modo, per-
che non mi balla l'animo di portarla altrimenti , vedendomi , & vscendo dì ca-
la la mattina le più volte al buio , sènza che io ho vn'occhio in modo impedito»
che non ne veggio punto ; Ma guardi Vostra Eccellenza a quel, che io dipinga»
e non a come io vesto . Non rispose altro il Signor Duca , ma di lì a pochi gior-
ni gli fece fare vna cappa di panno finissimo, e cucirei rimandare i prz^ ^ i^rfo
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