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Venuti, Domenico
I tempi di Pesto: deser eseguito d'ordine di sua maestá la regina delle Due Sicilie — Rom, 1805

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https://doi.org/10.11588/diglit.990#0015
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ne? Non avrebbe sofferto poi una contradizione sì vì-
va lino all'essere dai Studiosi ripudiata l'opera fatico-
sissima dì quel dotto letterato , che seguì le traccie,
ed ì disegni lasciati dal Conte Gazzola, £ più univer-
salmente ricercate sariano le aggiunte alle tavole Era-
cleensi, e le dissertazioni sulle vere origini di Possido-
nia , o Pesto . Ma siccome il fine generalmente di chi
scrive è il desiderio della propria gloria, anziché l'amo-
re semplice, e nudo di render giustizia al Soggetto,
si trascura facilmente quanto al lustro maggiore di que-*-
sto sarebbe necessario , se pare non combini con la
brama dì comparir letterato • Ingannami per altro a do-
vere , e l'esito lo mostra delle loro ambiziose fatiche.
La verità del fin qui detto si scorgerebbe vieppiù fa-
cilmente al comparire di un genio più giusto nelle sue
opinioni , che volesse riassumere , e riordinare gl'in-
tricati lavori. L'autore delle Joumées pittoresquesneha
dato un saggio, e non sono lungi dalla speranza di ve-
dere in tutto vendicata la gloria di una si illustre Na-
zione . Non può fare a meno dì riaccendersi tra gli
Uomini dotti la pura trama di misurare le loro cogni-
zioni con la magnificenza di opere tanto celebri, sulle
tràcce luminose recentemente segnate dalla mente intel-
ligentissima di una erudita Sovrana . Non che debba
sorprendere il vederla in tali pensieri occupata, essendo
già cognito universalmente il suo genio in ogni genere
di letteratura, ed in tutto ciò , che risguarda le Belle
 
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