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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 1.1895

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Fasc. I-II
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https://doi.org/10.11588/diglit.19207#0136

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RECENSIONI

La peinture en Europe. Florence, par Georges La Fenes-
tre, membre de l'Institut conservateur des peintures
au Musée national du Louvre, e Eugène Richtenberger,
Ouvrage orné de cent reproduetion photographiques.
— Paris, Ancienne Maison Quantin, 7 Rue Saint-Benoit.

Mentre il primo volume di questa raccolta era
dedicato al Louvre, il secondo è intitolato Florence,
e si occupa quindi delle opere d'arte di quella
città. È un bello e maneggevole volume in-8 di
380 pagine con non meno di cento riproduzioni
grafiche intercalate nel tosto, alle quali servirono
da esemplare altrettante fotografie eseguite col pro-
cesso isocromatico dalla nota ditta fratelli Alinari
di Firenze.

Il volume stesso poi si divide in tre parti, la
prima concernente le Gallerie regie Uffizi, Pitti,
e dell'Accademia di Belle Arti, la seconda gli edi-
fici religiosi e delle opere pie: chiese, conventi,
spedali, ecc., la terza gli edifici pubblici e le Gal-
lerie private.

Nel suo complesso è riescito una eccellente guida
artistica particolareggiata per quanti o si dispon-
gono ad un soggiorno nella città dei fiori, o desi-
derano richiamare alla memoria le grate impres-
sioni che vi hanno provato per quanto concerne
il campo della pittura. Così pure vi potranno spesso
attingere utilmente i cultori della storia della pit-
tura, da che gli autori alla descrizione dei singoli
capi non mancarono di aggiungere quelle notizie
più rilevanti che diedero intorno ai medesimi i
principali scrittori antichi e moderni. E in vero il
copioso indice bibliografico esposto a capo del libro
ben dimostra che seppero tener conto delle fonti
più autorevoli a beneficio del loro lavoro. Vollero
invece a bello studio astenersi affatto da giudizi
loro propri, mantenendo quindi una posizione neu-
trale di fronte alle divergenze dei critici, pure da
essi citati nei casi più emergenti.

Non ultima attrattiva è quella della serie delle
tavole illustranti il testo. Nella scelta delle mede-
sime, fatta eccezione di pochissimi esempi, gli autori
mostrarono un gusto lodevole, sapendo congiungere
i riguardi dovuti all'importanza delle opere con
quello della condizione loro più propizia per for-
nire delle tavole chiare e distinte.

Queste poi per rispetto a perfezione tecnica
sono giunte a un punto da non lasciar quasi nulla
a desiderare. Il loro processo, dalla ditta Boussod,
Yaladon e C1", che se ne incaricò, viene qualificato
come quello della typogrcivure, e ci sembra consi-
stere in un genere di riproduzione analogo a quello
della zincotlpia, ma finissima, e atta a rendere le
più delicate gradazioni di chiaro e di scuro, quali
vengono fornite d'altronde a meraviglia dagli esem-
plari isocromatici degli espertissimi fotografi fio-
rentini.

Così ci è dato rallegrarci sinceramente degli
splendidi risultati ottenuti in un'opera, pel com-
pimento della quale si sono data la mano frater-
namente dei valenti artefici italiani e francesi. E
valga il vero, dal confronto di questo secondo vo-
lume della raccolta col primo si potrà agevolmente
costatare un sensibile progresso nella nitidezza
delle riproduzioni, per quanto il primo già fosse
stato trovato soddisfacente.

Qualche appunto, come abbiamo accennato, vi
sarebbe forse da fare rispetto alla scelta dei soggetti.
Fra altro si sarebbe potuto risparmiare la riprodu-
zione di un'opera sgraziata qual'è certa tavola di
Galleria degli Uffizi, una Madonna in trono con
quattro santi ai lati, venuta a galla pochi anni or
sono e attribuita ignominiosamente al maestro di
Leonardo, Andrea del Verrocchio (pag. 28), mentre
il Verrocchio, per verità più scultore che pittore,
era sufficientemente rappresentato nella tavola ri-
 
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