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che sfuggono a quartabuono , per cagione dello sbiecare della sala ; ma di dite
genza, e d'edere bene murate , commettete lavorate, non si può fare,ne veder
meglio. Ma molto meglio sarebbe riuscito il tutto, se Baccio , che non tenne
mai conto dell'Architettura , si fusse seruito di qualche miglior giudicio , che di
Giuliano; il quale le bene era buono maestro di legname , & intendeva d'Ar-
chitettura, non era però tale, che a sì fatta opera, come quella era, egli fusse at-
to , comehà dimostrato 1' esperienza. Imperò tutta quella opera s'andò peris.
patio di molti anni laudando, e murando poco più , che la metà ; e Baccio finì,
emise nelle nicchie minori la statua del Sig. Giouanni , e quella del Duca Ales-
_ . „ sandro, nella facciata dinanzi amendue ; e nella nicchia maggiore, sopra vn ba-
di,"'"'"' sumerò di mattonala statua di Papa Clemente, e tirò al fine ancora la statua del
' Duca Ccsimo,dou'egli s'assaticò assai sopra la testa; ma con tutto ciò il Duca,e
gli huomini di corte dicenano , ch'ella no lo somigliaua punto. Onde hauendo.
ne Baccio già prima fatto vna di marmo,la qual'è hoggi nel medesimo palazzo,
nelle camere di sopr&efù la migliore testa,che facesse mai,e flette benissìmo,e
gli difenderla, e ricopriua l'errore, e la cattività della presente tetta, con la bon-
&^fagm,er tà .della pallata. Ma (emendo da ogn'vno biasimare quella tetta, vn giorno in
collera la (piccò, con animo di farne va' altra,a cómetterla nel luogo di quella;
rm Xe;: "" n°n le 'ece P°i altrimenti . Et haueua Baccio per costume, nelle starue, che
Suo cofa'me faceva , di mettere de'pezzi piccioli, e grandi di marmo', nongi dando noia il
nelle statutò fare ciò,e ridendocene, il che egli fece nell' Orfeo, a vna nelle tede di Cerbero;
^^femate. & a San Pietro, che è in Santa Maria del Fiore, rimette vn pezzo di panno; nel
Gigante di piazze , come si vede , rimette a Cacco, & appiccò due pezzi , cioè
vna (palla, & vna gamba;& in molti altri suoi lauori fece il medesimo , tenen-
do cotali modi,i quali Cogliono grandemente dannare gli Scultori. Finite quelle
statue, mife mano alla statua di Papa Leone per quest'opera, e la tirò forte inan-
zi. Vedendo poi Baccio,che quell'opera riufciua lunghe ch'ei non era per con-
durli horamai al fine di quel tuo primo disegno , per le facciate attorno attorno
Pr&e#r#&di al palazzo,è che s'era speso gran somma di danari, e pailato molto tempo, e che
uertire ? Dt quell'' pera con tutto ciò non era meza finita, e piaceua poco all'vniuersale,an-
ca da quella ^ pensando nuova fantasia , & andana provando di levare il Duca dal pensiero
soWri$L del palazzo, parendogli, che sua Eccellenza ancora fusse diquest'opera insatti-
dita- Hauendo egli adunque nell'opera di Santa Maria del Fiore, che là cornane
daua, fatto nimica ia co' proueduor, e con tutti gli scarpellini,e poiché tutte le
statue,che and nano nell'vdienza erano a suo modo,quali finite,e polle in ope-
sa, e quali abbozzate, e 1' ornamento murato in gran parte, per occultare molti
difetti, che v'erano,& a poco a poco abbandonare quell'opera,nule innàzi Bac-
cio il Duca , che l'opera di Santa Maria del Fiore gittaua via i danari, ne faceva
P" c°'a * niomento . Onde disse hauere pensato,che Sua Eccellenza farebbe
u^b?r' bene a far voltare tutte quelle spese dell' opera in voli , a fare il coro a otto fac-
iopera ^"s. c'e 'e"a Chiesi, e l'ornamento dell'Altare» scale , residenze del Duca , e magi-
Maria del ° strat^ e delle sedie del coro pe' Canonici, e Capellani, e Clerici, secondo, chea
^%, sì honorata Chiesa si Cònueniua. Del quale coro Filippo di ser Brunellesco ha-
Ueua bsciato il modello in quel (emplice telaio di legno , che prima seraiua per
coro in Chiesa , con intentione d. farlo col tempo di marmo, con lamedesima
forma , macon maggiore ornamento. Codideraua Baccio, oltre alle cofc_>
sopradecte , ch' egh harebbe occasione in quello coro diAre , moke (satue, e
sto-
soii^
uin^
^
^fe
isonne
(pii arch
oplbcol
tare, e gli
(ortoiqu
ordine di
gnO<
metempri
fandlesa
telino
liquelle
tornerà
Kofye
so,elascie
Hutto quel
ili saremo
sfamar
ilhofallii
xhinofe &
iCoioiCons
^Giuliano
Rinsilili
(te dellak
^solame
Cenano pii
Ultimo1
filerai
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Miniare, e
^ Qieso,
^epreser
Piliferi
Mattonai
%tutta
^oinfe
^ dentst
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Morii
che sfuggono a quartabuono , per cagione dello sbiecare della sala ; ma di dite
genza, e d'edere bene murate , commettete lavorate, non si può fare,ne veder
meglio. Ma molto meglio sarebbe riuscito il tutto, se Baccio , che non tenne
mai conto dell'Architettura , si fusse seruito di qualche miglior giudicio , che di
Giuliano; il quale le bene era buono maestro di legname , & intendeva d'Ar-
chitettura, non era però tale, che a sì fatta opera, come quella era, egli fusse at-
to , comehà dimostrato 1' esperienza. Imperò tutta quella opera s'andò peris.
patio di molti anni laudando, e murando poco più , che la metà ; e Baccio finì,
emise nelle nicchie minori la statua del Sig. Giouanni , e quella del Duca Ales-
_ . „ sandro, nella facciata dinanzi amendue ; e nella nicchia maggiore, sopra vn ba-
di,"'"'"' sumerò di mattonala statua di Papa Clemente, e tirò al fine ancora la statua del
' Duca Ccsimo,dou'egli s'assaticò assai sopra la testa; ma con tutto ciò il Duca,e
gli huomini di corte dicenano , ch'ella no lo somigliaua punto. Onde hauendo.
ne Baccio già prima fatto vna di marmo,la qual'è hoggi nel medesimo palazzo,
nelle camere di sopr&efù la migliore testa,che facesse mai,e flette benissìmo,e
gli difenderla, e ricopriua l'errore, e la cattività della presente tetta, con la bon-
&^fagm,er tà .della pallata. Ma (emendo da ogn'vno biasimare quella tetta, vn giorno in
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Suo cofa'me faceva , di mettere de'pezzi piccioli, e grandi di marmo', nongi dando noia il
nelle statutò fare ciò,e ridendocene, il che egli fece nell' Orfeo, a vna nelle tede di Cerbero;
^^femate. & a San Pietro, che è in Santa Maria del Fiore, rimette vn pezzo di panno; nel
Gigante di piazze , come si vede , rimette a Cacco, & appiccò due pezzi , cioè
vna (palla, & vna gamba;& in molti altri suoi lauori fece il medesimo , tenen-
do cotali modi,i quali Cogliono grandemente dannare gli Scultori. Finite quelle
statue, mife mano alla statua di Papa Leone per quest'opera, e la tirò forte inan-
zi. Vedendo poi Baccio,che quell'opera riufciua lunghe ch'ei non era per con-
durli horamai al fine di quel tuo primo disegno , per le facciate attorno attorno
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ca da quella ^ pensando nuova fantasia , & andana provando di levare il Duca dal pensiero
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dita- Hauendo egli adunque nell'opera di Santa Maria del Fiore, che là cornane
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statue,che and nano nell'vdienza erano a suo modo,quali finite,e polle in ope-
sa, e quali abbozzate, e 1' ornamento murato in gran parte, per occultare molti
difetti, che v'erano,& a poco a poco abbandonare quell'opera,nule innàzi Bac-
cio il Duca , che l'opera di Santa Maria del Fiore gittaua via i danari, ne faceva
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u^b?r' bene a far voltare tutte quelle spese dell' opera in voli , a fare il coro a otto fac-
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Maria del ° strat^ e delle sedie del coro pe' Canonici, e Capellani, e Clerici, secondo, chea
^%, sì honorata Chiesa si Cònueniua. Del quale coro Filippo di ser Brunellesco ha-
Ueua bsciato il modello in quel (emplice telaio di legno , che prima seraiua per
coro in Chiesa , con intentione d. farlo col tempo di marmo, con lamedesima
forma , macon maggiore ornamento. Codideraua Baccio, oltre alle cofc_>
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