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Vasari, Giorgio; Bellotti, Michele [Bearb.]
Ragionamenti Del Signor Cavaliere Giorgio Vasari Pittore E Architetto Aretino Sopra Le Invenzioni Da Lui Dipinte In Firenze Nel Palazzo Di Loro Altezze Serenissime: Con Lo Illustriss. Ed Eccellentiss. Signore D. Francesco Medici Allora Principe Di Firenze ... — In Arezzo: Per Michele Bellotti Stampat. Vescov., 1762

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https://doi.org/10.11588/diglit.72028#0118
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100, "RAG IO N AMENTI
ne di scalare da quella parte piu facile, ancor che fussino (coperti, e do-
ve V. E. vede, e dove altre volte avevano disegnato i Capitani; e quelli
didentro fe lo indovinavano. Concorsonvi di nascosto cinquecento fanti in
piu luoghi per ilcoprirsi nel dare il cenno, che avevano Bastiano Magro,
e maestro Giovanni. Di sopra erano in agnato la .compagnia de' Corsi, e
da quella di San Francesco quattrocento compagni dell' ordinanza ; e fu
gran travaglio de' soidati del Papa la notte, perchè venendo una pioggia
gelata, e continua, era entrato loro addosso un freddo sì crudele, che an-
cora che eglino stessino addosso l'uno all'altro, non li potevano riscaldare.
P. Che facevano dentro quelli del Sasso? la notte dovevano pur sentire Cre-
pito.#
G. Tiravano pietre per quelle balze, come era lor costume, grosse, e picco-
le con un romore,'che rintronava quelle valli, e teneva in timoreitutto
Io esercito, che era intorno al Sasso.^
P. Non si sa egli la-misura, Giorgio, dell' altezza di quello Sasso?
G. Signor sì; sono appunto centocinquanta braccia, massime nel luogo, do-
ve V. E. vede quei soidati sì alti, cheTagliono seguitando Bastian Ma-
gro, e maestro Giovanni, i quali sono i primi per la via, che anno fat-
to co'i ferri, funi, ponti, e leale a tutto il retto de'foidati, che li seguita-
no; ed eglino come capi vanno innanzi per dare animo.
P. Che insegne son quelle, che io veggo, che e' portano, e mentre che mon-
tano, si porgono l'uno all'altro?
G. Sono sei insegne de' piu valenti Alfieri, che tusserò in quel tempo; e
seguendoli li centocinquanta fanti eletti, montarono valorosamente in sul
dirupato del Sasfo, come montano in pitturasi quali in gran, parte arri-
varono in luogo coperto da' nimici vicino all' alba del giorno, perchè di
riotte (enza lume sarìa flato impossibile per la Tramezza di quel luogo
difficile .'•,-'S
P. Io mi maraviglio , che allo strepito dell' armi, e delle picche pon furo-
no (coperti dalle guardie del Sdsso essendo tanti.
G. Signore , egli era dì chiaro, mentre che Bastiano Magro, e maestro Gio-
vanni Stocchi, e Costantino essendo slati i primi a salire con quattro com-
pagni seoppiettieri per uno, e il tamburino, e gli altri venti soidati con
le picche aspettando gli altri compagni, che di mano in mano montava-
no, fu per consiglio del Signor Francesco dal Monte Santa Maria, e Pe-
rotto Corso, che si poriessòno a giacere in terra fin che gli altri arrivava-
no : passò di quivi una guardia nimica , la quale partitati dal luogo suo
gli vide così prostrati, e cominciò a levare il romore; talché vedutili Co-
perti, non aspettando altrimenti i compagni, diedero il cenno che aveva-
mo a quelli del campo, i quali sobico con il Colonnello Meo da Castiglio-
nè piantarono le scale al luogo solito, e così feciono gli altri Capitani, i
quali con velocità in piu luoghi, come V. E. vede, assalirono il monte, e
con altre scale per divertire quelli di dentro , i quali (paventati per vede-
re inalberate sei insegne , e moltiplicare il numero de' soidati in battaglia ,
che combattevano valorosamente, si messono in fuga, ancorché la Rocca
tirasfe del continuo: una parte di dentro si volsero a serrare la porta, la
quale
 
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