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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 1.1895

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Fasc. VI
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Frizzoni, Gustavo: La Pinacoteca Scarpa di Motta di Livenza
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https://doi.org/10.11588/diglit.19207#0422

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LA PINACOTECA SCARPA DI MOTTA DI LIYENZA 413

Esclusa pertanto tale versione, nasce spontaneamente ]a domanda chi sia il simpatico
e nobile personaggio che ci sta dinanzi. Una congettura ardita, che forse troverà il suo
prò e il suo contro nelle opinioni altrui, è quella fatta dal Morelli (Lermolieff) ed espressa
nel suo primo volume di « Studi storico-critici sulla pittura italiana » (Gallerie Borghese e
Doria), dov'egli crede che il rappresentato possa essere precisamente il divino urbinate
Raffaello Sanzio, soggiungendo che l'esecutore del medesimo non saprebbe essere altri che
il veneziano Fra Sebastiano dal Piombo. « Questo bellissimo ritratto, egli dice, pur troppo

Fig. 4. - SACRA FAMIGLIA, DA PARIS BORDONE

(Galleria Scarpa)

un po' ridipinto, che viene aggiudicato a Raffaello ed è detto rappresentare il Tebaldeo,
avrebbe ad essere piuttosto l'effigie di Raffaello, circa in età di 26 o 27 anni, dipinto dal
suo ammiratore d'allora Sebastiano ». In questa congettura quello che uon si saprebbe
accettare alla lettera si è che il rappresentato, cioè Raffaello, vi fosse dipinto in tempo da
calcolarsi corrispondente ai primordi della dimora in Roma di Fra Sebastiano, alquanto
anteriore quindi all'origine del ritratto della così detta Fornarina della Tribuna degli Uffizi,
dallo stesso valente critico a buon dritto rivendicata al pittore veneziano, e datata, come
si sa, dell'anno 1512. Se si pone mente alla grandiosità e alla larghezza con cui è inteso
il quadro della Pinacoteca Scarpa, difficilmente si potrà ammettere che il Frate l'avesse
dipinto in epoca relativamente così precoce, pur ammettendo ch'egli, come ora è riconosciuto
dalla quasi generalità degl'intelligenti, e non altri ne sia il vero autore. L'apparenza del
 
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