te TERZA PARTE
^b^tutà W mala lingua , vcciso da vn giouane. E perche le costoro operationi ; e cottomi
Safari. non piaceuano a gli huomini da bene, erano non dico , tutti ma vna parte di lo.
ro sempre, come i battilani, & altri limili ,a fare alle piastrelle lunghe le mura,
ò perle tauerne a godere. Tornando vn giorno Giorgio Vasari da Monte Oli«
ueto /luogo fuori di Firenze , da vedere il Reuerendo, e molto virtuoso Doa
Miniato Pitti , Abbate allhora di quel luogo, crouò lacone con vna gran parte
di Ina brigata in sui canto de' Medici , il quale pensò , per quanto intesi poi , di
volere con qualche sua cantafauola, mezo burlando , e mezo dicendo da doue-
ro , dire qualche parola ingiuriosa al detto Giorgio , perche entrato egli così a
cauallo ftà loro, gli disse lacone; orbe Giorgio, dille, come và ella ? Và bene_;>
lacone mio, rispose Giorgio; Io era già pouero, come tutti voi, & hora mi tro-
uotre mila seudi ,ò meglio ; ero tenuto da voi goffo , & i Frati, e Preti mi ten-
gono valenshuomo; io già seruiua voi altri, & hora quello famiglio ,che è qui,
ferue me,egouerna quello cauallo; vestiua di que'panni, che vedono i dipinto-
ri,che son poueri,& hora son vestito di velluto;ancaua già a piedi, & hora vò a
cauallo; si che, lacone mio, ella và bene affatto,rimanti con Dio. Quando il po-
uero lacone (enti a vn tratto tante cose, perde ogni inuentione, e si rimase sen-
za dii'altro tutto stordito , quasi considerando la sua miseria , e chele più volte
Morte di IL rmane l'ingannatore a piè dell'ingannato. Finalmente essendo slato lacone da
Gone. vna infermità mal condotto>eùendo pouero,senza gouerno, e rattrappato delle
gambe, senza potere aiutarli , si mori di dento in vna sua casupola, c'haueua in
Ubertino et vna picciola sttada , onero chiasso, dettocoda rimessa , l'anno 1553. Francesco
Celiente $/$ fi. d°Vbertino,detto Bacchiacca,fù diligente dipintore,&ancorché fusse amico di
^e'e'erc'di lacone'vi'se 'emPre a'sai costumatamente,e da huomo da bene. Fu ùmilmente
amico d'Andrea del Sarto, e da lui molto aiutato, e fauorito nelle cose dell'arte.
„„^% " Fù,dico, Francesco diligente Pittore, e particolarmente in fare figure picciole, le
quali conduceua perfette, e con molta patienza , come si vede in S. Lorenzo di
Firenze, in vna predella della storia de' Martiri , lotto la tauola di Gio. Antonio
Soglian ;e nella Capella del Crocifisso,in vn'altra predella molto ben fatta. Nel-
la camera di Pier Francesco Borgherini,della quale si è già tate volte fatto men-
tionerfece il Bacchiacca in compagnia de gli altri,molte figurine ne'cassoni, er
nelle spalliere,che alla maniera sono conosciute,come differenti daH'altre.Simih
mente nella già detta anticamera di Gio.Maria Beninteds fece due quadri mol-
to belli di figure picciole,in vnode'qualùche è il più bello,e più copioso di figu-
re,è il Battila,che battezza Giesù Christo nel Giordano. Ne fece anco molti al-
tri per diuersi , che furono mandati in Francia , & in Inghilterra . Finalmente il
.,. Bacchiacca andato al seruitio del Duca Cosimo,perche era ottimo Pittore in ri-
del^DBc^c': trarre mtte le sorti d'animali, fece a S. Ecc. vno scrittoio tutto pieno d'vccelli di
simo, ° diuerse maniere,ed'herbe rare,che tutto conduce a olio equinamente . Fece poi
Scrittoio bel- di figure picciole i cartoni di tutti i meli dell'anno, che furono infinite mede in
lisft mo pe'l in opera,di bellissìmi panni d'arazzo di seta,e d'oro,co tanta industria, e diligen-
Z>uca , dipi» za,che in quel genere non si può veder meglio,da Marco di Maestro Gio. Rodo
ioduccelli . e Fiamingo. Dopo le quali opere conduce il Bacchiacca a freseo la grotta d'vna
dinante fontana d'acqua,che è a Pittr,& in vltimo fecei disegni per vn letto, che fù fatto
Disegnobeliif- ^ ricami,tutto pieno di siorie, e di figure picciole, che fu la più ricca cosa di let«
'" 'o>che di limile opera polla vedersi,emendo slati còdottiiriccami pieni di perle,e
d'al-
^b^tutà W mala lingua , vcciso da vn giouane. E perche le costoro operationi ; e cottomi
Safari. non piaceuano a gli huomini da bene, erano non dico , tutti ma vna parte di lo.
ro sempre, come i battilani, & altri limili ,a fare alle piastrelle lunghe le mura,
ò perle tauerne a godere. Tornando vn giorno Giorgio Vasari da Monte Oli«
ueto /luogo fuori di Firenze , da vedere il Reuerendo, e molto virtuoso Doa
Miniato Pitti , Abbate allhora di quel luogo, crouò lacone con vna gran parte
di Ina brigata in sui canto de' Medici , il quale pensò , per quanto intesi poi , di
volere con qualche sua cantafauola, mezo burlando , e mezo dicendo da doue-
ro , dire qualche parola ingiuriosa al detto Giorgio , perche entrato egli così a
cauallo ftà loro, gli disse lacone; orbe Giorgio, dille, come và ella ? Và bene_;>
lacone mio, rispose Giorgio; Io era già pouero, come tutti voi, & hora mi tro-
uotre mila seudi ,ò meglio ; ero tenuto da voi goffo , & i Frati, e Preti mi ten-
gono valenshuomo; io già seruiua voi altri, & hora quello famiglio ,che è qui,
ferue me,egouerna quello cauallo; vestiua di que'panni, che vedono i dipinto-
ri,che son poueri,& hora son vestito di velluto;ancaua già a piedi, & hora vò a
cauallo; si che, lacone mio, ella và bene affatto,rimanti con Dio. Quando il po-
uero lacone (enti a vn tratto tante cose, perde ogni inuentione, e si rimase sen-
za dii'altro tutto stordito , quasi considerando la sua miseria , e chele più volte
Morte di IL rmane l'ingannatore a piè dell'ingannato. Finalmente essendo slato lacone da
Gone. vna infermità mal condotto>eùendo pouero,senza gouerno, e rattrappato delle
gambe, senza potere aiutarli , si mori di dento in vna sua casupola, c'haueua in
Ubertino et vna picciola sttada , onero chiasso, dettocoda rimessa , l'anno 1553. Francesco
Celiente $/$ fi. d°Vbertino,detto Bacchiacca,fù diligente dipintore,&ancorché fusse amico di
^e'e'erc'di lacone'vi'se 'emPre a'sai costumatamente,e da huomo da bene. Fu ùmilmente
amico d'Andrea del Sarto, e da lui molto aiutato, e fauorito nelle cose dell'arte.
„„^% " Fù,dico, Francesco diligente Pittore, e particolarmente in fare figure picciole, le
quali conduceua perfette, e con molta patienza , come si vede in S. Lorenzo di
Firenze, in vna predella della storia de' Martiri , lotto la tauola di Gio. Antonio
Soglian ;e nella Capella del Crocifisso,in vn'altra predella molto ben fatta. Nel-
la camera di Pier Francesco Borgherini,della quale si è già tate volte fatto men-
tionerfece il Bacchiacca in compagnia de gli altri,molte figurine ne'cassoni, er
nelle spalliere,che alla maniera sono conosciute,come differenti daH'altre.Simih
mente nella già detta anticamera di Gio.Maria Beninteds fece due quadri mol-
to belli di figure picciole,in vnode'qualùche è il più bello,e più copioso di figu-
re,è il Battila,che battezza Giesù Christo nel Giordano. Ne fece anco molti al-
tri per diuersi , che furono mandati in Francia , & in Inghilterra . Finalmente il
.,. Bacchiacca andato al seruitio del Duca Cosimo,perche era ottimo Pittore in ri-
del^DBc^c': trarre mtte le sorti d'animali, fece a S. Ecc. vno scrittoio tutto pieno d'vccelli di
simo, ° diuerse maniere,ed'herbe rare,che tutto conduce a olio equinamente . Fece poi
Scrittoio bel- di figure picciole i cartoni di tutti i meli dell'anno, che furono infinite mede in
lisft mo pe'l in opera,di bellissìmi panni d'arazzo di seta,e d'oro,co tanta industria, e diligen-
Z>uca , dipi» za,che in quel genere non si può veder meglio,da Marco di Maestro Gio. Rodo
ioduccelli . e Fiamingo. Dopo le quali opere conduce il Bacchiacca a freseo la grotta d'vna
dinante fontana d'acqua,che è a Pittr,& in vltimo fecei disegni per vn letto, che fù fatto
Disegnobeliif- ^ ricami,tutto pieno di siorie, e di figure picciole, che fu la più ricca cosa di let«
'" 'o>che di limile opera polla vedersi,emendo slati còdottiiriccami pieni di perle,e
d'al-