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Worsley, Richard [Sammler] [Editor]
Museum Worsleyanum: or, a collection of antique basso-relievos, bustos, statues, and gems ; with views of places in the Levant ; taken on the spot in the years MDCCLXXXV. VI. and VII. (Band 1) — London, 1824

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.5309#0114
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ERCOLE.

Le avventure di questo eroe sono sì numerose e cotanto straordinarie, che gli antichi
non hanno creduto che appartenessero ad un solo ; ond' è che Diodoro Siculo dice
che vi furono tre Ercoli, Cicerone sei, e Varrone giugne al numero di quarantatrè ; la
ragione di ciò secondo un erudito Francese1 si è, che Ercole non era un nome proprio,
ma appellativo, derivato dalla parola Fenicia harokel, la qual significa mercante. Ora
considerando la prefata varietà, non ci dobbiamo maravigliare di veder cotesto eroe
figurato dagli artisti in diverse fogge, alcune delle quali hanno assai dello stravagante,
e del ridicoloso come quando egli apparisce in modo allusivo al proverbio, Ne in Me-
lampygum incidas, Y interpretazione di che si può vedere negli Adagj d' Erasmo. Il
Begerio ha raccolti i figuramenti d' Ercole in un grosso volume. Quello però, che par-
ticolarmente lo simboleggia si è la pelle di leone, che ora gli pende sugli omeri, ed ora
gli stà in capo a guisa di parrucca, siccome appunto comparisce nel presente Erma.
Non sono da trapassar con silenzio le due zanne che gli spuntano in fronte ; pare che
vi sieno state poste a bello studio, e che facciano 1' ufficio di corna per additare la di-
gnità del soggetto. Che le corna fossero anticamente emblema di grandezza lo provano
la storia di Mosè, il ritratto di Giove Ammone, e 1' etimologia stessa del nome, che,
come osserva il Valeriano,—conveniunt similitudine quaderni inter se cornu, radius et
corona. Non avevano però sempre le corna il medesimo significato ; perchè alcune
volte erano indizio d'onore, ed altre di vitupero ; quindi è che abbiamo nel settanta-
quattresimo Salmo—et omnia cornua peccatorum confringam, et exaltabuntur cornua
justi. Leggesi che gli Arabi costumano le corna per ornamento della persona e però
sogliono ingommarsi i capelli sulla fronte, e gli attorcigliano in due punte, come face-
vano le donne Italiane nel secolo passato. Narrano alcuni scrittori che Ilio, figliuolo
d' Ercole e di Dejanira, nacque con un picciolo corno nel lato manco della fronte.
Non si dee confondere con Hilla, il quale fu soltanto favorito d' Ercole.

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