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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 1.1895

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Fasc. VI
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Sant' Ambrogio, Diego: Presuntiva Ricomposizione dei Marmi minori e dei Medaglioni di Carpiano: nell'antica porta d'accesso al Chiostro della certosa di Pavia
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https://doi.org/10.11588/diglit.19207#0436

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Com'è noto, di siffatto materiale costruttivo si fece largo uso nei tempi del Rinasci-
mento in Lombardia, e più specialmente in Milano, e così, oltreché nel basamento della
fronte del tempio alla Certosa, ravvisiamo questo serpentino, dall'aspetto èneo, nei capitelli
della canonica di Sant'Ambrogio ascritti a Bramante, e nelle fascie a fiorami delle colonne
nel pronao di Santa Maria delle Grazie in Milano.

Raffigurano queste due medaglie, quella di destra una testa di vecchio sbarbato con
benda svolazzante a tergo che gli cinge le tempie, e l'altra, di sinistra un uomo barbuto,
dai lineamenti regolari e dalla barba caprina ripiegata al basso e all'indentro, coperto il

Fio. 2\ - 1-2. Medaglie in alto a destra ed a sinistra della porta maggiore della chiesa di Car-
piano, con angeli oranti nello stile di Giovanni Antonio Omodeo.

3 4. Medaglie in basso, a destra ed a sinistra della porta anzidetta colle effigie in marmo serpentino
di Pompeo re di Tessaglia e di Marco Tullio Cicerone.

capo da una specie di pètaso, o, meglio, di elmetto a disegni romboidali, terminato da un
bizzarro turbante.

Medaglie analoghe scorgonsi nel basamento della facciata della Certosa pavese, e ci
dànno agio di ascrivere quei due diversi tipi, il primo a quello ben noto di Marco Tullio
Cicerone ed il secondo al Magno Pompeo, re di Tessaglia.

Da questa breve descrizione dei vari pezzi marmorei, di sicura provenienza della Certosa
di Pavia, che trovansi oggidì raccolti nella facciata e nella Grangia di Carpiano, ed a cui
sono da aggiungersi, per manifeste ragioni di somiglianza, le tre medaglie poste al disopra
della Madonna del Ialini nel locale del lavabo alla Certosa di Pavia, vediamo ora, se ne
riesce, di trar qualche argomento per desumere se da un'unica fonte e da parti diverse di
quell'insigne monumento sono essi provenienti, e se dalla chiesa propriamente detta o dal
vicino chiostro, e se infine da edifìcio architettonico tuttora esistente o da qualche parte
scomparsa per successivi rimaneggiamenti della Certosa pavese.
 
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