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e dall' altra Bacco come trovatore di quel liquore
che vendeva con un tirso in spalla coronato di olie-
ra, e con una picciola clamide spremendo con ambe
le mani un grappolo d' uva dentro il suo cratere
usitato a due manichi. Una pantera consueta com-
pagna di quel dio ingorda di quel dolce sugo, sta
alzata sulle gambe di dietro a modo di animale che
agogna il cibo vicino a una mensa.
Osterìa — Nell' angolo della strada viene un
osteria la quale tiene una stanzetta nella parte po-
stica la cui porta sporge nel vicoletto. Questa stan-
za , chiaro apparisce dalle tante oscene pitture che
la deturpano, aver servito ad uso di lupanare che
alla taverna era annesso. Nell'osteria vi era il ban-
cone di fabbrica incastrato di varii marmi , fra i
quali è rimarchevole un bel pezzo di porfido verde.
In questo bancone vi sono murati tre vasi di piombo
atti a contenere liquidi , e dove questo bancone si
congiunge col muro vi è una specie di picciola
gradinata di marmo bianco su cui si mettevano in
mostra i commestibili che in questa taverna si ven-
devano; vi era un picciolo focolaio per cuocere le
vivande e tiene dipinto il dio tutelare sotto i gra-
dini descritti in forma di serpente nell'atto di man-
giare le offerte sull'ara disposte. Vi sono due porte
che conducono alle stanze annesse alla detta taver-
na. In una di esse vi sono due camerini che com-
e dall' altra Bacco come trovatore di quel liquore
che vendeva con un tirso in spalla coronato di olie-
ra, e con una picciola clamide spremendo con ambe
le mani un grappolo d' uva dentro il suo cratere
usitato a due manichi. Una pantera consueta com-
pagna di quel dio ingorda di quel dolce sugo, sta
alzata sulle gambe di dietro a modo di animale che
agogna il cibo vicino a una mensa.
Osterìa — Nell' angolo della strada viene un
osteria la quale tiene una stanzetta nella parte po-
stica la cui porta sporge nel vicoletto. Questa stan-
za , chiaro apparisce dalle tante oscene pitture che
la deturpano, aver servito ad uso di lupanare che
alla taverna era annesso. Nell'osteria vi era il ban-
cone di fabbrica incastrato di varii marmi , fra i
quali è rimarchevole un bel pezzo di porfido verde.
In questo bancone vi sono murati tre vasi di piombo
atti a contenere liquidi , e dove questo bancone si
congiunge col muro vi è una specie di picciola
gradinata di marmo bianco su cui si mettevano in
mostra i commestibili che in questa taverna si ven-
devano; vi era un picciolo focolaio per cuocere le
vivande e tiene dipinto il dio tutelare sotto i gra-
dini descritti in forma di serpente nell'atto di man-
giare le offerte sull'ara disposte. Vi sono due porte
che conducono alle stanze annesse alla detta taver-
na. In una di esse vi sono due camerini che com-