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documento, sinora inedito, comunicatomi dall'ottimo mio amico, il prof. G. Mazzatinti, può
chiarire in qualche modo la cosa. Consiste in un atto dal quale si rileva come la costruzione
splendida e suntuosa fosse già terminata, in quanto almeno alla parte principale del palazzo,
il cortile compreso ed alcune sale, nel 1480; 1 e come in quello stesso anno il Consiglio
della città donasse al duca Federico le terre e le case sulle quali il palazzo era stato già
eretto.
Ora, se da simile documento, certo molto importante, si deve trarre qualche deduzione,
a me pare debba essere questa che si appoggia su due altre domande. C' è ragione di credere
Tav. Y. - PALAZZO DUCALE DI GUBBIO. PREGIO DELLA FRONTE DI UN CAMINO
che la città di Gubbio donasse l'area del palazzo al proprio signore molto tempo dopo che
egli vi aveva già fabbricato? Per chi conosce la storia di quel ducato e le benemerenze
1 Archivio comunale di Gubbio, Riforme, voi. 1477-80
(fol. 58b e 59). 4 giugno 1480. Si aduna il Consiglio.
Si propone: «Pro bonis meritis et benefitiis receptis per
Communitatem Eugubii ab ili. domino nostro Federico
facere donationem sue J. d. prò se et suis posteris et
sue dominationis successoribus irrevocabiliter inter vi-
vos in forma plenaria de domibus in quibus sua J. do-
minalo fecit et hedificavit suam curiam novam que
olim vocabatur el palazo de la guardia sitam in Civi-
tate Eugubii inter quarteria S. Juliani et quarterium
S. Andreae... Quod idem J. d. fecit maximas impensas
in hedificationem et constructionem diete sue curie ma-
gnifìcas, splendidas et sumptuosas que prò magna parte
ex evidentia facti apparet. Quare placeat vobis supra
deputatis et consiliariis supra predictis respondere con-
sulere et sententiam dicere quid videatur et placeat et
toti Consilio predicto omni meliori modo, etc. ».
Federicus de Benis sostiene, « quod dieta donatio fìat
efficaciter et plenaria prefato ili. domino nostro per
dictos dominos Gonfalonerium et Consules deputatos
consiliarios et consilium de dictis domibus et perti-
nentiis ipsarum ». Così sostenne Julianus de Comitibus
documento, sinora inedito, comunicatomi dall'ottimo mio amico, il prof. G. Mazzatinti, può
chiarire in qualche modo la cosa. Consiste in un atto dal quale si rileva come la costruzione
splendida e suntuosa fosse già terminata, in quanto almeno alla parte principale del palazzo,
il cortile compreso ed alcune sale, nel 1480; 1 e come in quello stesso anno il Consiglio
della città donasse al duca Federico le terre e le case sulle quali il palazzo era stato già
eretto.
Ora, se da simile documento, certo molto importante, si deve trarre qualche deduzione,
a me pare debba essere questa che si appoggia su due altre domande. C' è ragione di credere
Tav. Y. - PALAZZO DUCALE DI GUBBIO. PREGIO DELLA FRONTE DI UN CAMINO
che la città di Gubbio donasse l'area del palazzo al proprio signore molto tempo dopo che
egli vi aveva già fabbricato? Per chi conosce la storia di quel ducato e le benemerenze
1 Archivio comunale di Gubbio, Riforme, voi. 1477-80
(fol. 58b e 59). 4 giugno 1480. Si aduna il Consiglio.
Si propone: «Pro bonis meritis et benefitiis receptis per
Communitatem Eugubii ab ili. domino nostro Federico
facere donationem sue J. d. prò se et suis posteris et
sue dominationis successoribus irrevocabiliter inter vi-
vos in forma plenaria de domibus in quibus sua J. do-
minalo fecit et hedificavit suam curiam novam que
olim vocabatur el palazo de la guardia sitam in Civi-
tate Eugubii inter quarteria S. Juliani et quarterium
S. Andreae... Quod idem J. d. fecit maximas impensas
in hedificationem et constructionem diete sue curie ma-
gnifìcas, splendidas et sumptuosas que prò magna parte
ex evidentia facti apparet. Quare placeat vobis supra
deputatis et consiliariis supra predictis respondere con-
sulere et sententiam dicere quid videatur et placeat et
toti Consilio predicto omni meliori modo, etc. ».
Federicus de Benis sostiene, « quod dieta donatio fìat
efficaciter et plenaria prefato ili. domino nostro per
dictos dominos Gonfalonerium et Consules deputatos
consiliarios et consilium de dictis domibus et perti-
nentiis ipsarum ». Così sostenne Julianus de Comitibus