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Vasari, Giorgio; Evangelista Dozza (Erben) [Contr.]
Delle Vite De' più Eccellenti Pittori, Scvltori Et Architetti (Parte Terza Secondo Volume) — In Bologna: Presso gli Heredi di Euangelista Dozza, 1663

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https://doi.org/10.11588/diglit.72521#0431

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VITE DE GLI ACCADEMICI. 381
11 qual mentre Bertoldo Cortini , allora generale proueditore per sua Eccel-
lenti haueua rapportato ai Duca , che io haueua preso a far tante cose , che non
era mai possibile ,che io 1'hauessi condotte a tempo, e massimamente non ha-
vendo io huomini,& emendo 1'opere molto adietro : perche mandato il Duca
per me , e dettomi quello, che haueuainteso , gli risposi >che le mie opere era*
noabuon termine , come poteua vedere sua Eccellentia a suo piacere , e che il
fine loderebbe il tutto, e partitomi da lui ; non paltò molto, che occultamente
renne doue io laueraua , e vide il tutto , e conobbe in parte 1'inuidia e maligni*
ràdi coloro, che senza hauerne cagione,mi pontauano addosso. Venuto il tem*
po,che dou eua ogni cosa edere a ordine , hebbi finito di tutto punto e postia
luoghiloro, i miei lauori : con molta sodisfatione del Duca , e dell' vniuersale.
Ladoue quelli di alcuni, che più haueuano pensato a me , che a loro stessi,su-
rono messi sù imperfetti. Finita la fella , oltre a quattro cento seudi , che mi fu- .,
tono pagati , per 1'opereme ne donò il Duca trecento , che si leuarono a colo- „:„;,,,
ro,che non haueuano condotto a fine le loro opere al empo de e minato,le- „„%•&
condo che si era d' accordo , con i quali auanzi , e donatiuo maritai vna delle_, so&.
mie sorese . E poco dopò ne feci vn' altra monaca nelle Murare d' Arezzo, dan-
do al Monasterio oltre alla dotte , onero limosina ; vna tauola d'vna Nuntiata di
mia mano ,con vn Tabernacolo del Sacramento in essa tauola accomodato; la
quale fu posta dentro nel loro Coro , doue stanno a ufficiare .
Hanendomi poi datoa fare la compagnia del Corpus Domini d' Arezzo la ta-
uola dell' Aitar maggiore di San Domenico ; vi feci dentro vn Cliristo deposto di
Croce; e poco appreso per la compagnia di San Rocco cominciai la tauola della
loro Chiefa in Firenze. Hora mentre andana procacciandomi , sinto la proret- „
tionedel Duca Aless^udro honore,nome, e facoltà, fu il pouero Signorecru- ^,,°"°w
delmente vcciso,&a me leuato ogni speranza di quello ,che io mi andana, me- J^,; %e
diante il suofiuore , promettendo dalla fortuna , perche mancanti ,in pochi an- ,„„,;/,„%?
ni, Clemente,Hippolito , & Alessandro, mi nsoluei , consigliato da M. Otta- ' ''
ulano anon volere più Seguitare la fortuna delle Corti, ma I' arte sola , le bene
facile sarebbe fiato accomodarmi col Signor Cosimo de' Medici nuouo Ducane
E così tirando innanzi in Arezzo la detta tauola,e facciata di San Rocco, coq
1'ornamento , mi andana mettendo a ordine , per andare a Roma, quando per
mezodi M. Giovanni Pollastra ( come Dio volle ,al quale sempre mis no rac-
comandato ) e dal quale riconofco, & hò riconosouto sempre ogni mio bene_,,
fu chiamato a Camaldoli capo della congregatone Camaldolese da 1 Padri di
quell' Heremo a vedere qu Ilo, che disegnauano di voler fare nella loro Chiesa. VA a C^frtò
Doue giunto , mi piacque som marcente 1'alpefire , & eterna solitudme , equie- ^ ,&o^rr
te di quel luogo Santo : e se bene mi accora di prima giunta , che que' Padri d' ''" lordarne
Spetto venerando , veggendomi così giouane , fiatiamo sopra di loro; mi feci
animo , e parlai loro di maniera , che si risoluetono a volere serunsi dell'opera
mia nelle molte pitture ,che ansanano nella loro Chiesa di Camaldoli a olio , &
in frefco. Ma doue voleuano,chcio innanzi a ogni altra cosa facessi la tauola
dell' Aitar maggiore , mostrai loro con buone ragioni : che era meglio far prima
vna delle minori , che ansanano nel tramezo. Éche finita quella ,se fusse lot0>
piacciuta,harei potuto seguitare , Oltre ciò non volsi fare con essi alcun patte fe-
rino di danari ; ma dissi che doue piacele loro , finita , che fussel'opera mia ,me:
, pag^ssero Mlormudo,c non piacendo mela rendettero ,ctieda terrei per me
ben volentieri. LaquaF
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