GIO: "BATTISTA AD^INI.
esiere fati di qualche nome Echione , e Terimanto . Di Echione surono inpregio Echimio
questesigure Bacco, la Tragedia, e la Comedia insorma di donne, Semiramis ,la Tmmg„s,.
quale di serita diveniva Regina di Babilonia,Vna juocera,che portata la sacceli o^ di „&
na innanzi, a vna nuora, che ne andana a marito,nel volto della quale si scorge- gli,
ua quella vergogna , che a pulzella in cotale atto,e tempo si richiede. Ma tutti i
disopra dettile coloro che disetto si diranno trappasso di gran lunga Mpelle,cbe @lle m^
visse intorno alla XII. & centesima Olimpiade , che dalla sondanone di Roma giore diurni,
batte intorno a CCCCXXl. anno , ne solamente nella persettione dell' arte, ^y^'g™?
ma ancora nel numero delle sigure; percioche egli solo molto meglio di ciascuno, ".J"'^^
e molto pili ne dipinse, epiù arrecò a tale arte d'aiuto ,scriuendone ancora volw ^^ fe%.
mi, i quali di quella insognarono la persezione.Fu costui marauiglioso nel sare le r4c ^ ^^
sue opere gratiose; & avuengache al suo tempo susiero maestri molto eccellenti, g,^ ,
l'opere de ; quali egli soleua molto commendare,& ammirare,nondimeno a tut.
ti diceva mancare quella leggiadria, la quale da' Grecite da noi è chiamata gra-
tia. Nell'altre coje molti efere da quanto Iui,main questo non bauer pare . Di
quello altro si dava egli anche vanto,che riguardando i lavo ri di Protogene con
maraviglia di satica grande, e di pensiero insinito,e commendandoli oltre a modo
in tutti diceva hauerlo pareggiato, e sorsè in alcuna parte essere da lui vinto, ma
in quello senza dubbio essere da più ; pere ioche Protogene non sapeua levar mai
la mano d'in sui lauoro . Il che detto da cotale Artesice si vuole bavere per am-
maesiramento , cbespeffe siate nuoce lasouercbia diligenza. Fù cossui non sola-
mente nell'arte sua eccellentissimo maeftro , ma d'animo ancora semplicissimo, e
Soperchia di-
liger „nt
UA.
B@mà&
Jplk,
molto sincero, come ne sa sede quello, che diluite di T?rotogene dicono essere aw
venuto. Dimorava Trotogene nell'Isola di Rodi sua patria,doue alcuna volta ve.
nendo Mpelle co desiderio grande di vedere l'opere di lui, che le vdiua molto lo-
dare, & egli solamente per sama lo conosceua , dirittamente si sece menare alla
C©n$efatri
bottega dove eilauoraua,e giunseui apunto in tépo, che egli era ito altrove;doue
entralo Mpelle, vidde che egli bavetta mesio su vna gran tavola per dipignerla,
& insieme vna vecchia fola a guardia della bottega, la quale, domandandola
Mpelle del maeftro, rispose lui essere ito suore. Domandò ella lui chisusse quegli,
che ne domandaua;quessi rispofe tomamente Mpelle,e preso vn pennello tirò vna
linea di colore sopra quella tavola di marauigliosa sottigliegga , & andò via.
Torna Protogeneda vecchia gli conta il satto,guarda egli, e considerai la sotti-
gliela di quella linea , s'auuisò troppo bene ciò non essere opera d'altri , che di r°,c °4 ^
Mpesle,cbe in altri non raderebbe opera tanto persetta, e preso il pennello sopra #e4§ ,
quella issefa d'Mpelle d'altro colore ne tirò vn'altra piè sottile , e disse alla vec-
chia; dirai a quel huomose ci torna mostrandoli questa, che quessi è quelli, che ei
va cercando;e così no molto poi avvenne,che tornato Mpelle,& vdito dalla vec,
chia il satto,vergognado d'esser vinto, co vn tergo colore partì quelle linee ftesse ^^ ^Q
per lungo il megp,non Insoiando più luogo veruno ad alcuna sottigliegga. Onde dpelle.
Cornado_ 'Protogene,e consederato la cosa,e confessando d'esser vinto,corse al por.
to cercado d'Mpelle,eseco nel menò a cafa. Quefla tavola senga altra dipintura g^so ,gféfe
vederuisi entro, fa tenuta degna per quesso satto sóto d'esser lungo tépo matenu- i^ fo^a A
ta viva : e su poi come cosa nobile,portata a Roma, e nel palagio degli Impera* Rom^ , ete%
dori veduta volentieri da ciaseuno , e sommamente ammirata, epiù da coloro, **'# i" P™-
che ne potevano giudicare, tutto che non vi fi vedesse altro,che quefle linee tato £''•
. sottilì,che poi a pena si potevano scorgere,e sra le altre opere nobilume su tenu-
ta cara: e per quello istesso, che entro altro no vi si vedeva allettatagli occhi de
Vol.z. b ri^uar-
esiere fati di qualche nome Echione , e Terimanto . Di Echione surono inpregio Echimio
questesigure Bacco, la Tragedia, e la Comedia insorma di donne, Semiramis ,la Tmmg„s,.
quale di serita diveniva Regina di Babilonia,Vna juocera,che portata la sacceli o^ di „&
na innanzi, a vna nuora, che ne andana a marito,nel volto della quale si scorge- gli,
ua quella vergogna , che a pulzella in cotale atto,e tempo si richiede. Ma tutti i
disopra dettile coloro che disetto si diranno trappasso di gran lunga Mpelle,cbe @lle m^
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ma ancora nel numero delle sigure; percioche egli solo molto meglio di ciascuno, ".J"'^^
e molto pili ne dipinse, epiù arrecò a tale arte d'aiuto ,scriuendone ancora volw ^^ fe%.
mi, i quali di quella insognarono la persezione.Fu costui marauiglioso nel sare le r4c ^ ^^
sue opere gratiose; & avuengache al suo tempo susiero maestri molto eccellenti, g,^ ,
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ti diceva mancare quella leggiadria, la quale da' Grecite da noi è chiamata gra-
tia. Nell'altre coje molti efere da quanto Iui,main questo non bauer pare . Di
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maraviglia di satica grande, e di pensiero insinito,e commendandoli oltre a modo
in tutti diceva hauerlo pareggiato, e sorsè in alcuna parte essere da lui vinto, ma
in quello senza dubbio essere da più ; pere ioche Protogene non sapeua levar mai
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& insieme vna vecchia fola a guardia della bottega, la quale, domandandola
Mpelle del maeftro, rispose lui essere ito suore. Domandò ella lui chisusse quegli,
che ne domandaua;quessi rispofe tomamente Mpelle,e preso vn pennello tirò vna
linea di colore sopra quella tavola di marauigliosa sottigliegga , & andò via.
Torna Protogeneda vecchia gli conta il satto,guarda egli, e considerai la sotti-
gliela di quella linea , s'auuisò troppo bene ciò non essere opera d'altri , che di r°,c °4 ^
Mpesle,cbe in altri non raderebbe opera tanto persetta, e preso il pennello sopra #e4§ ,
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va cercando;e così no molto poi avvenne,che tornato Mpelle,& vdito dalla vec,
chia il satto,vergognado d'esser vinto, co vn tergo colore partì quelle linee ftesse ^^ ^Q
per lungo il megp,non Insoiando più luogo veruno ad alcuna sottigliegga. Onde dpelle.
Cornado_ 'Protogene,e consederato la cosa,e confessando d'esser vinto,corse al por.
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dori veduta volentieri da ciaseuno , e sommamente ammirata, epiù da coloro, **'# i" P™-
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