MATTEO SANMICHELI
scultore e architetto cinquecentista
i.
mathevs in CLAlfr?SlMA iov1tvm
SANCTI MtCHAtLlS fami lia ORIVNDVS
. . POI.LICIE INSVBRVM NATVS
HH* ki "v\ UìPlÉlÉIir^ « 'V -
a ti ehééfcqr v r nàmm*1 acl arte
Il Yasari, nella
vita del veronese
Michele Sanmi-
cheli,ì che è una
delle più esatte e
particolareggiate
della sua classica
opera, narra che
quell'eminente
architetto milita-
re, mentre atten-
deva ad erigere
od assettare alcu-
ne piazze dello
Stato Yeneto, fu
con molta istanza
chiesto da Fran-
cesco Sforza, ul-
timo duca di Mi-
lano, perchè vi-
sitasse le sue for-
tezze, e che, avuta Michele dalla Signoria una breve licenza, andò nel Milanese e adempì con
grande soddisfazione del duca la commissione affidatagli. Aggiunge il biografo che Michele
«con quella occasione, prima che tornasse a Venezia, andò a Casale di Monferrato per vedere
quella bella e fortissima città e castello, stati fatti per opera e con l'architettura di Matteo
Sanmicheli, eccellente architetto e suo cugino, ed una onorata e bellissima sepoltura di marmo
fatta in San Francesco della medesima città, pur con ordine di Matteo ».
Questa è la sola menzione che si trovi di Matteo Sanmicheli, o Sanmichele, o da San
Michele, negli autori del secolo in cui visse e del seguente. Scrittori più moderni pubbli-
carono bensì alcune nuove informazioni che lo concernono, ma ben poche, nò sempre con-
cordanti, uè bastevoli a metterlo in luce. Non parendomi dunque conveniente che un artista -
che pur meritò dal Yasari il titolo d'eccellente, quantunque abbia vissuto in un tempo in
cui per l'abbondanza di ottimi ingegni in ogni ramo dell'arte non era facile cosa l'emer-
gere — rimanesse quasi completamente ignorato, deliberai di scoprire il più che potessi della
1 Edizione Milanesi, VI, 345,
scultore e architetto cinquecentista
i.
mathevs in CLAlfr?SlMA iov1tvm
SANCTI MtCHAtLlS fami lia ORIVNDVS
. . POI.LICIE INSVBRVM NATVS
HH* ki "v\ UìPlÉlÉIir^ « 'V -
a ti ehééfcqr v r nàmm*1 acl arte
Il Yasari, nella
vita del veronese
Michele Sanmi-
cheli,ì che è una
delle più esatte e
particolareggiate
della sua classica
opera, narra che
quell'eminente
architetto milita-
re, mentre atten-
deva ad erigere
od assettare alcu-
ne piazze dello
Stato Yeneto, fu
con molta istanza
chiesto da Fran-
cesco Sforza, ul-
timo duca di Mi-
lano, perchè vi-
sitasse le sue for-
tezze, e che, avuta Michele dalla Signoria una breve licenza, andò nel Milanese e adempì con
grande soddisfazione del duca la commissione affidatagli. Aggiunge il biografo che Michele
«con quella occasione, prima che tornasse a Venezia, andò a Casale di Monferrato per vedere
quella bella e fortissima città e castello, stati fatti per opera e con l'architettura di Matteo
Sanmicheli, eccellente architetto e suo cugino, ed una onorata e bellissima sepoltura di marmo
fatta in San Francesco della medesima città, pur con ordine di Matteo ».
Questa è la sola menzione che si trovi di Matteo Sanmicheli, o Sanmichele, o da San
Michele, negli autori del secolo in cui visse e del seguente. Scrittori più moderni pubbli-
carono bensì alcune nuove informazioni che lo concernono, ma ben poche, nò sempre con-
cordanti, uè bastevoli a metterlo in luce. Non parendomi dunque conveniente che un artista -
che pur meritò dal Yasari il titolo d'eccellente, quantunque abbia vissuto in un tempo in
cui per l'abbondanza di ottimi ingegni in ogni ramo dell'arte non era facile cosa l'emer-
gere — rimanesse quasi completamente ignorato, deliberai di scoprire il più che potessi della
1 Edizione Milanesi, VI, 345,