Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Vasari, Giorgio; Bellotti, Michele [Bearb.]
Ragionamenti Del Signor Cavaliere Giorgio Vasari Pittore E Architetto Aretino Sopra Le Invenzioni Da Lui Dipinte In Firenze Nel Palazzo Di Loro Altezze Serenissime: Con Lo Illustriss. Ed Eccellentiss. Signore D. Francesco Medici Allora Principe Di Firenze ... — In Arezzo: Per Michele Bellotti Stampat. Vescov., 1762

DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.72028#0074
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
,56 RAGIONAMENTI
G. Dico, che questo suo esilio causo Melser Rinaldo delli Albizi, e i suoi a#
mici. Avendo eglino dopo la morte di Giovanni detto Bicci, padre di Co-
simo, visto la saviezza, lo Audio, e la liberalità, e il grande animo nel go-
verno delle cose pubbliche, che ogni giorno e'faceva, avendoli acquistato
per la benevolenza di molti, e per le virtù sue, e fattoli partigiani molti
cittadini, furono modi da invidia, e tanto potè in Messer Rinaldo, che
operò, che Niccolò Barbadori tentasse Niccolò da Uzzano, allora grandis-
fino Cittadino, proponendogli, che la parte loro, non ci mettendo rime-
dio, sarìa spenta in breve da quella, che teneva Cosimo.
P. Oh che dubitavano eglino di Cosimo, sendo egli sì buono, e sì savio , e
sì costumato Cittadino?
G. Perchè dubitavano, ch'egli non si saceffe Principe della Città, nella qua-
le allora per queste emulazioni nacquero molti accidenti pericolosi contra
Cosimo, fra' quali, come sò, che V. E. debbe avere inreso, e letto, Messer
I Rinaldo pagò le gravezze di Bernardo Guadagni, acciocché il debito del Co.
mane non gli togliete il Gonfalonierato, onde poi la fortuna, delle diseor.
die fautrice, e amica, nella tratta di quel magistrato glielo concede ; laon-
de preso Bernardo il magistrato, e disposti i Signori, e intesoh con Mes-
ser Rinaldo, citò Cosimo.
P. Comparse Cosimo?
G. Come se comparfe? anzi non perde punto di animo fidandoli nella inno#
cenza, e bontà sua. Così liberamente andato in Palazzo, nel quale fu so-
ftenuto con pericolo della vita, fu chiamato il popolo da' Signori in piaz-
za, e crearono la Balìa per riformar lo stato; e fatta subito la riforma, fu
da loro trattato della vita, e morte di Cosimo, e fra essi furono varii, e
Brani pareri; i quali non risoluti, causarono, che fu messo nella torrè del
Palagio, luogo piccolo, detto lo alberghettino , e dato a Federigo Malevole
ti in custodia con sa chiave, il quale scoprendosegli amico, mosso a com.
passione di Cosimo, mangiando seco lo assicurò dal dubbio del veleno, dal
quale egli sospettava per quella via avere a lasciar la vita in quella mise-
ria. Per il che confortato da Federigo, vi condufTc per rallegrarlo una se-
ra a cena seco il Fagianaccio.
P. Che persona era, e a che attendeva il Fagianaccio.?
G. Era uomo piacevole, e di buon tempo, familiare intrinseco, e amico dì
Bernardo Guadagni allora Gonfaloniere ; laonde preso tempo Cosimo di
addolcirlo, mentre Federigo provvedeva la cena, gli fe pagare per con-
trassegno allo Spedalingo di Santa Maria Nuova mille ducati, i quali portas-
se a donare al Gonfaloniere, e cento ne fe dare al Fagianaccio, quali fu-
rono cagione, che Cosimo fu confinato a Padova contra la volontà di Mes-
ser Rinaldo, il quale cercava con ogni suo potere di torli la vita.
P. Certo che su una gran prudenza la sua a provvedere a i rimedii della vita
in sì pericoloso accidente.
G. Ecco che là se gli è fatta la Prudenza in quell'angolo della volta in pit-
tura, la quale contemplandoli nello specchio, si fa ogn'or più bella, accon-
ciandoci la teda, dinotando, che nelle difficultà chi ha il cervello salde
esce d'ogni fastidio, e pericolo.
P. Tutto
 
Annotationen