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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Contr.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Secondo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72521#0022

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mante.

Q+essisu be-
nigni.

Sue opere.

te lui esiere il primo, e convenir [egli il pregio di quell'arte, e d'baverla condottai
asomma persezione, esopra tutto d'edere disceso da Apollo,e che l'Hercole,il
quale egli baueua dipinto a Lindo Città di Rodi era tale,quale egli diceva più vol
Vinto da Th te osserii apparito in vinone .FÙ con tutto ciò vinto a Samo la seconda volta da
Timante,il che male agevolmente sopportò.Dipinse ancora per suo diporto in al-
cune piccio le tavolette co ngiungimenti amore si molto lasciui.In Timàtejl qua-
le sà al medesimo tempo si conobbe vna molto benigna natura. Di cui intrà le al-
tre hebbe grd nome,e che èposta da quelli,cbe insegnono l'arte del bé dire per es-
sepio di coueneuolegga, vna tavola dove è dipinto il sacrificio, ches sece di Ipbi-
genia sigliuola di Agamennone,la quale flava dinanzi allo alta re per dover esse*
re vccisa dal Sacerdote, d'intorno a cui erano dipinti motti,che a talsacrisicio in-
teruenieno,e tutti assai nel sembiante mesitesrà gli altri Menelao Zio della san-
ciulla alquanto più degli altri , ne tronando nuovo modo di dolore>cbe si conve-
nire a padre in così siero spettacolo , bavedo ne gli altri consumato tutta l'arte,
con vn lembo del macello gli coperse il viso,quasi che esso nopotesse patire di ve.
dere si borribile crudeltà nella perdona della figliuola , che così pareva, che apa-
dre si còuenisse.Molte altre cose ancora rimasero di sua arte,le quali lungo tempo
secero sede 'ella eccellenza dello ingegnose della mano di lui, comesù vn Volise-
mo in vnspicciola tavoletta,che dorme^el quale volédo,cbesi conoscesse la lun-
,e%3\F> dipinse appreso alcuni satiri, che cola verga lorogli mitravano il dito
grofo della mano,& in sòma in tutte l'opere di queflo artefice,sépre s'intendeva
molto più di quello,che nella pittura appariva,e come,che l'arte vi susse grande,
l'ingegno sepre vi si conosceua maggiore.Bellifflma sigura su tenuta di quesso me
simo,nella quale pareua;cbe apparile tutto quello,che può far l'arte,vno di quei
Ruxemdad^ Semidei,cbe gli antichi chiamarono Heroi,la quale poia Roma lungo tepo su or,
scepolod>An n4méto grado del tepio della Tace. Quefta medefima età produce Euxenida,che
su discepolo d'Arisside pittore chiaro,& Eupompo,il quale su maeslro di Tisilo,
da cui di poi imparò Apelle.Durò assai di quesso Eupompo vnasigura di gran no-
me,rasiemirante vno di quei campioni vincitori de'giuochi Olimpici co la palma
in manosi eg li di tàia autorità apprese i Greci,che dividédosi prima la pittura

fide .
Eupompo
maessro di
Panfilo .
Opere di Eu-
pompo Opere
di Panfilo .
Suoi difcepoli
Meldthio &
Mpelle .

in due maniere l'vna chiamata Ssatica,e l'altra Greca,egli partédo la Greca in
due,di tutte ne sece tre Afatica,Sicienia, & Attica. Da Tonsilo su la battagline

la vittoria de gli Atbeniesi a Thliunte dipinta,e dal médesimo Pliffe,come è de-
scritto da Homero, in mare sopra vna rogga a gassa di sodero.Fù di natione Ma-
cedonico, & il primo di cotale arte, cbefosse nelle lettere fcientiato,e principal-
mete nella Aritmetica, e nella Geometria, senga le quali fetenze egli soleua dire
nò si potere nella pittura sare molto prositto. Insognò a pregane voile meno da
ciascuno discepolo in dieci anni di vn taleto , il qual palarlo gli pagarono Melan-
t^Greci^"" t'"°'' 'Apelle;e potè tanto l'esépio di quello artesice,che prima in Sicione, e poi
in tutta la Grecia su stabilito,cbesrà le prime cose,che s'in fognavano nelle scuole
a'fanciulli nobili susse il disegnare,ehevà inangi al colorirete che l'arte della pit-
tura si accettale nel primo grado delle arti liberali . E nel pero appressoi Greci
sepre su tenuta quesla arie di molto honore,e su eserci'ata nonsolo da'nobili, ma
da persone honorate ancora co espressa probibitione,cbe i servi nò si àmettefsero
per discepoli di cotal arte. La onde non si trovarobe ne in pittura,ne in alcuno al-
tro lavoro,che da disogno prò ceda sia slato alcuno nominato,che susse ssato servo.
Ma inauri a quessivlt imi, de'quali noi babbiamo parlato, sorsè xx.annisi trova
essere
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