DEL V A S A RI. i43
G. Quell' è quando Clemente quarto per estirpare di Toscana la parte Ghi-
bellina dette 1' insegna dell' arme sua a i Cavalieri , e Capitani di parte
Guelfa, dove per principale fra molti Capitani ho fatto ginocchioni ,
che la riceve, il Conte Guido Novello insieme con i suoi soldati armati,
che era uno de'capi della parte Guelfa, ed è uno stendardo bianco entro-
vi un giglio rodo, che era l'arme di detto Pontefice.
P. Sta bene, e veggo la sedia del Papa , e tanti Cardinali, che li sono in-
torno; e mi avviso, che non sieno ritratti al naturale per essere tanti
anni che il fatto seguì, ma li dovete aver fatti di voslra fantalìa.
G. Era quali imponibile ritrarre Cardinali di que' tempi; mi sono bene inge-
gnato di cavare 1' effigie da molte figure antiche di que' tempi per accostar-
mi quanto ho potuto all'antichità.
P. Or leggete le lettere; che nel quadro non mi pare che ci abbiamo lassato
cola alcuna indietro.
G. FLOREN. CIVES A CLEMENTE IIII., ECCLESIE DEFENSORES
APPELLANTUR.
P. Se non vi occorre dir altro intorno a quelli tre quadri, potrete seguitare la
dichiarazione delli altri tre polli verso San Pietro Scheraggio, e in quello
del mezzo veggo ritratta Firenze con lettere: CIVIBUS, OPIBUS, IM-
PERIO FLORENS LATIORI POMOERIO CINGITUR.
G. In quello quadro, Signore, si rapprelenta, quando la terza volta surono al-
largate le mura a Firenze, ritrovandoli allora i Fiorentini in buono, e pa-
cifico stato, e la Città cresciuta, e il popolo multiplicato, e le borgora di
abitatori, e di edisizj ampliate: ordinarono quella reidificazione circa l'anno
1284., dove qua dinanzi ho rappresentato la Signoria con l'abito antico,
e avanti a le ha Arnolfo Architettore, che mostra loro la pianta del cir-
cuito, e piu là nel lontano mostro quando li edifica alla porta San Frig-
no, e fo che dal Vescovo si benedice, e mette la prima pietra nel fonda-
mento, e attorno vi figuro i provveditori, e i ministri di quelle fabbriche.
P. In quello quadro allato al tondo, dove sono i quartieri di Santa Croce,
e di Santo Spirito, veggo non so che Dogi vediti all'antica , e parole che
dicono: FLORENTJA CRESCIT FESULARUM RUINIS.
G. Quella è 1' unione del popolo Fiorentino, e Fiesolano, quando distrutta
Fiesole i Fiesolani si ritirarono ad abitare in Firenze; però in su la por.
ta ho fatto un Fatrino, il quale finga la unione di quelli due popoli, fi-
gurati in que' due Signori, che si abbracciano , e si uniscono insieme; e
perchè piu volentieri i Fiesolani si avessino a fermare a Firenze, e nelle
pubbliche insegne riconoscesiero qualcosa del loro, si contentorno di racco-
munare l'arme delli loro Comuni. E dove prima l'insegna di Fiesole era
una luna azzurra in campo bianco, e quella de' Fiorentini era un giglio
bianco in campo rosso, presero il campo bianco de' Fiesolani, e il giglio de'
Fiorentini lo tinsero rosso col loro proprio campo; e in quella maniera
fermorno, che l'arme del Comune fuffe un giglio rosso in campo bianco.
Però fingo, che alla rinfusa donne , e uomini di quelle due Città si ab-
braccino, e si rallegrino insieme, e per lignificato de' due popoli ho fatto
quelli due uomini armati a cavallo con 1' insegne de' loro Comuni vestiti
all'antica con quelle livree. P. Que,
G. Quell' è quando Clemente quarto per estirpare di Toscana la parte Ghi-
bellina dette 1' insegna dell' arme sua a i Cavalieri , e Capitani di parte
Guelfa, dove per principale fra molti Capitani ho fatto ginocchioni ,
che la riceve, il Conte Guido Novello insieme con i suoi soldati armati,
che era uno de'capi della parte Guelfa, ed è uno stendardo bianco entro-
vi un giglio rodo, che era l'arme di detto Pontefice.
P. Sta bene, e veggo la sedia del Papa , e tanti Cardinali, che li sono in-
torno; e mi avviso, che non sieno ritratti al naturale per essere tanti
anni che il fatto seguì, ma li dovete aver fatti di voslra fantalìa.
G. Era quali imponibile ritrarre Cardinali di que' tempi; mi sono bene inge-
gnato di cavare 1' effigie da molte figure antiche di que' tempi per accostar-
mi quanto ho potuto all'antichità.
P. Or leggete le lettere; che nel quadro non mi pare che ci abbiamo lassato
cola alcuna indietro.
G. FLOREN. CIVES A CLEMENTE IIII., ECCLESIE DEFENSORES
APPELLANTUR.
P. Se non vi occorre dir altro intorno a quelli tre quadri, potrete seguitare la
dichiarazione delli altri tre polli verso San Pietro Scheraggio, e in quello
del mezzo veggo ritratta Firenze con lettere: CIVIBUS, OPIBUS, IM-
PERIO FLORENS LATIORI POMOERIO CINGITUR.
G. In quello quadro, Signore, si rapprelenta, quando la terza volta surono al-
largate le mura a Firenze, ritrovandoli allora i Fiorentini in buono, e pa-
cifico stato, e la Città cresciuta, e il popolo multiplicato, e le borgora di
abitatori, e di edisizj ampliate: ordinarono quella reidificazione circa l'anno
1284., dove qua dinanzi ho rappresentato la Signoria con l'abito antico,
e avanti a le ha Arnolfo Architettore, che mostra loro la pianta del cir-
cuito, e piu là nel lontano mostro quando li edifica alla porta San Frig-
no, e fo che dal Vescovo si benedice, e mette la prima pietra nel fonda-
mento, e attorno vi figuro i provveditori, e i ministri di quelle fabbriche.
P. In quello quadro allato al tondo, dove sono i quartieri di Santa Croce,
e di Santo Spirito, veggo non so che Dogi vediti all'antica , e parole che
dicono: FLORENTJA CRESCIT FESULARUM RUINIS.
G. Quella è 1' unione del popolo Fiorentino, e Fiesolano, quando distrutta
Fiesole i Fiesolani si ritirarono ad abitare in Firenze; però in su la por.
ta ho fatto un Fatrino, il quale finga la unione di quelli due popoli, fi-
gurati in que' due Signori, che si abbracciano , e si uniscono insieme; e
perchè piu volentieri i Fiesolani si avessino a fermare a Firenze, e nelle
pubbliche insegne riconoscesiero qualcosa del loro, si contentorno di racco-
munare l'arme delli loro Comuni. E dove prima l'insegna di Fiesole era
una luna azzurra in campo bianco, e quella de' Fiorentini era un giglio
bianco in campo rosso, presero il campo bianco de' Fiesolani, e il giglio de'
Fiorentini lo tinsero rosso col loro proprio campo; e in quella maniera
fermorno, che l'arme del Comune fuffe un giglio rosso in campo bianco.
Però fingo, che alla rinfusa donne , e uomini di quelle due Città si ab-
braccino, e si rallegrino insieme, e per lignificato de' due popoli ho fatto
quelli due uomini armati a cavallo con 1' insegne de' loro Comuni vestiti
all'antica con quelle livree. P. Que,