VITA DI FRA GIO. AGNOLO. fi
ficb e feppelire . E che in niun'altro modo voleuano hauere , mediante le loro
tornate, e ragunarsi, quella seruitù nelloro Conuento. Di che hauendo parla-
to Giorgio col Duca, e chiestogsi vn luogo , Sua Eccellenza dule hauere pensa-
to di tccommodarne loro vno, doue non solamente potrebbono edificare vna
compagnie ma hauere largo campo di mostrare , lauorando, la virtù loro. E luogo s&oa-
poco doposerisse , e fece intendere per M. Lelio Torelli al Priore, e Monaci de Mce ^gufòt*
gli Angeli , che accommodassono la detta compagnia del Tempio flato corniti- f#l D"" "'"
ciato nel loro Monasterio da Filippo Scolari detto lo Spano. Ubbidirono i Fra- ""m?#£w#e
ti, e la compagnia fù accómmodata d'alcune stanze ? nelle quali si ragunò più
volte, con buona gratia di que'Padri , che anco nel loro capitolo proprio gli ac-
cettarono alcune volte molto cortesemente . Ma essendo poi detto al Signor
Duca , che alcuni di detti Monaci non erano deltutto contenti , che là entro si
edificale la compagnia: perche il Monasterio harebbe quella seruitù ,& il det-
to Tempio; il quale diceuano volere con l'opere loro fornire , si darebbe quan-
toa loro, a quel modo ; Sua Eccellenza sece sapere a gli huomini dell' Accade-
mia ,che già haueuabattuto principio , & haueua fatta la feda di San Luca nel
detto Tempio, che poi che i Monaci, per quanto intenderla, non molto di buo-
na voglia, gli voleuano in casa, che non mancherebbe di proueder loro vn'altro
luogo. Disse oltre co il detto Signor Duca, come Principe veramente magna-
nimo che è, non solo voler fauorire sempre la detta Accademia , ma egli stesso
esser capo,guida, e protettore, e che per ciò crearebbe , anno per anno vn luo-
gotenente , che in sua vece interuenisse a tutte le tornate . E cosi facendo per
lo primo elesse il Reuer. Don Vincenzo Borghini, Spedalingo de gl'Innocenti.
Delle quali gratie,& amoreuolezze mostrate dal Signor Duca a quella sua nuo- Affetto ^
ua Accademia, fù ringratiato da dieci de'più vecchi, & eccellenti di quella.Ma Duc^alAg-
perche della riforma della compagnia , e de gli ordini dell' Accademia , si tratta c^m^
largamente ne'capitoli , che furono fatti da gli huomini a ciò deputati , & eletti
da tutto il corpo per riformatori Fra Giouann'Agnolo, Francesco da Sangallo,
Agnolo Bronzino, Giorgio Vasari, Michele di Ridolfo,e Pier Francesco di Gia-
como di Sandro , coli ' interuento del detto luogotenente , e confermatone di
Sua Eccellenza, non ne dirò altro in quello luogo . Dirò bene, che non piacen-
do a molti il vecchio sugello , & arme ouero insegna della compagnia , il quale
era vn Bue con l'Elia giacere, animale dell'EuangelistaSan Luca , e che ordina-,
tosi, percioche ciascuno dicesse,ò mosirasle con vn disegno il parer suo ; si vide-
ro i più bei capricci , e le più strauaganti , e belle fantasie , che si possano imagi-
nate . Ma non per ciò è anco risoluto interamente quale debba essere accetta- Manco faal-
to. Martino in tanto,difcepoio del Frate , essendo da Messina venuto a Firen- inerite il Fr*.
ze,in pochi giorni morendoli, fù sotterrato nella sepoltura detta , siata fatta dat ^cf^AW,
luo Maestro , e non molto poi, nel 1564.(0 nella medesima con honoratissime c°nP°m>*b
esseqwe sotterrato esso Padre Fra Giouaan'Agnalo slato Scultore eccellente, e *°°°re°
del Molto Reuer. e dottissimo Maestro Michelagnolo publicamente nel Tem-
piodella Nuntiata lodato , con vna molto bella oratione • E nel vero hanno le
nostre arti , per molte cagioni , grand'obligo con Fra Giouann'Agnolo, per ha-
uere loro portato infinito amore , & a gli Artesici di quella parimente . E di'
Quanto giouamento sia siata, e ha l'Accademia, che quasi da lui nel modo , che
sièdetto,hà hauuro principio , e la quale è hoggi in protetticene del Sig. Duca
Cofano, e di suo ordine si raguna in San Lorenzo nella Sagrestia nuona , doue
sono tant'opere di Scultura di Mchelagnolo , si può da quello conoscere , che
K x
non
ficb e feppelire . E che in niun'altro modo voleuano hauere , mediante le loro
tornate, e ragunarsi, quella seruitù nelloro Conuento. Di che hauendo parla-
to Giorgio col Duca, e chiestogsi vn luogo , Sua Eccellenza dule hauere pensa-
to di tccommodarne loro vno, doue non solamente potrebbono edificare vna
compagnie ma hauere largo campo di mostrare , lauorando, la virtù loro. E luogo s&oa-
poco doposerisse , e fece intendere per M. Lelio Torelli al Priore, e Monaci de Mce ^gufòt*
gli Angeli , che accommodassono la detta compagnia del Tempio flato corniti- f#l D"" "'"
ciato nel loro Monasterio da Filippo Scolari detto lo Spano. Ubbidirono i Fra- ""m?#£w#e
ti, e la compagnia fù accómmodata d'alcune stanze ? nelle quali si ragunò più
volte, con buona gratia di que'Padri , che anco nel loro capitolo proprio gli ac-
cettarono alcune volte molto cortesemente . Ma essendo poi detto al Signor
Duca , che alcuni di detti Monaci non erano deltutto contenti , che là entro si
edificale la compagnia: perche il Monasterio harebbe quella seruitù ,& il det-
to Tempio; il quale diceuano volere con l'opere loro fornire , si darebbe quan-
toa loro, a quel modo ; Sua Eccellenza sece sapere a gli huomini dell' Accade-
mia ,che già haueuabattuto principio , & haueua fatta la feda di San Luca nel
detto Tempio, che poi che i Monaci, per quanto intenderla, non molto di buo-
na voglia, gli voleuano in casa, che non mancherebbe di proueder loro vn'altro
luogo. Disse oltre co il detto Signor Duca, come Principe veramente magna-
nimo che è, non solo voler fauorire sempre la detta Accademia , ma egli stesso
esser capo,guida, e protettore, e che per ciò crearebbe , anno per anno vn luo-
gotenente , che in sua vece interuenisse a tutte le tornate . E cosi facendo per
lo primo elesse il Reuer. Don Vincenzo Borghini, Spedalingo de gl'Innocenti.
Delle quali gratie,& amoreuolezze mostrate dal Signor Duca a quella sua nuo- Affetto ^
ua Accademia, fù ringratiato da dieci de'più vecchi, & eccellenti di quella.Ma Duc^alAg-
perche della riforma della compagnia , e de gli ordini dell' Accademia , si tratta c^m^
largamente ne'capitoli , che furono fatti da gli huomini a ciò deputati , & eletti
da tutto il corpo per riformatori Fra Giouann'Agnolo, Francesco da Sangallo,
Agnolo Bronzino, Giorgio Vasari, Michele di Ridolfo,e Pier Francesco di Gia-
como di Sandro , coli ' interuento del detto luogotenente , e confermatone di
Sua Eccellenza, non ne dirò altro in quello luogo . Dirò bene, che non piacen-
do a molti il vecchio sugello , & arme ouero insegna della compagnia , il quale
era vn Bue con l'Elia giacere, animale dell'EuangelistaSan Luca , e che ordina-,
tosi, percioche ciascuno dicesse,ò mosirasle con vn disegno il parer suo ; si vide-
ro i più bei capricci , e le più strauaganti , e belle fantasie , che si possano imagi-
nate . Ma non per ciò è anco risoluto interamente quale debba essere accetta- Manco faal-
to. Martino in tanto,difcepoio del Frate , essendo da Messina venuto a Firen- inerite il Fr*.
ze,in pochi giorni morendoli, fù sotterrato nella sepoltura detta , siata fatta dat ^cf^AW,
luo Maestro , e non molto poi, nel 1564.(0 nella medesima con honoratissime c°nP°m>*b
esseqwe sotterrato esso Padre Fra Giouaan'Agnalo slato Scultore eccellente, e *°°°re°
del Molto Reuer. e dottissimo Maestro Michelagnolo publicamente nel Tem-
piodella Nuntiata lodato , con vna molto bella oratione • E nel vero hanno le
nostre arti , per molte cagioni , grand'obligo con Fra Giouann'Agnolo, per ha-
uere loro portato infinito amore , & a gli Artesici di quella parimente . E di'
Quanto giouamento sia siata, e ha l'Accademia, che quasi da lui nel modo , che
sièdetto,hà hauuro principio , e la quale è hoggi in protetticene del Sig. Duca
Cofano, e di suo ordine si raguna in San Lorenzo nella Sagrestia nuona , doue
sono tant'opere di Scultura di Mchelagnolo , si può da quello conoscere , che
K x
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