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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Contr.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Secondo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72521#0216

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166 TERZA PARTE
dim, negli strani, e diuersi getti di giouani vecchi,ma(chi,femine:ne i quali a chi
non sà, mostra il terrore dell'arte insieme con quella grana,che egli haueua dal-
la natura ? perche fà scuotere i cuori di tutti quelli, che non son Uputi?come di
quelli, che sanno in tal medierò . Visono gli (corti, che paiono di rilieuo, e con
la unione fà morbidezza , ela finezza nehe parti delle dolcezze da lui dipinte,
mostrano veramente come hanno da essere le Pitture fatte da buoni,e veri Pit-
tori,e vedesi ne i contorni delle cose girate da lui,per vna via,che da altroché da
lui non potrebbonoessere fatte, il veto giudici^, e la vera dannatione, e ressur-
rettione. Equesto nell'arte nostra è quello essempio , e quella gran Pitturava
mandata da Dio a gli huomini in terra,accioche veggano come il fato fà quando
gli intelletti dal supremo grado in terra deseendono, & hanno ir. essiinfida la
gratia, e la diurni à del sapere. Quella opera mena prigioni legati quelli, che di
sapere l'arte li persuadono,e nel vedere i legni da lui tirati ne'contorni di che _,
cola ella si ha , trema, e teme ogni terribile spir to ha quanto si voglia carico di
Trionfo, chu dileguo. E mentre,che si guardano le fatiche dell'opera sua,i sensi h stordiscono
bà 'portato solo a pensare,che cosa pollone edere le altre Pitture satte, e che si faranno, poa
dogni altri il de a tal paragone. E veramente felice chiamare si puotè, e felicità della memo-
^uowoti. ria di chi hà vitto veramente stupenda marauiglià del lecol nostro. Beatissimo,e
fortunatissimo Paolo Terzo, poiché Dio coni aiti, che sotto la protettione tua si
ripari il vanto , che daranno alla memoria sua, e di te le penne de gli seritori:
Elogio riri quanto acquistano i meriti tuoi perle sue virtù? Certo fatto bemssimo hanno a
Giulio. quello secolo nel suo naseere gli Artefici,da che hanno vedute squarciato il velo
delle difficoltà di quello,che si può fare,& imaginare nelle Pitture,e Sculture,&
Architetture fatte da lui. Penò a condurre quest'opera otto anni, eia seoperse
l'anno 1541.(credo io) il giorno di Natale con stupore, e maràuiglia di tutta
Roma, anzi di tutto il mondo, & io che quell'anno andai a Roma per vederla,
che ero a Venetìa,ne rimati stupito. Haueua Papa Paolo fatto fabbricare , come
s'è detto ,da Antonio da Sangallo al medesimo piano vna Capella chiamata la
Paulina a imitatione di quella di Nicola V. nella quale deliberò , che Michela-
gnolo vi facessi due storie grandi in due quadroni,che in vna fece la Conuersio-
Altre Pitture ne di S.Paolo con Giesù Christo in aria, e moltitudine di Angeli ignudi con bel-
<e//s PAoli. hssimimoti , e di sotto l'etere sul piano di terra caseato stordito, e spauentato
Paolo da cauallo con isuoi Soldati attorno, chi attento a solleuarlo, altri (lorditi
dalla voce,°e Splendore d Christo in varie,e belle attitu lini,e mouentie amirati,
espauentati si figgano,& il cauallo,che fuggendo par,che dalla velocità del cor-
so ne meni via chi cerca ritenerlo,e turca quella ito ia è condotta con arte, e di-
segno(iraordinàrio. Nell'altra è la Crocifissio ,e d San Pietro,il quale è confitto
ignudo sopra la Croce, che è vna figura rara mostrando i crocifittoci, mentrc_9
hanno fatto in erra vna buca , volere alzare in al o la Croce , accioche rimanga
crocifissoco'piedi all'aria . Doue sono molte considerationi notabili, e belle . Hà
Michelagnolo atteso solo, come s'è detto alerone, alla perfettione dell'arce, per-
che ne'paesi vi sono ne alberi, ne casamenti,ne anche certe varietà, e vaghezze
dell'arte vi si veggono, perche non vi attese mai,come quelli, che forsè non vo-
lerla abadare quel suo grande ingegno in si nil c >se , quelle furono 1'vltime Pit-
ture condotte da lui d'era d'anni 75.0 secondo che egli mi diceria con molta sua
gran farica,auenga,che la Pittura passato vna cert t età , e massi diamente il lauo^
tare in sreseo non è arte da vecchi • Ordinò Michelagnolo , che con i suoi di-
segni
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