son.
terotigm,
Ohm diluì ''" "'" ''*cc"se degli buomini . Furono del medesimo artesice molte altre
^Lw©'^ °^re celebrate da gli ferittori,le quali si lasciano andare per brevità, essendosene
fri Fritteti ; raccontate sorsè picche non Insognava. Trottò nell'arte molte cose,e molto vtili,
* ' " le quali giovarono molto a quelli,che dipoi le appararono;quesio no si trovò già
mai doppo lui chi lo fapesse adoperare;e queslo su vn color brunirò vernicele si
debba chiamare di quale eglisottilmente difendeva sopra l'opre già siniteli qua^
le con lasua riuerberatione deslava la chiarella in alcuni de' colori, egli disen-
detta dalla poluere,e non appariva se non da chi ben preso ilmirava; e ciò saceva
con ifquifaa ragione , accioobe la chiare'^ d'alcuni accesi colori meno ossendefe
, levo "a ^a di chi da lontano, comeper vetro le riguardóse, temperando ciò col
tto'"^ mene secondo giudicava convenir si.Mlmedesimo tempo su ^ssideTebano rìl
;^r "' q^lricomesi dice,su il primo,che dipignefe l'animo,e le passìoni di quello su al-
' quanto più rogge nel colorire.Hebbe gran nome vnatavola di cofluhdoue erari,
tratto fra la sirage d'vna terra presa per sorgi, vna madre , la quale mori va di
serite, & appresso baueua il sigliuolo , che carpone si trabeua alla poppa , enella
madre pareva temen^ebe ’l sigliuolo non beuesse con il latte Usangue di lei già
morto . Quefla tavola estimandola bellissima sece portare in Macedonia a Telia
sua patria &ilessandro Magno • Dipinse ancora la battaglia d'Mlefandro con i
Tersi , mettendo in vna flessa tavola cento sigure , bruendo prima pattuito con
termo dieen Mnasone Trencipe degli Elatresi cento mine per ciascuna.Di qvesh medesimosi
e# mmeperfr potrebbono raccontare altre sigure molto chiare,le quali,& a Roma,& altrove
surono molto in pregio asai tempo; e fra Poltre vn insermo lodato mfinitaméte-
perciocbe eivalse tanto in questa arte , che si dice il &è Mttalo bauer comperato
vna delle sue tavole cento talenti. risse al medesimo tempo , e siorì Trotogene»
suddito de' Codioni, di cui alquanto di soprasi disse, povero molto nel principia
delsuo mefliere^ di cui si dice, che egli baveva da prima essercitato la pittura in
cose basse , e quasi bavetta lavorato a opera, dipingendo le navi : ma su diligente
molto , e nel dipignere tardo , esaflidiofo ,ne così bene in ego si sodissaceva. 11
vanto delle sue opere porta lo laliso: il quale insuno al tempo di fespajiano Impe^
radare si guardava ancora a Roma nel Tempio della Tace. Dicono $ che nel tem-
Offrite dell' po,che egli saceva cotale opera non mangiò altroché lupini dolci, sodissacendo4
^fany . v„ tempo medesimo con esfe alla same , & alla fete per mantenere l'animo ,&i
sensi più saldi>e non vinti da alcuno diletto; quattro volte mise colore fopra colo*
Mfe^YQ re a questa opera,riparo contro alla vecchie gga, escbermo contro al tempo, ac-
era u/% tiorbe consumandosi l'vnosuccedesse l'altro di mano in mano^edevasi in quefla
tavola ssefla vn cane di maravigliosa bellegga satto da l'arte, & infreme dal ca^
so in cotal modo • Soleva egli ritrarre intorno alla bocca del cane quella scbiu-
ma , la quale sanno i cani saticati, & anfanti, nepoteva in alcun modo tuttoso*
dissaruisi ; bora fcambiava penello , bora con la spugna scancellaua i colori , bo-
ra insieme li mescolaua>cbe barebbe pur voluto, che ella vscisde della bocca dell"
animale^ non che la paresse di suori appicata, nesi contentava in modo veruno,
tanto che bauendovi saticato intorno molto, ne riunendoli meglio l'vltima vol-
Ilcafefe„i;f sa,che la prima , con iftigga trasse la spugna,cbe egli baucua in mano piena
fylte^. di quei colori nel luogo stesso , dove egli aipigneva. MarauiglioJa cofa su a vede-
re, quello che non battevapotuto sare con tanto sludio , esatica l' arte , lo sece
il caso in vn tratto sole . Tercioche quelli colori vennero appicati intorno alla
bocca del cane di maniera,che ella parve proprio scbivma,cbe di becca gli vscise
Qf^ssefo dicano efere avvenuto a "Nealce Tiriore,nel sare medestmamente
la
pie $,m;
terotigm,
Ohm diluì ''" "'" ''*cc"se degli buomini . Furono del medesimo artesice molte altre
^Lw©'^ °^re celebrate da gli ferittori,le quali si lasciano andare per brevità, essendosene
fri Fritteti ; raccontate sorsè picche non Insognava. Trottò nell'arte molte cose,e molto vtili,
* ' " le quali giovarono molto a quelli,che dipoi le appararono;quesio no si trovò già
mai doppo lui chi lo fapesse adoperare;e queslo su vn color brunirò vernicele si
debba chiamare di quale eglisottilmente difendeva sopra l'opre già siniteli qua^
le con lasua riuerberatione deslava la chiarella in alcuni de' colori, egli disen-
detta dalla poluere,e non appariva se non da chi ben preso ilmirava; e ciò saceva
con ifquifaa ragione , accioobe la chiare'^ d'alcuni accesi colori meno ossendefe
, levo "a ^a di chi da lontano, comeper vetro le riguardóse, temperando ciò col
tto'"^ mene secondo giudicava convenir si.Mlmedesimo tempo su ^ssideTebano rìl
;^r "' q^lricomesi dice,su il primo,che dipignefe l'animo,e le passìoni di quello su al-
' quanto più rogge nel colorire.Hebbe gran nome vnatavola di cofluhdoue erari,
tratto fra la sirage d'vna terra presa per sorgi, vna madre , la quale mori va di
serite, & appresso baueua il sigliuolo , che carpone si trabeua alla poppa , enella
madre pareva temen^ebe ’l sigliuolo non beuesse con il latte Usangue di lei già
morto . Quefla tavola estimandola bellissima sece portare in Macedonia a Telia
sua patria &ilessandro Magno • Dipinse ancora la battaglia d'Mlefandro con i
Tersi , mettendo in vna flessa tavola cento sigure , bruendo prima pattuito con
termo dieen Mnasone Trencipe degli Elatresi cento mine per ciascuna.Di qvesh medesimosi
e# mmeperfr potrebbono raccontare altre sigure molto chiare,le quali,& a Roma,& altrove
surono molto in pregio asai tempo; e fra Poltre vn insermo lodato mfinitaméte-
perciocbe eivalse tanto in questa arte , che si dice il &è Mttalo bauer comperato
vna delle sue tavole cento talenti. risse al medesimo tempo , e siorì Trotogene»
suddito de' Codioni, di cui alquanto di soprasi disse, povero molto nel principia
delsuo mefliere^ di cui si dice, che egli baveva da prima essercitato la pittura in
cose basse , e quasi bavetta lavorato a opera, dipingendo le navi : ma su diligente
molto , e nel dipignere tardo , esaflidiofo ,ne così bene in ego si sodissaceva. 11
vanto delle sue opere porta lo laliso: il quale insuno al tempo di fespajiano Impe^
radare si guardava ancora a Roma nel Tempio della Tace. Dicono $ che nel tem-
Offrite dell' po,che egli saceva cotale opera non mangiò altroché lupini dolci, sodissacendo4
^fany . v„ tempo medesimo con esfe alla same , & alla fete per mantenere l'animo ,&i
sensi più saldi>e non vinti da alcuno diletto; quattro volte mise colore fopra colo*
Mfe^YQ re a questa opera,riparo contro alla vecchie gga, escbermo contro al tempo, ac-
era u/% tiorbe consumandosi l'vnosuccedesse l'altro di mano in mano^edevasi in quefla
tavola ssefla vn cane di maravigliosa bellegga satto da l'arte, & infreme dal ca^
so in cotal modo • Soleva egli ritrarre intorno alla bocca del cane quella scbiu-
ma , la quale sanno i cani saticati, & anfanti, nepoteva in alcun modo tuttoso*
dissaruisi ; bora fcambiava penello , bora con la spugna scancellaua i colori , bo-
ra insieme li mescolaua>cbe barebbe pur voluto, che ella vscisde della bocca dell"
animale^ non che la paresse di suori appicata, nesi contentava in modo veruno,
tanto che bauendovi saticato intorno molto, ne riunendoli meglio l'vltima vol-
Ilcafefe„i;f sa,che la prima , con iftigga trasse la spugna,cbe egli baucua in mano piena
fylte^. di quei colori nel luogo stesso , dove egli aipigneva. MarauiglioJa cofa su a vede-
re, quello che non battevapotuto sare con tanto sludio , esatica l' arte , lo sece
il caso in vn tratto sole . Tercioche quelli colori vennero appicati intorno alla
bocca del cane di maniera,che ella parve proprio scbivma,cbe di becca gli vscise
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