GIO: BATTISTA AD^A^U.
ffetóebe ne dubitane già mai,nesole per queUe noodijjime sigure grande di Gio-
ue d'auorio,ne per quella Minerva pur d'Mtbene pur d'avorio,e d'oro di x6. cubi
ti d'alteri,ma no meno per le picciolùc per le minime: delle quali in quella Mi.
nerua n'era vn numero insinito,le quali non si debbono lanciare, che le nò si conti,
no. Dicono adunque che nello seudo della Dea,e nella parte,cbe riletta era /colpi-
ta la battaglia,che già anticamere sece? o gli Mtbeniest con le ^ma^ne^e nel ca
uo di. drétoi Giganti,che combattevano con gli Dei, e nelle pianelle il conssitto de
Centauri,e de Lapitbi,e ciò con tanta maesiria,ejottigliegga, che no vi rimaneva
parte alcuna , che non sosse maravigliofanente lavorata . Igeila base erano XII.
Deirfbepareva,che conoseessero la vittoria di beitela eccessiva. Slmilmente sa-
ceva maraviglia il Drago ritratto nello seudo , esotto l'afta vna Ssinge di bronzo.
Habbiamovoluto agiugnere anco quello di qual nobile artesice non mai a bafian- ^ ,^
^a lodato,acciò sisappi l'eccellenti di lui non fole nelle grand'opere,ma nelle mi- %%'„;, ;%
neri ancorar nelle minime,& in ogni sorte di rilievo tsere siata sìngolare. Fù di nelle figure di
poi Traditele , il quale nelle figure di marmo come che egli sosse anco eccellente marmo , che
nel metallo, sù maggiore dijesieso. Molte delleJue opere im Orbene si vedeva- di metallo di
no nel Ceramico, Masia le molte eccellenti , e nonsoto di Grassitele, ma di qua- Venere
lunque altro maeflro frugolare in tutto il mondo,e più chiara, e più samosa quella ^do farne-
Venere,la qual sol per vedere,e non per altra cagione alcuna molti di lontan&pae Artidi Ni
se navigavano a Gnido . Fece quello artesice due sigure di Venere,l'vna ignuda, CoQe ch
e l'altra velila,e le vendè vn medesimo prego : la ignuda comperarono quei Qua ’com-
di Guido,la quale sù tenuta di gran lunga mighore,e la quale Gsicomede Rè voi ararla,
le da loro comperare osse rendo di pagare tutto il debito,che baueua il lor comune
che era grandiffirnoi quali eiefero innanzi di priuarsi d'ogni altra sossanza,e ri»
maner mendicbi,che disp ogliarsi di così bello ornamento,e secero Jauiamente:per
cieche quanto baueua di buono quel luogo, che per altro non era in pregio lo ba-
ueuada quefla bella statua. La cappelletta dove ella si teneva chiusa, si apriva
•d'ogn'intorno,talmente,che la belletta della Dea,la quale non baueua parte al-
cuna, che non monesse a maravigliali poteva per tutto vedere . Dicesi che sùcbi
innamorandosene si naseose nel tempio,e che l'abbracciò, e che del satto ne rima wie^a ' di
seli macchiala quale poi lungo spazio si parve. Erano in Guido parimente alcu talftss@.
ne altre imaginipur di marmo d'altri nobili artesici come Vn Bacco di Briaxi,& Altre fatue
va' altro di Scopa, & vna Minerva,le quali agiugnevano infinita lode a quella di qualità;^
bella Tenere : percioche quelle altre auuengacbe di buoni maeslri non erano in Grido ma in
quel luogo tenute di pregio alcuno. Fù del mede simo artesice quel bel Cupidorii senori aliar
quale Tullio rimproverò a Terre nelle sue accusationi, e quell' altro per il quale s“dffl* •
era solamente tenuta chiara la Città di Tespia in Grecia, il quale sù poi a Roma
grande ornamelo della fcuola di Ottauia:di mano del medesimo si vedeva vn'al-
tro Cupido in Vario Colònia della propotide,al quale sù satto la medesima ingiu-
riaiche a quella Tenere di Guido : percioche vn Mlcbida Codiano se ne innamo-
rò,e dello amore vi lasciò il segnale. M Roma erano molte opere di quesio Grasfe Diverfe opere
tele. Tua Flora vn Triptolemo,& vna Cerere nel giardino di Serpillo, e nel (à- d.' ^r^soele
pidoglio vna figura della buona vetura,& alcune Baccati, & al sepolcro di Gol '^,™0"; [.
lione vn Sileno,vn Mpollo,e TGettuno. Rimale di lui vn sigliuolo chiamato Ceso Ceffate "
sodoro berede del patrimonio,e dell'arte insieme,del quale è lodato a maraviglia Scultore,
a Vergamo di Msia vna sigurale dita della quale parevano più veraceréte a car
ne,che a marmo imp?ese,di mano di costui erano in Roma vna Latona al tempio
d'apollo Talatino,vna Tenere al sepolcro di Msinio Vollione,e drente alla log-
gla di Ottavia al tempio di Giunone vn Esculapio , & vna Diana . Scopa anco-
d; raal
ffetóebe ne dubitane già mai,nesole per queUe noodijjime sigure grande di Gio-
ue d'auorio,ne per quella Minerva pur d'Mtbene pur d'avorio,e d'oro di x6. cubi
ti d'alteri,ma no meno per le picciolùc per le minime: delle quali in quella Mi.
nerua n'era vn numero insinito,le quali non si debbono lanciare, che le nò si conti,
no. Dicono adunque che nello seudo della Dea,e nella parte,cbe riletta era /colpi-
ta la battaglia,che già anticamere sece? o gli Mtbeniest con le ^ma^ne^e nel ca
uo di. drétoi Giganti,che combattevano con gli Dei, e nelle pianelle il conssitto de
Centauri,e de Lapitbi,e ciò con tanta maesiria,ejottigliegga, che no vi rimaneva
parte alcuna , che non sosse maravigliofanente lavorata . Igeila base erano XII.
Deirfbepareva,che conoseessero la vittoria di beitela eccessiva. Slmilmente sa-
ceva maraviglia il Drago ritratto nello seudo , esotto l'afta vna Ssinge di bronzo.
Habbiamovoluto agiugnere anco quello di qual nobile artesice non mai a bafian- ^ ,^
^a lodato,acciò sisappi l'eccellenti di lui non fole nelle grand'opere,ma nelle mi- %%'„;, ;%
neri ancorar nelle minime,& in ogni sorte di rilievo tsere siata sìngolare. Fù di nelle figure di
poi Traditele , il quale nelle figure di marmo come che egli sosse anco eccellente marmo , che
nel metallo, sù maggiore dijesieso. Molte delleJue opere im Orbene si vedeva- di metallo di
no nel Ceramico, Masia le molte eccellenti , e nonsoto di Grassitele, ma di qua- Venere
lunque altro maeflro frugolare in tutto il mondo,e più chiara, e più samosa quella ^do farne-
Venere,la qual sol per vedere,e non per altra cagione alcuna molti di lontan&pae Artidi Ni
se navigavano a Gnido . Fece quello artesice due sigure di Venere,l'vna ignuda, CoQe ch
e l'altra velila,e le vendè vn medesimo prego : la ignuda comperarono quei Qua ’com-
di Guido,la quale sù tenuta di gran lunga mighore,e la quale Gsicomede Rè voi ararla,
le da loro comperare osse rendo di pagare tutto il debito,che baueua il lor comune
che era grandiffirnoi quali eiefero innanzi di priuarsi d'ogni altra sossanza,e ri»
maner mendicbi,che disp ogliarsi di così bello ornamento,e secero Jauiamente:per
cieche quanto baueua di buono quel luogo, che per altro non era in pregio lo ba-
ueuada quefla bella statua. La cappelletta dove ella si teneva chiusa, si apriva
•d'ogn'intorno,talmente,che la belletta della Dea,la quale non baueua parte al-
cuna, che non monesse a maravigliali poteva per tutto vedere . Dicesi che sùcbi
innamorandosene si naseose nel tempio,e che l'abbracciò, e che del satto ne rima wie^a ' di
seli macchiala quale poi lungo spazio si parve. Erano in Guido parimente alcu talftss@.
ne altre imaginipur di marmo d'altri nobili artesici come Vn Bacco di Briaxi,& Altre fatue
va' altro di Scopa, & vna Minerva,le quali agiugnevano infinita lode a quella di qualità;^
bella Tenere : percioche quelle altre auuengacbe di buoni maeslri non erano in Grido ma in
quel luogo tenute di pregio alcuno. Fù del mede simo artesice quel bel Cupidorii senori aliar
quale Tullio rimproverò a Terre nelle sue accusationi, e quell' altro per il quale s“dffl* •
era solamente tenuta chiara la Città di Tespia in Grecia, il quale sù poi a Roma
grande ornamelo della fcuola di Ottauia:di mano del medesimo si vedeva vn'al-
tro Cupido in Vario Colònia della propotide,al quale sù satto la medesima ingiu-
riaiche a quella Tenere di Guido : percioche vn Mlcbida Codiano se ne innamo-
rò,e dello amore vi lasciò il segnale. M Roma erano molte opere di quesio Grasfe Diverfe opere
tele. Tua Flora vn Triptolemo,& vna Cerere nel giardino di Serpillo, e nel (à- d.' ^r^soele
pidoglio vna figura della buona vetura,& alcune Baccati, & al sepolcro di Gol '^,™0"; [.
lione vn Sileno,vn Mpollo,e TGettuno. Rimale di lui vn sigliuolo chiamato Ceso Ceffate "
sodoro berede del patrimonio,e dell'arte insieme,del quale è lodato a maraviglia Scultore,
a Vergamo di Msia vna sigurale dita della quale parevano più veraceréte a car
ne,che a marmo imp?ese,di mano di costui erano in Roma vna Latona al tempio
d'apollo Talatino,vna Tenere al sepolcro di Msinio Vollione,e drente alla log-
gla di Ottavia al tempio di Giunone vn Esculapio , & vna Diana . Scopa anco-
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