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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Mitarb.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Secondo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72521#0065
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V ITA DIDIVERS I. „
re ridottoli in Parma a lauorare nella Madonna della (leccata finita la nicchia , e
l'Arco , che lalciò imperfetta per la morte di Michelagnolo Sanese ; per le mani
del Solato, al quale,per essersi portato bene,hanno poi dato a dipignere i Parmi-
g^ni la Tribuna maggiore , che è,in mezo di detta Chiesa ; nella quale egli và
ruttatila lavorando a frelco l'Assuntione di N. Donna , che si spera debba edere
opera lodatissima. Essendo anco viuo Boccaccino , ma vecchio , hebbe Cremo-
na yn'altro Pittore, chiamato Galeazzo Campo , il quale nella Chiesa di S. Do.
menico, in vna Capella grande dipinse il Rotano della Madonna, e la facciata di
dietro di San Francesco, con altre tauole; opere, che sono di manodi costui lite Giulie Cassi
Cremona, ragioneuoli. Di costui nacquero tre figliuoli, Giulio , Antonio , c_, co faoi frml.
Vincentio. Ma Giulio, se bene imparò i primi principij dell' arte da Galeazzo ^
suo padre, seguitò poi, nondimeno, come migliore, la maniera delSoiaro, e!lu- F" ^"°» rtr*
diò assai alcune tele colorite fatte in Roma di mano di Francesco Salutati, chg_, tesice,esum
surono dipinte per fare Arazzi, e mandare a Piacenza al Duca Pier Luigi Farne- ^'"°"
se. Le prime opere , che colini fece in sila giouanezza in Cremona furono nel
coro nella Chiesa di Santa Agata quattro storie grandi del martirio di quella^
vergine, che riulcirono tali ,che sì fatte non 1'harebbe per auuentura fatte vnr
Maestro ben pratico . Dopo, fatte alcune cosein Santa Margherita, dipinfe,
molte facciate di Palazzi di chiaro scurocon buon disegno. Nella Chiesa di San
Gilmondo fuor di Cremona fece la tauola dell' Aitar maggiore a olio, che fù
molto bella per la moltitudine, ediuersità delle figure, che vi dipinse a paragone
di tanti Pittori, che innanzi a lui haueuanoin quel luogo lauorato. Dopo là ta-
uola vi lauorò in fres o moltecose nelle volte , e particolarmente la venuta dellò>
Spirito Santo sopra gli Apostòli, 1 quali seortano al di dotto in su con buona gra-
tin, e molto artificio . In Milano dipinse nella Chiesa della Passione , Conuento'
de'Canonici Regolari vn Crocifisso in tauola a olio con certi Angeli, la Madon-
na , San Giouanni Euangelista, e salere Marie. Nelle Monache di San Pàolo
Conuento pur di Milano fece in quattro storie la Conuersione , & altri fatti di
quel Santo. Nella quale opera fù aiutato da Antonio Campo suo fratello,)! qua-
le dipinse ùmilmente in Milano alle Monache di S. Caterina alla porta Ticine-
se , in vna Capella della Chiesa nuoua, la quale è Architettura del Lombardino,
Santa Hélena a olio , che fà cercare la Croce di Christo, che è assai buon'opera.
E Vincendo anch'egli , terzo de i detti tre fratelli , hauendò assai imparato dar
Giulio, come anco hà fatto Antonio, è gioitane d'ottima aspettatione. Del me-
desimo Giulio Campo sono flati discepoli non solo i detti suoi due fratelli, ma_#
ancora Latantio Gambaro Btesciano , & altri . Ma sòprà tutti, gli hà fatto hono-
re, & è stata eccellentissima nella Pittura Sofònisba Angufàolà Cremonese, con
tre.sue sorelle. Le quali virtùosilime Giouani sono nate del Signor Amilcare' SòfaòW
Angusciola,e della Signora Bianca Punzona,ambe nobilissime famiglie in Cre- Angusciol^
mona. Parlando dunque di ella Signora SofonisBa, della quale dicemoalcune impari dal
poche cose nella vira di Propertia Bológnese , per non Caperne allora più oltre: C'ss'
dico hauer veduto quell'anno in Cremona di mano di lèi incasa di silo padre, & "" '"'' '"
in vn quadro fattocon molta diligenza , ritratte tre sùe sorelle in atto di giocare ""'
a (cacchi, e con esse loro vna vecchia donna di casà, con canta diligenza, e pron-
tezza ,che paiono veramente viue , e che non manchi lóro altro » che la parolai
In un'altro quadro si vede ritratto dalla medesinia Sofònisba ,il Signor'Amilcare^
suo padre , che hà da vn lato vna figliuola di lui , sila sorella , chiamata Mineruà^
che in Piuurey& in lettere fù rara , e dall' altro Asdrubale figliuolo del medési-
mo»
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