PITTURA.„
l'intonaco,métte la materia è fresca,perche fenderebbe in molti luoghi,anzi è ne-
cedario a voler,che si conseriti buono,no se gli leuar mai d'intorno con la cazzuo-
la, onero mestola,ò cucchiara,che vogliam dire,insino a che non sia del tutta puli«
tamente disteso , come hà da Rare. Secco poi, che sia quello intonaco , e datoui
sorra d'imprimatura, ò mestica, si condurranno le figure , e le storie perfettamen-
te,' come 1'opere del detto palazzo, e molte altre possono chiaramente dimostrar a
ciascuno.
Del dipingere dogliosi le tele. Cap.XXIIL
GLi huomini per potere portare le pitture di paese in paese, hanno trottato Tmedisfé
la commodità delle tele dipinte, come quelle, che pesano poco , & auuol- pittare y^
te, sono ageuoli a traportarsi. Quelle a oglio , perch' elle siano arrendeuoli, sé telQcomefe
non hanno asfare ferme non s'ingesano; atteso che il getto vi crepa sù arroto- fato?,
landole, però si fà vna patta di farina con oglio di noce, & in quello si metteno
due, ò tre macinate di biacca, e quando le tele hanno hauuto tre , ò quattro ma-
nidi colla , che sia dolce , c'habbia pailato da vna banda a l'altra , con vn coltello
si dà quella patta, e tutti i buchi vengono con la mano dell'Artefice a turarli. Fat-
to ciò se li dà vna, ò due mani di colla dolce , eda poi la medica , òimpr matura ,
& a dipingerui sopra si tiene il medesimo modo, che a gl'altri di sopra racconti. É
perche quello modo è paruto ageuole, e commodo si sono fatti non Colamenti _,
quadri piccioli per portare attorno, ma ancora tauole da Altari , & altre opere di
rione grandissìme, come si vede nelle sale del palazzo di S. Marco di Venetia , &
altroue,auuenga,che doue non arcuala grandezza delle tauole, serite la gran-
dezza, e'1 commodo delle tele .
Del dipingere in pietra a oglio , e che pietre siano buone . Cap. X XIV.
E'Cresciuto sempre l'animo a' nostri artefici Pittori , facendo, che il coloritoa ^u^bàd^
oglio, oltra l'hauerlo lauorato in muro, si polla volendo lauorare ancora sù P'"r* P, di^
le pietre. Delle quali hanno trottato nella rimerà di Genoua quelle spetie di la- P"^'""-
stre,che noi dicemmo nella Architettura, che sono attissime a quello bisogno.
Perche per esler serrate in se, e per hauere la grana gentile, e pigliano il pulimen-
to piano. In sù quelle hanno dipinto modernamente quasi infiniti , e trottato il
modo vero da potere lauorarui sopra. Hanno prouato poi le pietre più fine , co-
me mischi di marmo, serpeniini, e porfidi, & altre ùmili , che sendo liscie , e bru-
nite vi si attacca sopra il colore . Ma nel vero quando la pietra sia ruuida, & ari-
da, molto meglio inzuppa, e piglia l'oglio bollito, & il colore dentro, come alcu-
ni piperni , onero piperigni gentili , i quali quando siano battuti col ferro , e non
arrenati con rena, ò sallo di tufi, si possono (pianare con la medesima misura,che
dilli nell'arricciato con quella cazzuola di ferro infocata . Percioche a tutte que- , Auumim ^
Ile pietre non accade dar colla , in principio ; ma sola vna mano d'imprimatura di }, particela-
colore a oglio, cioè medica; e secca,che ella sia si può cominciare il lauoio a suo re, & ùwen-
Diaccimelo . E chi volesle fare vn (loria a oglio sù la pietra, può torre di quelle t^e ber fare
lastre Genouesi , e farle fare quadre , e fermarle nel muro co' perni sopra vna in- °Per* grande
crostatura di stucco difendendo bene la mestica in sù le commettiture . Di ma- s^^p1^^
niera , che e' venga a farli per tutto vn piano di che grandezza l'Artefice hà bi-
sogno. E quello è il vero modo di condurre tali opera a sine,e finite si puòaqucl-
g2 Icfaie
l'intonaco,métte la materia è fresca,perche fenderebbe in molti luoghi,anzi è ne-
cedario a voler,che si conseriti buono,no se gli leuar mai d'intorno con la cazzuo-
la, onero mestola,ò cucchiara,che vogliam dire,insino a che non sia del tutta puli«
tamente disteso , come hà da Rare. Secco poi, che sia quello intonaco , e datoui
sorra d'imprimatura, ò mestica, si condurranno le figure , e le storie perfettamen-
te,' come 1'opere del detto palazzo, e molte altre possono chiaramente dimostrar a
ciascuno.
Del dipingere dogliosi le tele. Cap.XXIIL
GLi huomini per potere portare le pitture di paese in paese, hanno trottato Tmedisfé
la commodità delle tele dipinte, come quelle, che pesano poco , & auuol- pittare y^
te, sono ageuoli a traportarsi. Quelle a oglio , perch' elle siano arrendeuoli, sé telQcomefe
non hanno asfare ferme non s'ingesano; atteso che il getto vi crepa sù arroto- fato?,
landole, però si fà vna patta di farina con oglio di noce, & in quello si metteno
due, ò tre macinate di biacca, e quando le tele hanno hauuto tre , ò quattro ma-
nidi colla , che sia dolce , c'habbia pailato da vna banda a l'altra , con vn coltello
si dà quella patta, e tutti i buchi vengono con la mano dell'Artefice a turarli. Fat-
to ciò se li dà vna, ò due mani di colla dolce , eda poi la medica , òimpr matura ,
& a dipingerui sopra si tiene il medesimo modo, che a gl'altri di sopra racconti. É
perche quello modo è paruto ageuole, e commodo si sono fatti non Colamenti _,
quadri piccioli per portare attorno, ma ancora tauole da Altari , & altre opere di
rione grandissìme, come si vede nelle sale del palazzo di S. Marco di Venetia , &
altroue,auuenga,che doue non arcuala grandezza delle tauole, serite la gran-
dezza, e'1 commodo delle tele .
Del dipingere in pietra a oglio , e che pietre siano buone . Cap. X XIV.
E'Cresciuto sempre l'animo a' nostri artefici Pittori , facendo, che il coloritoa ^u^bàd^
oglio, oltra l'hauerlo lauorato in muro, si polla volendo lauorare ancora sù P'"r* P, di^
le pietre. Delle quali hanno trottato nella rimerà di Genoua quelle spetie di la- P"^'""-
stre,che noi dicemmo nella Architettura, che sono attissime a quello bisogno.
Perche per esler serrate in se, e per hauere la grana gentile, e pigliano il pulimen-
to piano. In sù quelle hanno dipinto modernamente quasi infiniti , e trottato il
modo vero da potere lauorarui sopra. Hanno prouato poi le pietre più fine , co-
me mischi di marmo, serpeniini, e porfidi, & altre ùmili , che sendo liscie , e bru-
nite vi si attacca sopra il colore . Ma nel vero quando la pietra sia ruuida, & ari-
da, molto meglio inzuppa, e piglia l'oglio bollito, & il colore dentro, come alcu-
ni piperni , onero piperigni gentili , i quali quando siano battuti col ferro , e non
arrenati con rena, ò sallo di tufi, si possono (pianare con la medesima misura,che
dilli nell'arricciato con quella cazzuola di ferro infocata . Percioche a tutte que- , Auumim ^
Ile pietre non accade dar colla , in principio ; ma sola vna mano d'imprimatura di }, particela-
colore a oglio, cioè medica; e secca,che ella sia si può cominciare il lauoio a suo re, & ùwen-
Diaccimelo . E chi volesle fare vn (loria a oglio sù la pietra, può torre di quelle t^e ber fare
lastre Genouesi , e farle fare quadre , e fermarle nel muro co' perni sopra vna in- °Per* grande
crostatura di stucco difendendo bene la mestica in sù le commettiture . Di ma- s^^p1^^
niera , che e' venga a farli per tutto vn piano di che grandezza l'Artefice hà bi-
sogno. E quello è il vero modo di condurre tali opera a sine,e finite si puòaqucl-
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