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Vasari, Giorgio; Bellotti, Michele [Bearb.]
Ragionamenti Del Signor Cavaliere Giorgio Vasari Pittore E Architetto Aretino Sopra Le Invenzioni Da Lui Dipinte In Firenze Nel Palazzo Di Loro Altezze Serenissime: Con Lo Illustriss. Ed Eccellentiss. Signore D. Francesco Medici Allora Principe Di Firenze ... — In Arezzo: Per Michele Bellotti Stampat. Vescov., 1762

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https://doi.org/10.11588/diglit.72028#0030
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12 RAGIONAMENTI
dico bene una cosa, che quelli felloni di frutti, che circondano quelle tm
vi, e così quelli di fiori, mi piacciono maravigliosamente ; nè ho mai ve-
duto i meglio, nè i più vivi, e naturali; certo mi fanno venir voglia di
spiccarli con mano, tanto son vivi.
G. Quelli furon satti da Boceno nottro dal Borgo, il quale per quella pro-
fessione fu tanto eccellente, che merita morto, che il mondo lo tenga vi-
vo, come anche tiene in memoria chi lo conobbe , che troppo pretto a
quest'opera lo tolse la morte.
P. Dio gli perdoni, che certo n'è flato danno; or venghiamo a quella sac-
ciata, dove è quella Venere con tante figure; non so, s'io mi ho villo la
più vaga Boria, nè la meglio spartita di quella; che cosa è ella?
G. Dirollo a V. E.; dopo lo avere trattato dello elemento dell' aria , viene
ora quello dell'acqua; e per seguir la Boria dico , che calcando i genita-
li del Padre Cielo in Mare, ne nasce per il soffragamento della calidità
loro, e umidità del Mare quella Venere, la quale risiede su quella conca
marina tenendo con ambe le mani quel velo, che gonfiato dal vento gli
fa cerchio sopra la testa; attorno gli sià la pompa del Mare, con tutti que-
lli Dei, e Dee Marine, che la presentano; e quell' altra femmina , che
surge sù del Mare con quel carro di rose, e due cavalli, è l'Aurora.
P. Mi piace; ma ditemi , chi è quel Vecchio , che guida quelli due cavalli
marini imbrigliati col carro, ed ha la barba umida, tutto ignudo, e tiene
il tridente in mano, sì stupefatto?
G. Quello è Nettunno Dio dei Mare, il quale stà ammirato , e immoto a
veder surgere dall'onde quella Dea tanto bella; l'altra dirimpetto a Nettun-
no, dico quella femmina ignuda, ritta, che regge que' Mostri marini col
sreno, guidata da loro, è la gran Teti ammiratissima del nascere di Vene-
re, ed è coperta con quel lembo ceruleo, perchè è Madre del grand'Ocea-
no. Quelli con le limbe marittime, che suonano, ed anno il capo coper-
to d'erba, sono i Tritoni; e quello, che gli presenta quella Nicchia piena
di Perle, e di Coralli, è Proteo pallore del Mare, parte cavallo , e par-
te pesce. Glauco vedete che gli presenta un Delfino; così Palemone con
gli occhi azzurri, Dio Marino, gli prefenta Coralli, ed un Gambero.
P. Ditemi , chi è quella , che volta a noi le spalle , ed è a cavallo in su
quello Ypocapo con quella acconciatura di perle, e di coralli, che presen-
ta quella Nicchia piena di cose Marine?
G. E' Galatea ; ed il Pifiro, vergine bellissima, gli è vicina, dal mezzo in
giù mostro ; e quella, che ella abbraccia, è Leucotea bianchissima Ninfa ;
quelle che presentano porpore , e quelle chiocciole di Madreperle, sono le
Anfitritidi; e le Nereidi son quelle più lontane, che nuotando vengono a ve-
dere tutti gli Dei, e Dee Marine presentare alla maggior Dea tutte le ricchez-
ze del Mare, e contemplare nell'uscir fuori dell'onde le bellezze di Venere.
P. Certamente credo, che non si possa veder pittura più allegra , e più va-
ga di quella nuova invenzione; che Nave è quella, che patta di lontano,
e par che guardi?
G. E' la Nave d'Argo, e in sul lito sono le tre Grazie , che aspettano Ve-
nere, tutte tre coronate di rose vermiglie , e incarnate , e bianche ; l’uria
ha
 
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