LETTELA DI M
te in cose molte più baso ma che surono tenute in pregio affai , ne meno silmate
, delle altre. Tra i quali sù Tireo, che dipigneva, e ritraeva botteghe di barbieri,
,"%'%' " ca^l^t^er^asi^lauoratori ,e così satte cose,onde egli trasse anco ilsopra
£oje ^e, nome,che si chiamava il dipintore delle cose basse, le quali,nondimeno per essere
lavorate con bella arte,non erano stimate meno,che le magnisiche^ le bonorate.
siltri sù che dipinse molto bene lescene delle comedie ,e da qucsto hebbe nome,
& altri altre diuerse cose,variando assai dalli gratti,e celebrati pittori,non senga
grande vtile loro,e diletto altrui. Fù anco poi all'età d'Mngvsto vn Ludio,il pri-
Indio su il mo, che cominciale a dipignereper le mura con piacevolissimo aspetto ville, log-
tymo, ehz_> gie,giardini,spalliere sronzute,selue, boschetti, vinai, laghi, risiere,liti, e piacer
%%e ^e uoh imagini di viandanti, di naviganti, di vetturali , e d’altre simili cose in bella
prospettiua; altri,cbe pescauano,cacciauano,vendemmiauano,semmine,che cor-
revano, e sra quefle molte piaceuoleg^e , e cose da ridere mescolate . Ma e'pare,
che non sieno ssati celebrati di questi cotali alcuni tanto quanto quelli antichi , i
quali in tauole solamente dipinsero,e perciò è in grandissima riverenza l'antichi-
tàpercioche quei primi artesici non adoperavano l'arte loro,je non in cose,chesi
potèfero tramutare,esuggire le guerre,e gl'incendine l'altro rovine; & agli an-
tichi tempi in Grecia, ne in publico,ne in privato no si trova mura dipinte da no*
bili artesici. Trotogene visse in vnasua casetta con poco d'orto,senati ornamento
Riputatine) alcuno disua arte.Mpelle ninno muro dipinse già mai;tutta l'arte di queslisoléni
de' pittori maestri, si dava alli comuni, & il pittor buono era cosapublica riputato . Hebbe
buoni . , alcuno nome,poco inauri all'età d'Mugusio vn Mrellio, il quale sù tanto disiolii-
Areico to to ne^o amore delle sémine , che mai non sùsenga, e perciò dipignendo Dee sem-
'""° • pre visi riconosceva dentro alcuna delle da lui amate , e le meretrici fttsse . Trà
, quessi detti di sopra non si vuol lasciar in dietro Tausia Sicionio,discepolo di quel
Tannilo,che sù anco maestro d'Mpelleàl quale pare che susse il primo,che comin*
ciò a dipignere per le case i palchi, e le volte, il che inangi non s' era vsato Dipi-
vefatture. gneua cosui per lo più tavolette picciole,e maffimamétefanciulli;il che isuoiav-
uersar^ dicevano sarsi da lui : perciocbe quel modo di lavorare era molto lungo,
onde^gli per acquissare nome di sollecito,epreflo dipintore quado,voglia òbso-
gno glie ne venite, sece in vn giorno solo vna tavolala quale da quello sù chia*
mata il lavoro d'vn solo giorno,entroui va santini dipinto molto bello. Fu inna-
morato cossui in suagiovaneggi d'vna sanciulletta disua terra , che saceva gril-
lale di siori,e recò nell'arte vna insinità di siori di mille maniere,quafìsacédo co
lei,cui egli amava, a gara,& in vltimo dipinse lei co vnagrillàda di siori in ma-
brpresso, no,la quale ella tefleva,e quefla tavola sù filmata digrandiamo pregno,e da co-
leùcbe v'era entro dipinta,hebbe nome lagrillàda tefsete; il ritratto della quale
di mano d'vn'altro buon maeftro comperò Lucullo in Mthene due talenti . Fece
queflo artesice medesimo alcune altre opere molto magnifiche,come fù vn sacri-
ficio di buoi,del quale se ne adornò in Roma la loggia di Topeo Magno;all'eccel.
léga della quale opera, & all'inuétione si sono provati d'arrivare moltùma niqg
no vi aggiunse già mai. Egli primieraméte, volédo mofirare co bella arte la grà-
de gga d'vn bue,lo dipinse no per lo lùgo,ma in iscorcio,& in tal maniera, che la
lùghegg, vi appariva giussissima,e poi conciosiache tutti coloro,che vogliono sar
parere in piano alcuna cosa di rilievo adoperino color chiarore brunoanescolàdoli
Aliene. insieme con certa ragione,e proportione; egli lo dipinse tutto di color brqno,e del
medesimo sece apparir l'ombre del cerpo.Grade arte certaméte,nel piano le pa-
rere le cose di rilievo, e nel rotto intere. Vige coflui in Sicione, che lungo tepo sù
quessa
te in cose molte più baso ma che surono tenute in pregio affai , ne meno silmate
, delle altre. Tra i quali sù Tireo, che dipigneva, e ritraeva botteghe di barbieri,
,"%'%' " ca^l^t^er^asi^lauoratori ,e così satte cose,onde egli trasse anco ilsopra
£oje ^e, nome,che si chiamava il dipintore delle cose basse, le quali,nondimeno per essere
lavorate con bella arte,non erano stimate meno,che le magnisiche^ le bonorate.
siltri sù che dipinse molto bene lescene delle comedie ,e da qucsto hebbe nome,
& altri altre diuerse cose,variando assai dalli gratti,e celebrati pittori,non senga
grande vtile loro,e diletto altrui. Fù anco poi all'età d'Mngvsto vn Ludio,il pri-
Indio su il mo, che cominciale a dipignereper le mura con piacevolissimo aspetto ville, log-
tymo, ehz_> gie,giardini,spalliere sronzute,selue, boschetti, vinai, laghi, risiere,liti, e piacer
%%e ^e uoh imagini di viandanti, di naviganti, di vetturali , e d’altre simili cose in bella
prospettiua; altri,cbe pescauano,cacciauano,vendemmiauano,semmine,che cor-
revano, e sra quefle molte piaceuoleg^e , e cose da ridere mescolate . Ma e'pare,
che non sieno ssati celebrati di questi cotali alcuni tanto quanto quelli antichi , i
quali in tauole solamente dipinsero,e perciò è in grandissima riverenza l'antichi-
tàpercioche quei primi artesici non adoperavano l'arte loro,je non in cose,chesi
potèfero tramutare,esuggire le guerre,e gl'incendine l'altro rovine; & agli an-
tichi tempi in Grecia, ne in publico,ne in privato no si trova mura dipinte da no*
bili artesici. Trotogene visse in vnasua casetta con poco d'orto,senati ornamento
Riputatine) alcuno disua arte.Mpelle ninno muro dipinse già mai;tutta l'arte di queslisoléni
de' pittori maestri, si dava alli comuni, & il pittor buono era cosapublica riputato . Hebbe
buoni . , alcuno nome,poco inauri all'età d'Mugusio vn Mrellio, il quale sù tanto disiolii-
Areico to to ne^o amore delle sémine , che mai non sùsenga, e perciò dipignendo Dee sem-
'""° • pre visi riconosceva dentro alcuna delle da lui amate , e le meretrici fttsse . Trà
, quessi detti di sopra non si vuol lasciar in dietro Tausia Sicionio,discepolo di quel
Tannilo,che sù anco maestro d'Mpelleàl quale pare che susse il primo,che comin*
ciò a dipignere per le case i palchi, e le volte, il che inangi non s' era vsato Dipi-
vefatture. gneua cosui per lo più tavolette picciole,e maffimamétefanciulli;il che isuoiav-
uersar^ dicevano sarsi da lui : perciocbe quel modo di lavorare era molto lungo,
onde^gli per acquissare nome di sollecito,epreflo dipintore quado,voglia òbso-
gno glie ne venite, sece in vn giorno solo vna tavolala quale da quello sù chia*
mata il lavoro d'vn solo giorno,entroui va santini dipinto molto bello. Fu inna-
morato cossui in suagiovaneggi d'vna sanciulletta disua terra , che saceva gril-
lale di siori,e recò nell'arte vna insinità di siori di mille maniere,quafìsacédo co
lei,cui egli amava, a gara,& in vltimo dipinse lei co vnagrillàda di siori in ma-
brpresso, no,la quale ella tefleva,e quefla tavola sù filmata digrandiamo pregno,e da co-
leùcbe v'era entro dipinta,hebbe nome lagrillàda tefsete; il ritratto della quale
di mano d'vn'altro buon maeftro comperò Lucullo in Mthene due talenti . Fece
queflo artesice medesimo alcune altre opere molto magnifiche,come fù vn sacri-
ficio di buoi,del quale se ne adornò in Roma la loggia di Topeo Magno;all'eccel.
léga della quale opera, & all'inuétione si sono provati d'arrivare moltùma niqg
no vi aggiunse già mai. Egli primieraméte, volédo mofirare co bella arte la grà-
de gga d'vn bue,lo dipinse no per lo lùgo,ma in iscorcio,& in tal maniera, che la
lùghegg, vi appariva giussissima,e poi conciosiache tutti coloro,che vogliono sar
parere in piano alcuna cosa di rilievo adoperino color chiarore brunoanescolàdoli
Aliene. insieme con certa ragione,e proportione; egli lo dipinse tutto di color brqno,e del
medesimo sece apparir l'ombre del cerpo.Grade arte certaméte,nel piano le pa-
rere le cose di rilievo, e nel rotto intere. Vige coflui in Sicione, che lungo tepo sù
quessa