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Archivio storico dell'arte — 5.1892

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Fasc. II
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Kristeller, Paul: La Xilografia veneziana
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https://doi.org/10.11588/diglit.18091#0133

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PAUL KRISTELLER

nello stesso modo come molti ornamenti e iniziali disegnati nei libri veneziani di quel tempo,
mentre più tardi, per contrapposto alle xilografie tedesche ecc., in Italia le illustrazioni nei libri
non si trovano quasi mai dipinte. La conformità della pittura, dei colori e dell'ornamentazione
di quasi tutti gli esemplari di libri di diversi stampatori che ho visto, lascia credere che pro-
babilmente abbiano ricevuto questi ornamenti in una bottega di miniatori, per i quali un artista
avesse eseguito queste tavole in legno come modelli.

Il valore artistico del disegno di queste incisioni, delle quali alcune si possono chiamare
veri capolavori di finezza e di grazia, ò molto disuguale, come anche la diligenza e la finezza
dell'esecuzione tecnica; ma tutte lasciano travedere gli stessi distintivi della tecnica dell'intaglio.
La discrezione e la rigidità nell'indicazione delle forme, le linee un po' grosse e dure, incoerenti
ed interrotte e di grossezza cambiante, che si limitano ad accennare le forme più essenziali, e
che non circoscrivono tutta la forma, ma soltanto singole parti di essa, mostrano egualmente in
tutte la mancanza di quella esperienza, di quella facilità tecnica che non si può acquistare che
con una pratica lunga ed assidua.

Ma in verità queste xilografie non sono affatto le prime produzioni di quest'arte in Venezia.
Documenti ben conosciuti tratti dagli archivi di Venezia dimostrano che già dal principio del
Quattrocento la xilografia era una professione tanto comune ed importante, che nel 1441 si credeva
di dover aiutare a mezzo di legge gli artigiani esercenti questo mestiere, che già andava in
decadenza. Fin adesso nessuna opera che si possa attribuire con sicurezza a questo tempo ò
venuta a nostra cognizione. Le incisioni in legno che noi conosciamo come le più antiche non
mostrano di certo nessuna traccia artistica o tecnica dei loro antecessori, ma si manifestano nella
tecnica dell'intaglio e nel metodo di stampare come i primi saggi d'una tecnica nuova. Fra gl'in-
tagliatori professionali, dei quali parlano i documenti, e gli artisti che hanno eseguito questi
primi ornamenti dei libri stampati in Venezia dal 1469 al 1472, non c'è relazione.

Lo stesso carattere di produzione occasionale, non professionale, ci presentano anche gli altri
incunaboli della xilografia applicata all'ornamentazione di libri stampati in altre città d'Italia.

Le prime incisioni in legno eseguite in Italia per le quali si può fissare una data determinata
sono, come è ben noto, le xilografie che adornano le Meditazioni del Turrecremata stampate la
prima volta a Roma nel 1467. Il disegno di queste xilografìe evidentemente è di carattere ita-
liano, non perchè le incisioni siano copiate in verità dagli affreschi del chiostro di S. Maria sopra
Minerva, come si crede di poter presumere dal titolo del libro, 1 ma perchè malgrado la rozzezza
e l'inabilità dell'intaglio lasciano travedere forme del tutto italiane. E stato il conte Delaborde
che, contro il Passavant e il Lippmann, giustamente ha sostenuto che queste incisioni mostrano
chiaramente il fare d'un artista inesperto nella tecnica, che esse non hanno alcuna corrispondenza
colle xilografie tedesche di questo tempo, e che sono da considerarsi come i primi tentativi d'un
artista italiano. Di certo le xilografie stesse si presentano coinè opere d'una persona senza pratica
in questa tecnica.

Più vicino sotto ogni rispetto alle nostre xilografie veneziane troviamo un secondo monu-
mento della illustrazione di libri nel 1472 in Verona. L'attribuzione delle incisioni del Valturius,
stampato in Verona nel 1472, al valente architetto, scultore, pittore e medaglista Matteo de'Pasti,
non si fonda che sulla relazione dell'artista coll'autore del libro, sulle sue cognizioni della materia
trattata in questo, ecc. Ma in fatto non sarebbero indegne d'un tale artista queste incisioni, le
quali in parte mostrano una grande delicatezza e maestria del disegno, mentre rivelano anche
esse la mancanza di pratica nell'esecuzione tecnica dell' intaglio.

Tutte queste xilografie, ed ancora molte altre fatte dopo, restano isolate e senza trovare dei
seguaci immediati nelle loro maniere; mentre che dal 1490 circa le maniere caratteristiche, for-

1 Le parole: «Meditatone» Reveredissimi patria dfii
Johannis de turrecremata Sacrosce Romane eccl'ie Car-
dinali» posite t depicte de ipsius mudato i eccl'ie am-
bitu sce marie de Minerva Rome » secondo il concetto

di quel tempo non possono essere intese se non nel
senso che il cardinale abbia fatto fare nel chiostro
dello pitturo rappresentanti gli stessi soygetti trattati
nel testo del libro.
 
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