1x8 PRIMA PARTE
te di Casentino, allora Guardiano al Sasso della Verna,acconcio con Taddeo Gad-
di , mentre egli in quel Conuento lauoraua , perche imparasse il disegno, e colo-
Alcune Pie- ritorteli' arte . La qual cosa in pochi anni gli nuscì in modo , che condottoti ìq
cure delle pri. Firenze, in compagnia di Giouanni da Milanoaiseruigij di Taddeo loro mae«
medi Iacopo^ fao, moke cose lauorando,e gli fù fatto dipignere il Tabernacolo della Madonna
di Mercato Vecchio, con la tauola a tempera , e sinalmente quello sui canto del-
la piazza di S. Nicolò della via del Cocomero , che pochi anni sono l'vno , e 1^1-
tro fù rifatto da peggior Maedro, che Iacopo non era. Era itintori quello, che
è a S.Nofri sui canto delle mura dell'orto loro, dirimpetto a San Giuseppo. Ino
Tattica inFì. questo mentre , essendosi condotto a fine le volte d'Or San Michele , sopra i do-
ren%e defana. dici piladri, e sopra esse posto vn Tetto basso alla feluatica , per seguitare quan-
caper granaio do si Dotesse la fabricadi auel Dalazzo, che haueua a essere il granaio del Com.
do fi potefse la fabrica di quel palazzo, che haueua a efsere il granaio del Com-
vi in e nelle mune> fù dato a Iacopo di Casentino, come a persona all' hora molto prattica, a
^oh'li dipignere quelle volte: con ordine, che egli vi facesse,come vi fece con 1 Patriar-
chi , alcuni Profeti,& i primi del e Tribu, che furono in tutto sedici figure iru,
del Comune.
Dipinse nell,
satrica, "" ' alcuni ilulcli , oc ipumi aci c a iiuu, clic luluiiu ili lullo icuici ligure ilio
Arety fotte Campo Azurro d'oltramarino, hoggimezo guado ; senza gli altri ornamenti.
il governo di Fece poi nelle facce di lotto , e ne i piladri molti miracoli della Madonna , & al-
vn confetto di tre cose, che si conoscono alla maniera. Finito quello lauo o, tornò Iacopo ino
6o,Cistadw. Cafentino, doue poi che in Pratouecchio, in Poppi , & altri luoghi di quella valle
Iacopo dipinse hebbe fatto molte opere, si condude in Arezzo, che allora si gouernaua da fc_,
'^il'rit^: me^e'ma> c°' coniglio di sessanta Cittadini de'più ricchi , e più honorati , allago
" cura de' quali era commedo tutto il reggimento , doue nella Capella principale
di Papatnno. , c^V ì A CT^CT^
centio V I.& del Vescouado, dipinse vna (tona di San Martino; e nel Duomo Vecchio , hoggi
altri lavori, rouinato, Pitture assai, fra le quali era il ritratto di Papa Innocenzo Sedo, nella.»
Capella maggiore. Nella Chiesa poi di San Bartolomeo ,per lo Capitalo de'Ca-
nonici della Pieue, fece la facciata dou'è l'Altar maggrore,e la Capella di Saltar
Maria della Neue . E nella Compagnia vecchia di San Giouanni de' Peducci fece
molte storie di quel Santo, che hoggi sono coperte di bianco. Lauorò simi!-
Ritratto del mente ne''a Chiesa di San Domenico la Capella di San Christofano , ritraendo-
natarale del ui^ naturale il Beato Masuolo, che libera dalle Carcere vn Mercante de'Fei,
3. Masuolo. che fece fare quella Capella : il quale Beato ne' suoi tempi , coire Profeta predis-
Dip^sea fa se molte disauenture a gli Aretini. Nella Chiesa di Sant' Agostino fece a fresco
facon pratti. nella Capella, & all' Aitar de' Nardi , storie di San Lorenzo con maniera,<_,
ca,emamera. prattica marauigliosa. E perche siesercitaua anche nelle cose d'Architettura^,
^'"' per ordine de i seslanta sopradetti Cittadini , ricondusse sotto le mura di Arez-
r^dbe^'e Z'° ''ac^' ' c'e ''"' ''"e ""'' " '°^° e'1 Pori' vicino alla Città brac*
càrico di 'con. c'a trecento la quale acqua al tempo de' Romani era siata prima condotto
darre vn'ac. al Teatro , diche ancora vi sono le vestigie, e da quello, che era in sui mon-
qua antica te doue hoggi è la fortezza; all'Anfiteatro della medesima Città , nel piano,
sotto le mura i quali edifizij, e condotti furono rouinati, e guadi del tutto da i Gotti. Ha-
did. città, uendo dunque come s'è detto, fatta venire Iacopo quell'acqua sotto le mu-
ra ; fece la Fonte , che all' hora fù chiamata Fonte Guizianelli , e che hora è det-
t&essendo il vocabolo corrotto: Fonte Viniziana: la quale da quel tempo, clic;
betfacquasi fù l'anno mille, e trecento cinquantaquattro durò insino all'anno mille, e cin-
epoi perfa di quecento ventisette , e non più : percioche la peste di quell' anno , la guerra-,
nuovo. che fu poi, l'hauerla molti a'suoi commodi tirata per vso d'Orti, e moke più
il non hauerla Iacopo condotta dentro ; sono date cagione , ch'ella non è hog-
gi,come donerebbe edere , in piedi. Mentre che l'acqua si andana conducen-
do, non
te di Casentino, allora Guardiano al Sasso della Verna,acconcio con Taddeo Gad-
di , mentre egli in quel Conuento lauoraua , perche imparasse il disegno, e colo-
Alcune Pie- ritorteli' arte . La qual cosa in pochi anni gli nuscì in modo , che condottoti ìq
cure delle pri. Firenze, in compagnia di Giouanni da Milanoaiseruigij di Taddeo loro mae«
medi Iacopo^ fao, moke cose lauorando,e gli fù fatto dipignere il Tabernacolo della Madonna
di Mercato Vecchio, con la tauola a tempera , e sinalmente quello sui canto del-
la piazza di S. Nicolò della via del Cocomero , che pochi anni sono l'vno , e 1^1-
tro fù rifatto da peggior Maedro, che Iacopo non era. Era itintori quello, che
è a S.Nofri sui canto delle mura dell'orto loro, dirimpetto a San Giuseppo. Ino
Tattica inFì. questo mentre , essendosi condotto a fine le volte d'Or San Michele , sopra i do-
ren%e defana. dici piladri, e sopra esse posto vn Tetto basso alla feluatica , per seguitare quan-
caper granaio do si Dotesse la fabricadi auel Dalazzo, che haueua a essere il granaio del Com.
do fi potefse la fabrica di quel palazzo, che haueua a efsere il granaio del Com-
vi in e nelle mune> fù dato a Iacopo di Casentino, come a persona all' hora molto prattica, a
^oh'li dipignere quelle volte: con ordine, che egli vi facesse,come vi fece con 1 Patriar-
chi , alcuni Profeti,& i primi del e Tribu, che furono in tutto sedici figure iru,
del Comune.
Dipinse nell,
satrica, "" ' alcuni ilulcli , oc ipumi aci c a iiuu, clic luluiiu ili lullo icuici ligure ilio
Arety fotte Campo Azurro d'oltramarino, hoggimezo guado ; senza gli altri ornamenti.
il governo di Fece poi nelle facce di lotto , e ne i piladri molti miracoli della Madonna , & al-
vn confetto di tre cose, che si conoscono alla maniera. Finito quello lauo o, tornò Iacopo ino
6o,Cistadw. Cafentino, doue poi che in Pratouecchio, in Poppi , & altri luoghi di quella valle
Iacopo dipinse hebbe fatto molte opere, si condude in Arezzo, che allora si gouernaua da fc_,
'^il'rit^: me^e'ma> c°' coniglio di sessanta Cittadini de'più ricchi , e più honorati , allago
" cura de' quali era commedo tutto il reggimento , doue nella Capella principale
di Papatnno. , c^V ì A CT^CT^
centio V I.& del Vescouado, dipinse vna (tona di San Martino; e nel Duomo Vecchio , hoggi
altri lavori, rouinato, Pitture assai, fra le quali era il ritratto di Papa Innocenzo Sedo, nella.»
Capella maggiore. Nella Chiesa poi di San Bartolomeo ,per lo Capitalo de'Ca-
nonici della Pieue, fece la facciata dou'è l'Altar maggrore,e la Capella di Saltar
Maria della Neue . E nella Compagnia vecchia di San Giouanni de' Peducci fece
molte storie di quel Santo, che hoggi sono coperte di bianco. Lauorò simi!-
Ritratto del mente ne''a Chiesa di San Domenico la Capella di San Christofano , ritraendo-
natarale del ui^ naturale il Beato Masuolo, che libera dalle Carcere vn Mercante de'Fei,
3. Masuolo. che fece fare quella Capella : il quale Beato ne' suoi tempi , coire Profeta predis-
Dip^sea fa se molte disauenture a gli Aretini. Nella Chiesa di Sant' Agostino fece a fresco
facon pratti. nella Capella, & all' Aitar de' Nardi , storie di San Lorenzo con maniera,<_,
ca,emamera. prattica marauigliosa. E perche siesercitaua anche nelle cose d'Architettura^,
^'"' per ordine de i seslanta sopradetti Cittadini , ricondusse sotto le mura di Arez-
r^dbe^'e Z'° ''ac^' ' c'e ''"' ''"e ""'' " '°^° e'1 Pori' vicino alla Città brac*
càrico di 'con. c'a trecento la quale acqua al tempo de' Romani era siata prima condotto
darre vn'ac. al Teatro , diche ancora vi sono le vestigie, e da quello, che era in sui mon-
qua antica te doue hoggi è la fortezza; all'Anfiteatro della medesima Città , nel piano,
sotto le mura i quali edifizij, e condotti furono rouinati, e guadi del tutto da i Gotti. Ha-
did. città, uendo dunque come s'è detto, fatta venire Iacopo quell'acqua sotto le mu-
ra ; fece la Fonte , che all' hora fù chiamata Fonte Guizianelli , e che hora è det-
t&essendo il vocabolo corrotto: Fonte Viniziana: la quale da quel tempo, clic;
betfacquasi fù l'anno mille, e trecento cinquantaquattro durò insino all'anno mille, e cin-
epoi perfa di quecento ventisette , e non più : percioche la peste di quell' anno , la guerra-,
nuovo. che fu poi, l'hauerla molti a'suoi commodi tirata per vso d'Orti, e moke più
il non hauerla Iacopo condotta dentro ; sono date cagione , ch'ella non è hog-
gi,come donerebbe edere , in piedi. Mentre che l'acqua si andana conducen-
do, non