L 97
c/re c///co/'re w-r
T. Le/rcàro
OI 61^001^0 e^vxvoni:.
la dunque ne invita la spia^ia, àe ne alletta.
()uessa pittura di Oiacomo Lavedone viene accen-
nata in «^uessa Zuilà dal ^/lalvassa nelle pitture di
LoloAna: -^r/FFbro, rò/rorre co/ òò-rro .
Di piu non ne 8Ò, e non ne vo' dire, non vo-
lendo impa^^are in una tanto inutile ricerca. Oss
serviamo piu tosso con huale arte ella è eseguita, lasciando la
cura clel rimanente a^li eruditi Issorici, comeàè dovente anà'
essi promul^atori di iole; poco certo a^li ssudioss del OilèAno
importerà sapere ài fosse «^uesso KuAAero, e cui importasse lo
cercbi altrove. Il perlona§Aio, àe «zui ragiona col Tanto, il
fa con certo decoro, e in tale atto, e portamento, àe ben
il conosce non essere eZli uomo vulvare. Il Tanto poi, àe at-
tentamente a lui bada, non può farlo con piu maessevole pre-
tènda, e con ciera, àe piu induca a venerazione, e a rispet-
to; e e§li è vero ciò àe li penla il Malvalla, cioè àe An-
drea Taccili domano, pittore al sommo elimio, e d' immortal
nome, rubbasse il tuo 8. Romualdo predicante a' tuoi Clonaci
da ^uessa Immagine del Tanto ^bate Lenedetto, Allesso furto
per lo d!avedone li è un grande onore; conciossiaàè il rubba-
rore no! lece per inopia, da àe tanto ansi e^li avea del luo,
àe poteva altrui in OAni occorrenza sovvenire; ma il calo
e§li è, àe da sagace ^rtessce e§li ka co8i bene saputo il suo
ladroneccio nascondere, àe io non veMio, àe altro ci sia di
sembiante tra 1' una pittura, e ? altra, sè non se, àe 1' uno, e
1' altro àbate sìa sedente; ma però in politura diversa; e ss
ouessa ss è rubberia, non v' ba modo di non inciampare in mille
colali. I! calò, e lo invito del!' argomento, e della naturale
espressione de! Tubetto sèn^a nolìra saputa vi ci conduce.
Lcc
<)ual
c/re c///co/'re w-r
T. Le/rcàro
OI 61^001^0 e^vxvoni:.
la dunque ne invita la spia^ia, àe ne alletta.
()uessa pittura di Oiacomo Lavedone viene accen-
nata in «^uessa Zuilà dal ^/lalvassa nelle pitture di
LoloAna: -^r/FFbro, rò/rorre co/ òò-rro .
Di piu non ne 8Ò, e non ne vo' dire, non vo-
lendo impa^^are in una tanto inutile ricerca. Oss
serviamo piu tosso con huale arte ella è eseguita, lasciando la
cura clel rimanente a^li eruditi Issorici, comeàè dovente anà'
essi promul^atori di iole; poco certo a^li ssudioss del OilèAno
importerà sapere ài fosse «^uesso KuAAero, e cui importasse lo
cercbi altrove. Il perlona§Aio, àe «zui ragiona col Tanto, il
fa con certo decoro, e in tale atto, e portamento, àe ben
il conosce non essere eZli uomo vulvare. Il Tanto poi, àe at-
tentamente a lui bada, non può farlo con piu maessevole pre-
tènda, e con ciera, àe piu induca a venerazione, e a rispet-
to; e e§li è vero ciò àe li penla il Malvalla, cioè àe An-
drea Taccili domano, pittore al sommo elimio, e d' immortal
nome, rubbasse il tuo 8. Romualdo predicante a' tuoi Clonaci
da ^uessa Immagine del Tanto ^bate Lenedetto, Allesso furto
per lo d!avedone li è un grande onore; conciossiaàè il rubba-
rore no! lece per inopia, da àe tanto ansi e^li avea del luo,
àe poteva altrui in OAni occorrenza sovvenire; ma il calo
e§li è, àe da sagace ^rtessce e§li ka co8i bene saputo il suo
ladroneccio nascondere, àe io non veMio, àe altro ci sia di
sembiante tra 1' una pittura, e ? altra, sè non se, àe 1' uno, e
1' altro àbate sìa sedente; ma però in politura diversa; e ss
ouessa ss è rubberia, non v' ba modo di non inciampare in mille
colali. I! calò, e lo invito del!' argomento, e della naturale
espressione de! Tubetto sèn^a nolìra saputa vi ci conduce.
Lcc
<)ual