lolla, chefini
poi Luca da
Cernivi •
, ta della Cappella della Madonna in Duomo ,certi Profeti, che poi furono finiti da
In Ornerò Luca da Cortona. Pet la compagnia del Tempio di Firenze fece in vna tauola^
comincia vna ^ ghristo morto , e nella Chiesa de' Monaci de gli Angeli vn Paradiso , & va'
Inferno di figure picciole, nel quale con bella osseruanza fece i Beati bellislìmi,
e pieni di giubilo, e di celesteletitia, &:i dannati apparecchiati alle pene dell'
Inferno, in varie guise mestissìmi, e portanti nel volto impreso il peccato , e
demerito" loro. IBeati si veggono entrare celestemente ballando per la por.
ta del Paradiso, & i dannati dai Demonij all' Inferno nell' eterne pene strasci.
Altrefa Pit.
tare molto stù
male •
nati.
Quella opera è in detta Chiesa, andando verso l'Altar maggiore a man ritta do-
ue stà il Sacerdote,quando si cantone le Messe, a sedere . Alle Monache di S.Pie-
tro Martire, che hoggi stanno nel Monasterio di S. Felice in piazza, il quale era
dell'Ordine di Camaldoli, fece in vna tauola la Nostta Douna, S. Gio. Battila , S.
Domenico, S.Tomaso, e S. Pietro Martire , con figure picciole assai. Si vede an-
co nel tramezo di S. Maria Nuoua vna tauola di sua mano. Per quessi tanti lauo-
Nicola V lo "' emendo chiara per tutta Italia la fama di F.Giouanni, Papa Nicola Quinto man-
chiama a R„ dò per lui, & in Roma gli fece fare la Cappella del Palazzo , doue il Papa ode 1&
ma. ' Meda, con vndeposto de Croce, & alcune storie di S. Lorenzo bellissime, e mi-
niar alcuni libri,che sono bellissìmi : nella Minerna fece la tauola dell'Altar mag-
giore , &: vna Nontiata , che hora è acanto alla Cappella grande appoggiata a vn
muro. Fece anco per il detto Papa la Capella del Sagramento in Palazzo , che
fà poi rouinata da Paolo III. per drizzarui le scale , nella quale opera , che era ec-
lente in quella maniera sua , haueua lauorato in freseo alcune storie della vita di
Giesù Cnristo, e fattoui molti ritratti di naturale di persone segnalate di que'
tempi, i quali per auuentura sarebbono hoggi perduti , se il Giouio non hauesse
fattone ricattar quesfi per il suo Museo : Papa Nicola Quinto, Federigo Imperàto-
• ° p^ re> che in quel tempo venne in Italia, Frate Antonio, che fù poi Arciuescouodi
Firenze , il Biondo da Forlì, e Ferrante d'Aragona. E perche al Papa , parue Fra
Giouanni, si come era veramente, persona] di santissìma vita, quieta, e mo«
della, vacando l'Arciuescouado, in quel tempo, di Firenze , 1'haueua giudicato
degno di quel grado ; quando intendendociò il detto Frate,supplicò a sua Santità,
che prouedesse d' vn' altro; percioche non si sentiua attoa gouernar popoli , ma,
che hauedo la sua religione vn Frate amoreuole de' poueri,dottissimo,di gpuerno,
e timorato di Dio,sarebbe in lui molto meglio quella dignità collocata , che in se.
Il Papa sentédo ciò,e ricordandosi,che quello,che diceua era vero,gli fece la grada
liberamente , e cosi fu fatto Arciuescouo di Firenze Frate Antonino dell ' Ordine
ciarfeouaro di
Firenze osser-
toglila Nico*
la3
Lottarne F.
antonimo, che
sri poi Sarto.
Lodi di Fra
£ioxanni .
de' Predicatori, huomo veramente per santità,e dottrina chiarissìmo,& in somma
tale, che meritò, che Adr ano Sesto,lo canonizasse a'tempi nostri. Fu gran bontà
quella di F>Giouàni,e nel vero cosa rarissima concedere vna dignità,& vno hono-
re, e carico così gràde,a se offerto da vn Sómo Pontefice,a coluhche egli co buon*
occhio,e sincerità di cuore ne giudicò molto più di se degno. Apparino da quefr
santo huomoi Religiosi de' tempi nostri a non tirarli addosso quei carichi, che de-
gnamente non possono sostenere , & a cedergli a coloro , che degnissimi ne sono.
Evolesse Dio , per tornare a Fra Giouanni , ha detto con pace de buoni , che così
spendessero tutti i Religioni huomini il tempo, come fece quello Padre vera-
mente Angelico, poiché spese tutto il tempo della sua vita in seruigio di Dio, e
benefico del Mondo, e del prosumo. E che più si può , òdeue desiderare , che
acquistarsi viuendo rancamente-, il Regno Celeste, e virtuosamente operando
poi Luca da
Cernivi •
, ta della Cappella della Madonna in Duomo ,certi Profeti, che poi furono finiti da
In Ornerò Luca da Cortona. Pet la compagnia del Tempio di Firenze fece in vna tauola^
comincia vna ^ ghristo morto , e nella Chiesa de' Monaci de gli Angeli vn Paradiso , & va'
Inferno di figure picciole, nel quale con bella osseruanza fece i Beati bellislìmi,
e pieni di giubilo, e di celesteletitia, &:i dannati apparecchiati alle pene dell'
Inferno, in varie guise mestissìmi, e portanti nel volto impreso il peccato , e
demerito" loro. IBeati si veggono entrare celestemente ballando per la por.
ta del Paradiso, & i dannati dai Demonij all' Inferno nell' eterne pene strasci.
Altrefa Pit.
tare molto stù
male •
nati.
Quella opera è in detta Chiesa, andando verso l'Altar maggiore a man ritta do-
ue stà il Sacerdote,quando si cantone le Messe, a sedere . Alle Monache di S.Pie-
tro Martire, che hoggi stanno nel Monasterio di S. Felice in piazza, il quale era
dell'Ordine di Camaldoli, fece in vna tauola la Nostta Douna, S. Gio. Battila , S.
Domenico, S.Tomaso, e S. Pietro Martire , con figure picciole assai. Si vede an-
co nel tramezo di S. Maria Nuoua vna tauola di sua mano. Per quessi tanti lauo-
Nicola V lo "' emendo chiara per tutta Italia la fama di F.Giouanni, Papa Nicola Quinto man-
chiama a R„ dò per lui, & in Roma gli fece fare la Cappella del Palazzo , doue il Papa ode 1&
ma. ' Meda, con vndeposto de Croce, & alcune storie di S. Lorenzo bellissime, e mi-
niar alcuni libri,che sono bellissìmi : nella Minerna fece la tauola dell'Altar mag-
giore , &: vna Nontiata , che hora è acanto alla Cappella grande appoggiata a vn
muro. Fece anco per il detto Papa la Capella del Sagramento in Palazzo , che
fà poi rouinata da Paolo III. per drizzarui le scale , nella quale opera , che era ec-
lente in quella maniera sua , haueua lauorato in freseo alcune storie della vita di
Giesù Cnristo, e fattoui molti ritratti di naturale di persone segnalate di que'
tempi, i quali per auuentura sarebbono hoggi perduti , se il Giouio non hauesse
fattone ricattar quesfi per il suo Museo : Papa Nicola Quinto, Federigo Imperàto-
• ° p^ re> che in quel tempo venne in Italia, Frate Antonio, che fù poi Arciuescouodi
Firenze , il Biondo da Forlì, e Ferrante d'Aragona. E perche al Papa , parue Fra
Giouanni, si come era veramente, persona] di santissìma vita, quieta, e mo«
della, vacando l'Arciuescouado, in quel tempo, di Firenze , 1'haueua giudicato
degno di quel grado ; quando intendendociò il detto Frate,supplicò a sua Santità,
che prouedesse d' vn' altro; percioche non si sentiua attoa gouernar popoli , ma,
che hauedo la sua religione vn Frate amoreuole de' poueri,dottissimo,di gpuerno,
e timorato di Dio,sarebbe in lui molto meglio quella dignità collocata , che in se.
Il Papa sentédo ciò,e ricordandosi,che quello,che diceua era vero,gli fece la grada
liberamente , e cosi fu fatto Arciuescouo di Firenze Frate Antonino dell ' Ordine
ciarfeouaro di
Firenze osser-
toglila Nico*
la3
Lottarne F.
antonimo, che
sri poi Sarto.
Lodi di Fra
£ioxanni .
de' Predicatori, huomo veramente per santità,e dottrina chiarissìmo,& in somma
tale, che meritò, che Adr ano Sesto,lo canonizasse a'tempi nostri. Fu gran bontà
quella di F>Giouàni,e nel vero cosa rarissima concedere vna dignità,& vno hono-
re, e carico così gràde,a se offerto da vn Sómo Pontefice,a coluhche egli co buon*
occhio,e sincerità di cuore ne giudicò molto più di se degno. Apparino da quefr
santo huomoi Religiosi de' tempi nostri a non tirarli addosso quei carichi, che de-
gnamente non possono sostenere , & a cedergli a coloro , che degnissimi ne sono.
Evolesse Dio , per tornare a Fra Giouanni , ha detto con pace de buoni , che così
spendessero tutti i Religioni huomini il tempo, come fece quello Padre vera-
mente Angelico, poiché spese tutto il tempo della sua vita in seruigio di Dio, e
benefico del Mondo, e del prosumo. E che più si può , òdeue desiderare , che
acquistarsi viuendo rancamente-, il Regno Celeste, e virtuosamente operando