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escJude intanto dalla classe delle sculture Etrusche
il presente monumento , dove con troppa precipitan-
za avea voluto regimarlo Winckelmann ( Storia &c.
lib. il. c.iL §.22.).
Num. 4. Ecco P immagine di Bacco Fanete im-
preca nelle monete antichissime di Camarina in Sici-
lia , tratta da una d' argento della collezione Hunte-
riana , edita già alla tav. lxviii. n. 21. del Catalogo
datone dal Sig. Combe. Benché ivi la medaglia sia
fralle incerte, non v'è dubbio che non appartenga
a quella città , e per tutto ciò che si è accennato
alla p. 14. (f) , e per 1' evidenza che risulta dal con-
sronto della medaglia riportata al n. 20. della tavola
medesima,e dell'altre edite dalPellerin nel tomo ni.
delle lue Medaglie des Peuples &Villes pi. ex. n.33. 34.
Siccome la medaglia al n.20. tav. lxviii. del Combe
è precisamente la sletta delia 34. del Pellerin , eccetto
che in quell'ultima la leggenda è più chiara, e dà senza
mancanza di lettere il nome di Camarina, così a Ca-
marina apparterrà pur l'altra del Combe , ed anche
quella che qui ripetiamo , che ha la stessa epigrafe
e tipi analoghi. Ev comune trovar nelle medaglie Ur-
biche la leggenda che ne contiene il nome mutilata
anche in principio, colpa ordinariamente dell' imper-
fezione di quegli slromenti che si usavano allora nelle
zecche : ed anzi le monete Sicule ne forniseono fre-
quenti esempj (Torremuzza Num. Sicul. tav.LXXXvii. 4.
e nel Auósar. il. tav. il. 3. , e ni. 1. , e altrove).
Ma sé pur si volesse che la mancanza del k , o dell' in-
tera sillaba ka del nome di Camarina fosse originale
e non erronea : senza ricorrere aiMarli del Sig.d' Han-
carville, potrebbe sostenersi che kamapina , amapina,
e mapina fossero alterazioni dello slesfo nome ; e che
anzi il secondo derivato da 'A/xapa , fojjo o canale ,
sia slato il più antico e vero, cangiato poi in Kct/jLapiva.
da unaspecie d' aspirazione , come fu cangiato per te-
slimonio di Strabone ( lib. vii.) in Caulonia quello
d'Aulonia in Magna Grecia ( vedasi anche il eh. Heyne
a Virgilio Aen.ni. v. 5Sì- inV.L. ). Lo slesso nome
in altri tempi, e secondo modificazioni diverse del dia-
letto e della pronunzia , consentanee forsè alle varia-
zioni oseure e lontane dello slato politico del paese ,
può aver perduto la vocale iniziale, com' è avvenuto
spesfo fragl' Italioti ne' Greci vocaboli incomincianti
per am. Per non cercare esempli aslrusi, così da dixeXyu
si è derivato mulgeo , da d[iavpóoù fxoiij^og, e Maurus .
Quindi è , che le diverse leggende kamap. , amap. ,
e mapa possono facilmente legnarci lo slesso nome,
purché si supponga solamente che la città fosse detta
ih principio-dalie sue fosse o canali Amara, oAmarinai
lo che non solo può farsi probabile dalla situazione
della città presso la palude omonima e i due fiumi
Ippari ed O'ano , ma molto più toglie sembianza^
di vero da un luogo veramente clasfico di Pindaro,
dove menziona espressamente hyés oy^srùg : i SACRI
CANALI con che l'Ippari va irrigando Camarilla, e fia-
tile'lido ifuoi grandioji edifiy (Pindaro Olimp. od.v. ant).
Tuttociò sia detto non tanto per inculcare la proposta
congettura , quanto per moslrare , che molte sup-
pofìzioni possono produrli e soslenersi per ispiegare
le queslionate medaglie , senza attribuirle ad un po-
polo antichisiìmo e del pari oseuro del remoto Oriente,
il quale per qualche islrana avventura debba aver
coniato monete limili alle Siciliane.
Il num. 5. 6. e 7. moslrano le medaglied' Atene
e diTenedo colla tesla bifronte , sì l'una che l'altra
faccia han diademi Bacchici, e aBacco alludono i grap-
poli d' uva collantemente segnati al roveseio di quelle
di Tenedo, e il vaso o carchesio delle Ateniesi. Qui
le due teste sembrano una virile , F altra muliebre ,
quindi i sogni di chi vi ha voluto riconoseer Cecrope.
Quella del num. 7. sembra conservare nella dispo-
sizion de' due volti l'idea d' una combinazione di ma-
schere , che può essere siata allusiva ne' Baccanali
a* due sessi del Nume Androgino , e può anche aver
dato occasione a tal maniera di rappresentanza.
Le due monete Ateniesi son copiate dall' Haym ( Te-
soro Britann. tom. I. ) , quella di Tenedo dal Catalogo
Hunteriano.
Num. 8. Ecco il Pitagora slante e diademato
nella medaglia di Samo, di cui ho parlato alla ta-
vola XXVI. Quindi ho preso motivo d'attribuire a Pi-
tagora l'Erma ivi prodotto. Monsig. Onorato Caetani
possiede queslo raro monumento , e si contenta che
lo faccia io conoseere per mezzo dell' esatto disegno
incisone in quello luogo.
FINE DEL TOMO SESTO.
INDI-
n
escJude intanto dalla classe delle sculture Etrusche
il presente monumento , dove con troppa precipitan-
za avea voluto regimarlo Winckelmann ( Storia &c.
lib. il. c.iL §.22.).
Num. 4. Ecco P immagine di Bacco Fanete im-
preca nelle monete antichissime di Camarina in Sici-
lia , tratta da una d' argento della collezione Hunte-
riana , edita già alla tav. lxviii. n. 21. del Catalogo
datone dal Sig. Combe. Benché ivi la medaglia sia
fralle incerte, non v'è dubbio che non appartenga
a quella città , e per tutto ciò che si è accennato
alla p. 14. (f) , e per 1' evidenza che risulta dal con-
sronto della medaglia riportata al n. 20. della tavola
medesima,e dell'altre edite dalPellerin nel tomo ni.
delle lue Medaglie des Peuples &Villes pi. ex. n.33. 34.
Siccome la medaglia al n.20. tav. lxviii. del Combe
è precisamente la sletta delia 34. del Pellerin , eccetto
che in quell'ultima la leggenda è più chiara, e dà senza
mancanza di lettere il nome di Camarina, così a Ca-
marina apparterrà pur l'altra del Combe , ed anche
quella che qui ripetiamo , che ha la stessa epigrafe
e tipi analoghi. Ev comune trovar nelle medaglie Ur-
biche la leggenda che ne contiene il nome mutilata
anche in principio, colpa ordinariamente dell' imper-
fezione di quegli slromenti che si usavano allora nelle
zecche : ed anzi le monete Sicule ne forniseono fre-
quenti esempj (Torremuzza Num. Sicul. tav.LXXXvii. 4.
e nel Auósar. il. tav. il. 3. , e ni. 1. , e altrove).
Ma sé pur si volesse che la mancanza del k , o dell' in-
tera sillaba ka del nome di Camarina fosse originale
e non erronea : senza ricorrere aiMarli del Sig.d' Han-
carville, potrebbe sostenersi che kamapina , amapina,
e mapina fossero alterazioni dello slesfo nome ; e che
anzi il secondo derivato da 'A/xapa , fojjo o canale ,
sia slato il più antico e vero, cangiato poi in Kct/jLapiva.
da unaspecie d' aspirazione , come fu cangiato per te-
slimonio di Strabone ( lib. vii.) in Caulonia quello
d'Aulonia in Magna Grecia ( vedasi anche il eh. Heyne
a Virgilio Aen.ni. v. 5Sì- inV.L. ). Lo slesso nome
in altri tempi, e secondo modificazioni diverse del dia-
letto e della pronunzia , consentanee forsè alle varia-
zioni oseure e lontane dello slato politico del paese ,
può aver perduto la vocale iniziale, com' è avvenuto
spesfo fragl' Italioti ne' Greci vocaboli incomincianti
per am. Per non cercare esempli aslrusi, così da dixeXyu
si è derivato mulgeo , da d[iavpóoù fxoiij^og, e Maurus .
Quindi è , che le diverse leggende kamap. , amap. ,
e mapa possono facilmente legnarci lo slesso nome,
purché si supponga solamente che la città fosse detta
ih principio-dalie sue fosse o canali Amara, oAmarinai
lo che non solo può farsi probabile dalla situazione
della città presso la palude omonima e i due fiumi
Ippari ed O'ano , ma molto più toglie sembianza^
di vero da un luogo veramente clasfico di Pindaro,
dove menziona espressamente hyés oy^srùg : i SACRI
CANALI con che l'Ippari va irrigando Camarilla, e fia-
tile'lido ifuoi grandioji edifiy (Pindaro Olimp. od.v. ant).
Tuttociò sia detto non tanto per inculcare la proposta
congettura , quanto per moslrare , che molte sup-
pofìzioni possono produrli e soslenersi per ispiegare
le queslionate medaglie , senza attribuirle ad un po-
polo antichisiìmo e del pari oseuro del remoto Oriente,
il quale per qualche islrana avventura debba aver
coniato monete limili alle Siciliane.
Il num. 5. 6. e 7. moslrano le medaglied' Atene
e diTenedo colla tesla bifronte , sì l'una che l'altra
faccia han diademi Bacchici, e aBacco alludono i grap-
poli d' uva collantemente segnati al roveseio di quelle
di Tenedo, e il vaso o carchesio delle Ateniesi. Qui
le due teste sembrano una virile , F altra muliebre ,
quindi i sogni di chi vi ha voluto riconoseer Cecrope.
Quella del num. 7. sembra conservare nella dispo-
sizion de' due volti l'idea d' una combinazione di ma-
schere , che può essere siata allusiva ne' Baccanali
a* due sessi del Nume Androgino , e può anche aver
dato occasione a tal maniera di rappresentanza.
Le due monete Ateniesi son copiate dall' Haym ( Te-
soro Britann. tom. I. ) , quella di Tenedo dal Catalogo
Hunteriano.
Num. 8. Ecco il Pitagora slante e diademato
nella medaglia di Samo, di cui ho parlato alla ta-
vola XXVI. Quindi ho preso motivo d'attribuire a Pi-
tagora l'Erma ivi prodotto. Monsig. Onorato Caetani
possiede queslo raro monumento , e si contenta che
lo faccia io conoseere per mezzo dell' esatto disegno
incisone in quello luogo.
FINE DEL TOMO SESTO.
INDI-