egualità del
chiaro , esette
TO)& a chefo.
toiglc.
Comesi toc.
ri.
Prima a fre^
sco.
Maniera del-
Aerare .
Secondo modo
sopra cela •
5z DELLA
le fare ornamenti di pietre fini, di mirti, e d'altri marmi , le qtfalisi rendono dura^
bili in infinito , pur che con diligenza ùano lauorate, e portonsi , e non si possono
vernicare, come altrui piace , perche la pietra non prosciuga , cioè non Ìòrbisce
quanto fà la tauola, e la tela, e si difende da' tarli , il che non fà il legname .
Del dipingere nelle mura di chiaro, eseuro di varie terrette , e comesi contrassanno
le cose di Bronzo, e delle florie di terretta per archi , ò per jesse, a colla,
che è chiamato aguaggp , & a tempera.
Cap. XXI^.
Vogliono i Pittori, che il chiaro scuro sia vna forma di pittura , che tragga
più al dileguo , che al colorito , perche ciò è stato canato dalle rtatue di
marmo, contraffacendole , e dalle figure di bronzo, & altre varie pietre . E que-
llo hanno vsato di fare nelle facciate de' palazzi, e case, in irtorie, mortrando,che
quelle ùano contrafatte, e paino di marmo , ò di pietra con quelle (ione intaglia-
te , ò veramente contrafacendo quelle sorti di spetie di marmo , e porfido , e di
pietra verde, e granito rollo, e bigio, ò bronzo, ò altre pietre, come per loro me-
glio , si sono accommodati in più spartimenti di quella maniera , la qual' è hpggi
molto in vso per fare le faccie delle case, e de' palazzi , così in Roma ,come per
tutta Italia. Quelle pitture lì lavorano in due modi, prima in fresco,che è la ve-
ra, ò in tele per archi,che li fanno nell'entrare de' Principi nelle Città,ene' trioni
fi, ò negli apparati delle ferte, e delle comedie, perche in limili cole fanno bellis-
simo vedere. Trattaremo prima della spetie, e sorte del fare in fresco , poi dire-
mo dell'altra • Di quella sorte di terretta si fanno i campi con la terra da fare i
vart , mescolando quella con carbone macinato , ò altro nero per far l'ombre più
scure ; e bianco di treuertino con più seuri, e più chiari, e si lumeggiano col bian-
co schietto , e con vltimo nero a vltimi (curi finite ; vogliono hauere tali spetie
fierezza, dileguo, forza, viuacità, e bella maniera,& essere erpresse con vna ga-
gliardezza, che motòri arte, e non dento, perche si hanno a vedere, & a concice-
le dì lontano. E con quelle ancora shuntino le figure di bronzo, le quali col
campo di terra gialla , e rollo , s'abbozzano, e con più seuri di quello nero, e ros-
so, e giallo li sfondano , e con giallo schietto si fanno imezi , e con giallo , e_)
bianco si lumeggiano. E di quelle hanno i Pittori le sacciate ; eie storiu
di quelle con alcune statue tramezate , che in quello genere hanno graodirtima
gratia. Quelle poiché si fanno per archi , comedie,ò felle , li lauorano poi , che
la tela sia data di terretta, cioè di quella prima terra schietta da far vali, tempera-
ta con colla, e bisogna, che erta tela sia bagnata di dietro, mentre l'Artefice la di-
pigne, acciòche con quel campo di terretta, vnisca meglio Iiscuri,& i chiari del-
l'opera sua. E si cotòuma temperare i neri di quelle , con vn poco di tempera . E
Riadoperano biacche per bianco, e minio per dar rilieuo alle cose , che paio-
no di bronzo, e giallolino per lumeggiare sopra detto minio. E per i campi,
e per gli seuri, le medesime terre gialle,e roile,& i medesimi neri, che io dirti nel
lauorare a fresco, i quali fanno mezi, & ombre . Ombrali ancora con altri diuerli
colori, altre sorti di chiari, e seuri; come con terra d'ombra, alla quale si fà la ter*
retta di verde terra , e gialla , e bianco ; sinalmente con terra nera , che è vn'altra
sorte di verde terra, e nera, che la chiamano verdiccio :
Degli
chiaro , esette
TO)& a chefo.
toiglc.
Comesi toc.
ri.
Prima a fre^
sco.
Maniera del-
Aerare .
Secondo modo
sopra cela •
5z DELLA
le fare ornamenti di pietre fini, di mirti, e d'altri marmi , le qtfalisi rendono dura^
bili in infinito , pur che con diligenza ùano lauorate, e portonsi , e non si possono
vernicare, come altrui piace , perche la pietra non prosciuga , cioè non Ìòrbisce
quanto fà la tauola, e la tela, e si difende da' tarli , il che non fà il legname .
Del dipingere nelle mura di chiaro, eseuro di varie terrette , e comesi contrassanno
le cose di Bronzo, e delle florie di terretta per archi , ò per jesse, a colla,
che è chiamato aguaggp , & a tempera.
Cap. XXI^.
Vogliono i Pittori, che il chiaro scuro sia vna forma di pittura , che tragga
più al dileguo , che al colorito , perche ciò è stato canato dalle rtatue di
marmo, contraffacendole , e dalle figure di bronzo, & altre varie pietre . E que-
llo hanno vsato di fare nelle facciate de' palazzi, e case, in irtorie, mortrando,che
quelle ùano contrafatte, e paino di marmo , ò di pietra con quelle (ione intaglia-
te , ò veramente contrafacendo quelle sorti di spetie di marmo , e porfido , e di
pietra verde, e granito rollo, e bigio, ò bronzo, ò altre pietre, come per loro me-
glio , si sono accommodati in più spartimenti di quella maniera , la qual' è hpggi
molto in vso per fare le faccie delle case, e de' palazzi , così in Roma ,come per
tutta Italia. Quelle pitture lì lavorano in due modi, prima in fresco,che è la ve-
ra, ò in tele per archi,che li fanno nell'entrare de' Principi nelle Città,ene' trioni
fi, ò negli apparati delle ferte, e delle comedie, perche in limili cole fanno bellis-
simo vedere. Trattaremo prima della spetie, e sorte del fare in fresco , poi dire-
mo dell'altra • Di quella sorte di terretta si fanno i campi con la terra da fare i
vart , mescolando quella con carbone macinato , ò altro nero per far l'ombre più
scure ; e bianco di treuertino con più seuri, e più chiari, e si lumeggiano col bian-
co schietto , e con vltimo nero a vltimi (curi finite ; vogliono hauere tali spetie
fierezza, dileguo, forza, viuacità, e bella maniera,& essere erpresse con vna ga-
gliardezza, che motòri arte, e non dento, perche si hanno a vedere, & a concice-
le dì lontano. E con quelle ancora shuntino le figure di bronzo, le quali col
campo di terra gialla , e rollo , s'abbozzano, e con più seuri di quello nero, e ros-
so, e giallo li sfondano , e con giallo schietto si fanno imezi , e con giallo , e_)
bianco si lumeggiano. E di quelle hanno i Pittori le sacciate ; eie storiu
di quelle con alcune statue tramezate , che in quello genere hanno graodirtima
gratia. Quelle poiché si fanno per archi , comedie,ò felle , li lauorano poi , che
la tela sia data di terretta, cioè di quella prima terra schietta da far vali, tempera-
ta con colla, e bisogna, che erta tela sia bagnata di dietro, mentre l'Artefice la di-
pigne, acciòche con quel campo di terretta, vnisca meglio Iiscuri,& i chiari del-
l'opera sua. E si cotòuma temperare i neri di quelle , con vn poco di tempera . E
Riadoperano biacche per bianco, e minio per dar rilieuo alle cose , che paio-
no di bronzo, e giallolino per lumeggiare sopra detto minio. E per i campi,
e per gli seuri, le medesime terre gialle,e roile,& i medesimi neri, che io dirti nel
lauorare a fresco, i quali fanno mezi, & ombre . Ombrali ancora con altri diuerli
colori, altre sorti di chiari, e seuri; come con terra d'ombra, alla quale si fà la ter*
retta di verde terra , e gialla , e bianco ; sinalmente con terra nera , che è vn'altra
sorte di verde terra, e nera, che la chiamano verdiccio :
Degli