SIMULACRO ANTICO DEL NILO.
Da quello che ci è pervenuto della geroglifica dottrina degli Egizj possiamo ragione-
volmente maravigliarci che il Nilo sia così volgarmente simboleggiato come lo vediamo.
Che molti de' loro simbolici concetti sieno fondati sopra chimerici supposti, ed erronei
pensieri è innegabile ; ma se non sono tutti sentenze di Minerva, molti però sono lode-
voli invenzioni, e per lo più mostrano gran vivezza d'ingegno. Non si può a cagion
d'esempio immaginar sarcasmo più arguto e frizzante dell' emblematico epitafio di un
sordido ed ignorante Monarca Egizio. Consisteva il medesimo in un Porco scolpito
sopra la di lui tomba. Apparisce da tutte le medaglie, e dai diversi pubblici monu-
menti ideati per rappresentar il Nilo, che i loro artisti non hanno conosciuto il tipico
alfabeto degli antichi Egizj, oppure che lo hanno trascurato. Non avendo miglior
lume di quello che potevano ricavare dalle più trite cognizioni mitologiche, non seppero
distinguere il più rinomato fiume dell' Universo dalle comuni Deità della sua specie, e
però gli diedero la solita forma di un vecchio barbogio. E' notabile che l'immagini
del Nilo sono generalmente circondate da parecchi inutili attributi, come la sfinge,
l'ippopotamo, il cocodrillo, l'ibi, 1' icneumone, il fior loto, ed il papiro, in tutte le quali
cose non si vede nulla che realmente sia a proposito, stante che ciascheduno di cotesti
oggetti simboleggia piuttosto 1' Egitto che il Nilo. Siccome le benefiche inondazioni
di questo portentoso fiume avvengono costantemente nel sollione, il tipo principale,
con cui gli antichi Egizj solevano disegnarlo, era una testa di leone, e pare assai strano
che i nostri pittori, statuarj ed incisori abbiano tutti omesso un sì plausibile distintivo ;
e tanto maggiore ne dee essere la maraviglia, quanto che esso distintivo lo abbiamo
davanti agli occhi nella maggior parte delle cisterne, acquidotti, e sorgenti ; poiché il
costume di metter teste di leoni per ornamento delle fontane è di origine Egizia, ed
allude all' escrescenze del Nilo, le quali davano luogo di somministrar l'acqua per tutte
le parti. Non possiamo tampoco ammirare l'idea de' simboleggianti bambini, siccome
vedesi nel presente intaglio. Appresso gli Egizj la facoltà fecondante veniva geroglifi-
camente espressa per mezzo di un becco, o sia col ritratto di Venere con una testa di
papavero in mano. Neil' anno duodecimo dell' impero d'Adriano, l'escrescenza del
Nilo giunse all' altezza di sedici cubiti, in commemorazione del quale avvenimento, fu
in quel tempo coniata una gran medaglia in Alessandria. E'probabile che questa me-
daglia abbia suggerito il simbolo de' sedici bambini. Nè possono i sedici bambini, che
si vedono nel gruppo colossale del Nilo, che si conserva nel Vaticano, distruggere la
nostra opinione ; imperocché, quantunque questo gruppo sia il medesimo che fu men-
tovato da Plinio come un monumento vetusto, ed un prodigio dell' arte, è però noto,
che tanto i bambini, quanto gli altri simboli che l'adornano vi sono stati aggiunto
molto tempo dopo Adriano. Se non andiamo errati, questa celebre statua fu scavata
dalle mine del Tempio della Pace, dove Plinio ne fa sapere che l'Imperator Vespasiano
aveva ordinato che si collocasse. Rispetto al nostro monumento egli fu trovato nello
scavo Ostiense, dove qualche tempo addietro si scoprirono quattro gruppi delle forze
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Da quello che ci è pervenuto della geroglifica dottrina degli Egizj possiamo ragione-
volmente maravigliarci che il Nilo sia così volgarmente simboleggiato come lo vediamo.
Che molti de' loro simbolici concetti sieno fondati sopra chimerici supposti, ed erronei
pensieri è innegabile ; ma se non sono tutti sentenze di Minerva, molti però sono lode-
voli invenzioni, e per lo più mostrano gran vivezza d'ingegno. Non si può a cagion
d'esempio immaginar sarcasmo più arguto e frizzante dell' emblematico epitafio di un
sordido ed ignorante Monarca Egizio. Consisteva il medesimo in un Porco scolpito
sopra la di lui tomba. Apparisce da tutte le medaglie, e dai diversi pubblici monu-
menti ideati per rappresentar il Nilo, che i loro artisti non hanno conosciuto il tipico
alfabeto degli antichi Egizj, oppure che lo hanno trascurato. Non avendo miglior
lume di quello che potevano ricavare dalle più trite cognizioni mitologiche, non seppero
distinguere il più rinomato fiume dell' Universo dalle comuni Deità della sua specie, e
però gli diedero la solita forma di un vecchio barbogio. E' notabile che l'immagini
del Nilo sono generalmente circondate da parecchi inutili attributi, come la sfinge,
l'ippopotamo, il cocodrillo, l'ibi, 1' icneumone, il fior loto, ed il papiro, in tutte le quali
cose non si vede nulla che realmente sia a proposito, stante che ciascheduno di cotesti
oggetti simboleggia piuttosto 1' Egitto che il Nilo. Siccome le benefiche inondazioni
di questo portentoso fiume avvengono costantemente nel sollione, il tipo principale,
con cui gli antichi Egizj solevano disegnarlo, era una testa di leone, e pare assai strano
che i nostri pittori, statuarj ed incisori abbiano tutti omesso un sì plausibile distintivo ;
e tanto maggiore ne dee essere la maraviglia, quanto che esso distintivo lo abbiamo
davanti agli occhi nella maggior parte delle cisterne, acquidotti, e sorgenti ; poiché il
costume di metter teste di leoni per ornamento delle fontane è di origine Egizia, ed
allude all' escrescenze del Nilo, le quali davano luogo di somministrar l'acqua per tutte
le parti. Non possiamo tampoco ammirare l'idea de' simboleggianti bambini, siccome
vedesi nel presente intaglio. Appresso gli Egizj la facoltà fecondante veniva geroglifi-
camente espressa per mezzo di un becco, o sia col ritratto di Venere con una testa di
papavero in mano. Neil' anno duodecimo dell' impero d'Adriano, l'escrescenza del
Nilo giunse all' altezza di sedici cubiti, in commemorazione del quale avvenimento, fu
in quel tempo coniata una gran medaglia in Alessandria. E'probabile che questa me-
daglia abbia suggerito il simbolo de' sedici bambini. Nè possono i sedici bambini, che
si vedono nel gruppo colossale del Nilo, che si conserva nel Vaticano, distruggere la
nostra opinione ; imperocché, quantunque questo gruppo sia il medesimo che fu men-
tovato da Plinio come un monumento vetusto, ed un prodigio dell' arte, è però noto,
che tanto i bambini, quanto gli altri simboli che l'adornano vi sono stati aggiunto
molto tempo dopo Adriano. Se non andiamo errati, questa celebre statua fu scavata
dalle mine del Tempio della Pace, dove Plinio ne fa sapere che l'Imperator Vespasiano
aveva ordinato che si collocasse. Rispetto al nostro monumento egli fu trovato nello
scavo Ostiense, dove qualche tempo addietro si scoprirono quattro gruppi delle forze
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