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Wilpert, Joseph
I sarcofagi Cristiani Antichi (Band 2,1): Testo — Rom, 1932

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https://doi.org/10.11588/diglit.2081#0175
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340

. CAPO VI.

IL CONVITO.

> dei <

: all'ai



quella pagana, e, quanto alla
la medesima forma:
hadium, al sigma, p
avendo dinanzi apparecchia!

i requisiti i ssi r./l.ili >!

i, presenta in ambedue
distesi attorno allo sti-
ntimi (specie di sofà),
il cibo principale, « la pièce
n scino incaricati del servizio,
i banchetto antico, che, più o
presa dalla vita



qualche Cristian
d'un coperchio

meno, si ripetono, trattandosi d'una azio
reale quotidiana. Una somiglianza fra il
quello pagano era perciò inevitabile.

Quanto poi al genere dei monumenti che offrono il ban-
chetto, l'uguaglianza è perfetta: essi sono funerarii, dunque
sarcofagi, o, più precisamente, coperchi, poiché ai coperchi
era anzitutto riservata la scena, atteso il numero straordinario
degli elementi costitutivi. Questa doppia somiglianza, della
e della scena stessa, ci spiega come
r> abbia potuto servirsi, per la sua sepoltura,
con la rappresentazione di un banchetto
pagano. Tale appropriazione era anche più facile, in quanto
che, generalmente parlando, pure il significato di entrambi
è, sotto qualche riguardo, lo stesso.

Malgrado le somiglianze del banchetto pagano e di quello
cristiano notevole era la differenza nei particolari. Per sta-
bibrla con sicurezza passeremo in rivista tante rappresen-
tazioni del banchetto pagano, quante bastino a procurarci
molari principali.

§1.-11 convito
nelle sculture sepolcrali pagane.

i più importanti sono due coperchi in-
tieri di tipo ovvio, con la tabella dell'iscrizione (vuota) nel
centro, che separa le scene. Li ho pubblicali ambedue in
un articolo su L'ultimo viaggio ,.,, alle cui tavole mi permetto
di rinviare'. Uno dei due coperchi è nel Museo Chiara-
monti, l'altro nella villa Guicciardini a Sesto fiorenti mi. Il
banchetto occupa la metà destra ed è contrapposto alla
scena dell'ultimo viaggio di due coniugi.

Sopra il primo coperchio i coniugi sono coricati sulla
dine. Per maggior comodità, portano la tunica a modo di
esomidc. La moglie, naturalmente, non ha niente in testa,
come del resto hanno la testa nuda tutte le donne nelle scene
di banchetto. Soltanto colei che assiste alla /radio panis,
cioè alla cena liturgico-simholica, ha il capo velato, perché
cosi prescrive s. Paolo. Il marito tiene una coppa nella
sinistra; la moglie ha mila sinistra un piccolo pane ed una
ghirlande-ita nella destra. Davanti alla cline sta un trìpode,
sul quale è apparecchiato un pesce, intiero, come sempre.

' WlLPEKT, L'altinn viaggiti ndì'mli itftulnalc, il! /iWjrwitì drila palili/.

ia zampa gratta il tripode
lì. Dì contro è collocato
>, e più a destra sì avvia-
ci recando una torta, l'altro

Accanto è seduto un cane che con u
per ricevere un boccone dai padro
un alto e stretto canestro doppio,
nano due inservienti nudi',
gli arnesi per l'abluzione. Per rendere più allegro il ban-
chetto, due musiciste, sedute dì contro, eseguiscono pezzi di
musica, suonando la cetra e il doppio flauto.

Ai due angoli la testa radiata del Sole e quella della
Luna col crescente. Questi due astri ritornano, nella stessa
forma, sul coperchio Guicciardini; li troviamo anche su mo-
numenti cristiani. Essi simboleggiano qui il cambiamento

inimitabile, al quale so

no soggette le ci







il sole

sorge e tramonta per

cedere il posto

alla

luna,

cosi ;

'uomo

nasce, live un tempo

detcrminato e



.re; e

come

il sole

continua a risorgere e

a fare if suo e



,cosl

l'uomi

>dopo

la n

i alla v

i. per



Il banchetto sul coperchio Guicciardini ha la forma più
usuale: quattro uomini distesi attorno allo stibadium, un
pesce apparecchiato sul tripode, un identico cesto doppio
e un cane che rosica un osso, forse lo stesso cane che, di
contro, nella scena dell'ultimo viaggio, corre coi cavalli.
Gli inservienti, vestiti di lunga tunica manicata e di dal-
matica, sembrano donne, ma dovrebbero essere delicati.
Quello a destra reca una torta; l'altro offre da bere al
secondo dei commensali che stende la mano per prendere
la coppa; dinanzi a lui, sullo stibadium, vi è un pane.

Il commensale alla sua sinistra, con una mano alla guan-
cia, è in attitudine pensierosa; dietro di lui, nel fondo, sta
una donna che gli ideile la mano sul capo. Siccome la testa
della donna è distrutta e l'orlo soprastante del coperchio
danneggiato, bisogna ricorrere ad una fotografia dell'Aiutali
fatta circa 40 anni addietro, quando il coperchio era ancora
ben conservato; in essa si distinguono le penne che carat-
terizzano la donna per una delle Muse. Sembra dunque
trattarsi d'una personificazione della poesia, ovvero del-
l'eloquenza, in cui si distinse il commensale che è forse
il defunto.

La scultura ricorda molto, per l'esecuzione alquanto
grossolana, quelle dell'arco trionfale di Costantini
poranee all'arco stesso. Saranno quindi presso a poco d
medesimo tempo. Le sculture dell'altro coperchio s
listicamente migliori e, senza meno, del secolo 1

3. Nella maniera onde è rappresentato, :
l'altro mondo rispecchia In staio civile del defunto. Vi &
rappresentazioni in cui ha l'apparenza d'un corteo trionfale.
In altre, più modeste, il viaggio si effettua in una cai
rozza tirata da due cavalli, o da due arieti, o anche e
capri; in altre poi il defunto n
 
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