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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 1.1895

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Fasc. IV
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Baudi di Vesme, Alessandro: Matteo Sanmicheli: scultore e architetto cinquecentista
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https://doi.org/10.11588/diglit.19207#0306

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297

mura e del castello di Casale, « seppure ciò non avesse a intendersi soltanto di qualche ripa-
razione, ciocché neppure par possibile, se si riguarda all'epoca delle ristorazioni sovraccennate
e ad alcuni documenti che tuttora si conservano, da'quali si rileva che piuttosto egli fosse
semplice scultore, o tutt'al più architetto civile ». In quella nota — alla quale Carlo
Promis 1 dà argutamente il biasimo che vi si discorre assai senza dir
Della Yalle ed il De Conti pretesero appoggiare la loro tesi, essi che si <j
così deboli in cronologia, ad argomenti cronologici; ma avendo eglino c
Matteo abbia operato in Monferrato tra il 1470 ed il 1483, tutto l'edi-
fizio dei loro ragionamenti poggia sul vuoto. Meglio avrebbero fatto a
pubblicare i documenti sul nostro artista che asseriscono aver veduti ; ma,
per motivi inesplicabili (o forse anche troppo facili a capirsi), preferi-
rono non farne nulla.

Il Bernasconi2 volle prendere le difese del Vasari e confutare il
Della Yalle. Egli ragiona bene dove dice che per fare correzioni al
Vasari «è d'uopo che sieno dimostrate o dalla critica o da documenti
contemporanei ai fatti che si vogliono rettificare » ; ma le sue argo-
mentazioni storiche non hanno valore, dacché anch'egli s'immaginò
che Matteo fiorisse in pieno secolo xv.

La questione non potrà venire decisa in modo conveniente che
quando si conoscerà meglio la storia della costruzione del castello e
delle fortificazioni di Casale, essendo ancora insufficienti le nozioni
che su tal soggetto diede Vincenzo De Conti nelle sue Memorie sto-
riche della città di Casale. In attesa, se mi si chiedesse la mia opi-
nione, anche destituita di prove, risponderei che ritengo che Matteo non fosse ingegnere
militare e che perciò non abbia avuto parte in quei lavori.

XIV.

Sebbene il Vasari, nel passo riportato in principio di questo articolo, non indichi in che
tempo sia stata l'andata di Michele Sanmicheli, cugino di Matteo, a Casale di Monferrato,
grazie ai documenti pubblicati da A. Bertoldi3 lo si può determinare con precisione. Da quei
documenti, che confermano, fuorché in qualche minuto particolare, le parole del Vasari, si
apprende che Michele, per visitare le fortezze del duca di Milano, non ottenne dal Senato
di Venezia che la licenza di un mese, la quale fu poi, mentr'egli già era nel Milanese, allun-
gata sino a tre mesi in seguito alle vive istanze del duca. Nei primi giorni del 1531 il celebre
architetto s'era messo in cammino, e trovavasi nella natale Verona pronto a proseguire,
quando, con lettera dell'11 gennaio, fu richiamato a Venezia. Ma egli dev'esservisi fermato
ben poco, poiché il 27 febbraio era già da parecchi giorni in Alessandria, ove certamente
non s'era recato senza passare per Milano e forse soffermarvisi alquanto. Visitò poscia il
castello di Novara, come si ricava da una lettera del comandante di esso al duca Francesco
in data del 1° maggio, ed il 21 maggio era già di ritorno da Venezia. Non può dunque aver

1 Gì'ingegneri militari che operarono o scrissero in'
Piemonte; in Miscellanea di storia italiana, t. XIT,
pag. 451. — Ivi, il Promis dà come il documento più
antico sulla conformazione di Casale un disegno fatto
dal capitano Morello verso il 1650; ma il Manno, nella
Bibliografia storica, no registra parecchi anteriori.

2 Appendice ai cenni intorno la vita e le opere di
Antonio Rizzo; Verona, 1863, pag. 31.

Archivio storico dell'Arte, Serie 2", Anno I, fase. IV.

3 Visita di Michele Sanmicheli alle fortezze dell'ul-
timo duca di Milano Francesco Sforza; documenti tratti
dal lì. Archivio generale di Milano, in Archivio Veneto,
YIII, 362-373, anno 1874. — Il Milanesi, in una nota
del suo Vasari (VI, 346), è molto inesatto nel citare
i titoli delle pubblicazioni del Bertoldi su Michele San-
micheli.

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