VITA DI MICHELAGNOLO BVONAROTI. 57
£ mise Michelagnolo a ritrarre di naturale , il ponte con alcuni dolchi, con tue
ce le masseritie dell'ette , & alcuni di que'giouani , che lauorauano. Perloche
cornato Domenico , e vitto il disegno di Michelagnolo, disse costui ne sà più
di me , e rimale sbigottito della nuoua maniera , e della nuoua imitazione , che
dal giudicio datogli dal Cielo haueua vn simil giouane in età cosi tenera ^che in Stupendo nel.
fyeroera tanto quanto più desiderar si potesse nella pratica d' vno artefice, che /#% giunti ,
hauesse operato mólti anni 4 E ciò era , che tutto di sapere>e potere della gratia
era nella natura esercitata dallo Audio,e dall'arte, perche Michelagnolo ficeua ""'' " °
ogni dìsruui più diuini , come apertamente cominciò a dimottr^rii nel ritratto,
che e' fece d' vna carta di Martino Todesco stampata, che gli dette nome gran-
dissimojmperoche osfendo venuta all'hora in Firenze vna stona del detto Mar,
tino, quando i Dianoli battono S. Antonio , Campata in rame, Michelagnolo la
ritraile di penna di maniera,che non era conosciuta,e quella medesima con ico-
lori dipingendone per contrafare alcune Grane forme di Dianoli, andana a com-
perare pesci>che haueuano scaglie bizzarre di colori, e quiui dimostrò in quella
cosa tanto valore,che e' ne acquistò,e creditore nome . Contrafece ancora carte
di mano di varij maestri vecchi tanto limili,che non si conosceuano, perche ti-
gnendole , & muecchiandole col fumo , e con varie cose in modo le insudicia-
ua,che elle pareuano vecchie,e paragonatole con la propria, e non si conosceua
1' vna dall'altra, ne lo faceua peraltro , se non per hauere le proprie di mano C^w^fa^<
di coloro, col darli le ritratte ,che egli per l'eccellenza dell'arre amiraua, e cer- fa','''"
caua di pàssargh nel fare, onde n' acquetò grandissimo nome. Teneua in quel "' ""?'•
tempo il Magnisico Lorenzo de' Medici nei suo giardino in sù la piazza di San
Marco; Bertoldo Scultore non tanto per custode , ò guardiano di molte beh
le anticaglie , che in quello haueua ragunate , e raccolte con grande spesa_a ,
quanto perche desiderando egli sommamente di creare vna scuola di Pittori ,
c di Scultori eccellenti , voleua , che elli hauessero per guida , e per capo il so-
pradetto Bertoldo ,che era discepolo di Donato; & ancora, che e' fuSe sì vec-
chio, che non potette più operare , era niente di manco maestro molto pratico ,
empito reputato . Non solo per hauere ddigentissimamente rinettato il getto
de pergami di Donato suo maestro , ma per molti getti ancora, che egli haueua
fatti di bronzo di battaglie, e di alcune altre cose picciole, nel magisterio delle
quali non si trouaua all' hora in Firenze chi lo auanzasfe . Dolendoli adunque
Lorenzo,che amor grassino portatia ella Pittura, & alla Scultura, che ne suoi
tempi non si trouassero Scultori celebrarne nobili,come si ttouauano molti Pit-
tori di grandissimo pregioie fama,deliberò,come io dissidi fare vna scuola,e per
quello chiese a Domenico Grillandai,che se in bottega sua hauelle de suoi gio-
uani,che inclinati fussero a ciò,l'inuiafe al giardino,doue egli desideraua di efr
(eccitargli,e crecargli in vna maniera,che honorade se,e lui,e la Città sua.Laon-
de da Domenico gli furono per ottimi giovani dati fra gli altri Michelagnolo, e
Franc.Granaccio ; perlocheandando eglino al giardino, vi trouarono,che il Tor°
rigiano giouane de Torrigiani lauoraua di terra certe figure tonde, che da Ber-
toldo gli erano date date. Michelagnolo vededo quello,per emulazione alcune
ne fece ,doue Lorenzo vedendo si bello spirito lo tenne femore in molta aspet-
tatione,& egli inànimiro dopo alcuni giorni si mise a contrafare co vn pezzo di &emArfr
marmo vna testa,che v'era d'vn Fauno vecchio antico, e grinzose era guasta „„%, & Me
nel naso,e nella bocca rideua. Doue a Michelagnolo, che non haueua mai più dumper lo fio
tocco marmo,ne scarpelli Succede il contrarrla così bene,che il Magane stupùe bete ing^o .
S villo.
£ mise Michelagnolo a ritrarre di naturale , il ponte con alcuni dolchi, con tue
ce le masseritie dell'ette , & alcuni di que'giouani , che lauorauano. Perloche
cornato Domenico , e vitto il disegno di Michelagnolo, disse costui ne sà più
di me , e rimale sbigottito della nuoua maniera , e della nuoua imitazione , che
dal giudicio datogli dal Cielo haueua vn simil giouane in età cosi tenera ^che in Stupendo nel.
fyeroera tanto quanto più desiderar si potesse nella pratica d' vno artefice, che /#% giunti ,
hauesse operato mólti anni 4 E ciò era , che tutto di sapere>e potere della gratia
era nella natura esercitata dallo Audio,e dall'arte, perche Michelagnolo ficeua ""'' " °
ogni dìsruui più diuini , come apertamente cominciò a dimottr^rii nel ritratto,
che e' fece d' vna carta di Martino Todesco stampata, che gli dette nome gran-
dissimojmperoche osfendo venuta all'hora in Firenze vna stona del detto Mar,
tino, quando i Dianoli battono S. Antonio , Campata in rame, Michelagnolo la
ritraile di penna di maniera,che non era conosciuta,e quella medesima con ico-
lori dipingendone per contrafare alcune Grane forme di Dianoli, andana a com-
perare pesci>che haueuano scaglie bizzarre di colori, e quiui dimostrò in quella
cosa tanto valore,che e' ne acquistò,e creditore nome . Contrafece ancora carte
di mano di varij maestri vecchi tanto limili,che non si conosceuano, perche ti-
gnendole , & muecchiandole col fumo , e con varie cose in modo le insudicia-
ua,che elle pareuano vecchie,e paragonatole con la propria, e non si conosceua
1' vna dall'altra, ne lo faceua peraltro , se non per hauere le proprie di mano C^w^fa^<
di coloro, col darli le ritratte ,che egli per l'eccellenza dell'arre amiraua, e cer- fa','''"
caua di pàssargh nel fare, onde n' acquetò grandissimo nome. Teneua in quel "' ""?'•
tempo il Magnisico Lorenzo de' Medici nei suo giardino in sù la piazza di San
Marco; Bertoldo Scultore non tanto per custode , ò guardiano di molte beh
le anticaglie , che in quello haueua ragunate , e raccolte con grande spesa_a ,
quanto perche desiderando egli sommamente di creare vna scuola di Pittori ,
c di Scultori eccellenti , voleua , che elli hauessero per guida , e per capo il so-
pradetto Bertoldo ,che era discepolo di Donato; & ancora, che e' fuSe sì vec-
chio, che non potette più operare , era niente di manco maestro molto pratico ,
empito reputato . Non solo per hauere ddigentissimamente rinettato il getto
de pergami di Donato suo maestro , ma per molti getti ancora, che egli haueua
fatti di bronzo di battaglie, e di alcune altre cose picciole, nel magisterio delle
quali non si trouaua all' hora in Firenze chi lo auanzasfe . Dolendoli adunque
Lorenzo,che amor grassino portatia ella Pittura, & alla Scultura, che ne suoi
tempi non si trouassero Scultori celebrarne nobili,come si ttouauano molti Pit-
tori di grandissimo pregioie fama,deliberò,come io dissidi fare vna scuola,e per
quello chiese a Domenico Grillandai,che se in bottega sua hauelle de suoi gio-
uani,che inclinati fussero a ciò,l'inuiafe al giardino,doue egli desideraua di efr
(eccitargli,e crecargli in vna maniera,che honorade se,e lui,e la Città sua.Laon-
de da Domenico gli furono per ottimi giovani dati fra gli altri Michelagnolo, e
Franc.Granaccio ; perlocheandando eglino al giardino, vi trouarono,che il Tor°
rigiano giouane de Torrigiani lauoraua di terra certe figure tonde, che da Ber-
toldo gli erano date date. Michelagnolo vededo quello,per emulazione alcune
ne fece ,doue Lorenzo vedendo si bello spirito lo tenne femore in molta aspet-
tatione,& egli inànimiro dopo alcuni giorni si mise a contrafare co vn pezzo di &emArfr
marmo vna testa,che v'era d'vn Fauno vecchio antico, e grinzose era guasta „„%, & Me
nel naso,e nella bocca rideua. Doue a Michelagnolo, che non haueua mai più dumper lo fio
tocco marmo,ne scarpelli Succede il contrarrla così bene,che il Magane stupùe bete ing^o .
S villo.