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Visconti, Giambattista Antonio; Visconti, Ennio Quirino
Il Museo Pio-Clementino (Band 2): Statue del Museo Pio-Clementino — Rom, 1784

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https://doi.org/10.11588/diglit.3452#0120
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io8

INDICAZIONE DE' MONUMENTI.

figura propria de' sepolcri. Dippiù Strabene e' inde-
gna , che non era una ila tua, come si crede comune-
mente , ma bensì un bassorilievo , TV7roc xfàivos [ Stra-
bene 1. e , ed Ateneo xii. 7. ], e la medaglia al n. 12.
ce la mostra appunto a bassorilievo . Finalmente Suida
in 'OvsW ci deserive Sardanapalo in quel monumento
veslito alla maniera Lida , e succinto [ dv&tyxrsièvov Av-
hs-ì] : e succinta è nelle medaglie la figura che si pre-
tende Sardanapalo , anche in ciò assai diversa dalla
nostra (tatua , e appunto in abbigliamento limile^
al Frigio, che si confonde col Lido. Finalmente la fi-
gura delia medaglia ha la faretra, e faretrati rappre-
sentavansi i Re dell' Asfina , onde Giovenale ha dato
a Semiramide 1' epiteto di pharetrata.
Porto dunque che il tipo di tali monete di Tarso
ci presenti Sardanapalo , la diversità dalla nostra statua
è troppo grande per ravvisarvi lo stesso soggetto , [ Ve-
dasi la Tavola XLI. ] Il Sardanapalo della medaglia
è imberbe , barbata è la nostra slatua : il Sardanapalo
della medaglia è succinto ; avvolta in lungo e gran-
dioso abito talare è la nostra slatua » Potevano aver
di comune il geito e qualche simbolo Bacchico, che
forsè avran cagionato s antico errore di chi seri ile
sui nostro Bacco barbato il nome di Sardanapalo.
Per altro Winckelmann che producendo un altro
Sardanapalo non molle ed efseminato, anzi valoroso
e guerriero, ha creduto espresso nel simulacro quest' ul-
timo , non ha osservato , che coloro che voglion distin-
guere più Sardanapali , a quello appunto attribuiro-
no l'immagine di Anchialo ? la quale è pur diversissima
dalla nostra statua.
Riguardo poi alla moltiplickà de' Sardanapali ,
questa forsè non è dovuta che alla confusione , e alla
inesattezza delle Greche notizie circa la storia de' Re
dell' Oriente . Sapendo i Greci, che una delle gran ri-
voluzioni dell' impero Assiro era seguita sotto Sarda-
napalo , han confuso quelle rivoluzioni , e han dato
sempre il nome di Sardanapalo a quel Re che ne fu
la vittima , senza osservare che la prima fu assai lon-
tana dalla seconda.
Gli Accademici Francesi che han preteso dimo-
strare che il Sardanapalo, il cui monumento era presfo
ad Anchialo, fosfe diverso dall' ultimo Re di Ninive ,

si fondano sui sepolcro appunto di quello Re , che tro-
vandoti" in Ciiicia non potea contener le ceneri di chi
si era bruciato in Ninive . Quello fondamento è però
asfai vacillante : il monumento d' Anchialo in Ciiicia
poteva essere un cenotafio, tantoppiù che Strabone^
Amano, e Suida si servono sole della voce simfict,
monumento , e non della voce roiepoc9 sepolcro . E poi
son molti gli esempli di sepolcri d* uomini celebri,
ne' quali era certo non poter esfere slati sepolti 5
sì perchè ciò alla loro storia contradiceva, si perchè
il sepolcro delio stesso eroe vedeasi in diversi , ed anche
lontani luoghi. Dionisio d' Alicarnasso che parla di più
sepolcri d' Enea tutti falsi , e Pausania che seopre
la slesfa menzogna in più monumenti sepolcrali di Gre*
ci eroi, ce io provano a sufficienza.
Gli abitatori d' Anchialo avranno eretto un ce-
notafio a Sardanapalo, giacché la lor città , come
la vicina Tarso, era siata riedificata da quel Monarca.
L' iscrizione apportavi o era ripetuta dal sepolcro
di Sardanapalo a Ninive mentovato da Aminta presso
Ateneo xn. 7. , o era siata comporta espressamente
da qualche letterato Asfiro , alla qua! nazione era
la Ciiicia soggetta , e fu stesa relativamente alle masil-
me , e alla mollezza di quel celebre Re , la cui morale
dopo tanti secoli, contro la fama universale di tutta
r antichità, han preso a sortenere molti illurtri lette-
rati Francesi ; Monsieur Fourmont, Monsieur Bouhier
[ Dìffert. sur Sardaiiapale dopo il commento di quello
letterato alle Tusculane di Cicerone], Monsieur Freret
[ MeiiL de i' Acad. des Infcriptions &c. tomo iy. in 4. ],
Monsieur de Brosses [Meni. cit. tomo xxi. in 4. ], e final-
mente Monsieur de Guignes [ Man. cit. tomo xxxiv»
in 4. ], come sé fosse cosa strana , che un despota^
dell' Asra facesse de suoi piaceri la principal sua occu*
pazione.
La prima ddle due medaglie è tratta dal Begero
[Te/oro Brandemburg. 1. e], la seconda è copiata
dallo slesso libro , confrontandola però con due quasi
Umili , che Ci conservano presfo Monsignor Onorato
Caetani, e fanno parte della serie d'antiche medaglie
rappresentanti edifizj, ed illurtranti la sloria dell'ar-
chitettura , raccolte da quel dotto Prelato.

FINE DEL TOMO SECONDO-

INDI-
 
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