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Archivio storico dell'arte — 2.Ser. 1.1895

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Fasc. VI
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Carotti, Giulio: La gran pala del Foppa nell'oratorio di Santa Maria di Castello in Savona
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https://doi.org/10.11588/diglit.19207#0463

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454 GIULIO CAROTTI

nel 1657 colla trascrizione di antiche carte ho trovato la storia dell'acquisto. 1 Questo non fu
regolarizzato che nel maggio dell'anno 1600, circa cinquant'anni dopo che l'ancona era stata
trasportata nell'oratorio, e quando, oltre al consenso della Comunità di Savona e degli ufficiali
del Duomo nuovo, pervenne anche l'assenso della Sacra Congregazione dei cardinali, il dipinto
essendo stato eseguito per munificenza del cardinale Giuliano della Rovere.

Quest'antica pala dell'aitar maggiore del Duomo vecchio di Savona (fig. la) è una vera
gran macchina di m. 5.50 di altezza e 3.50 di larghezza, che oggi occupa tutto il fondo del
vasto oratorio della confraternita di Santa Maria del Castello nel centro della città di Savona.
È composta di sette dipinti su tavola e di sette tavolette della predella, il tutto incastrato in
una grandissima cornice in legno dorato a pilastrini, nicchie, architravi, frontoni, e con un
tabernacolo centrale a forma di tempietto che corona il tutto. La predella viene a formare lo
zoccolo dell'edifìcio architettonico a tre piani. Nel primo abbiamo le tre tavole maggiori, nel
centro la Maestà, o Tergine col Bambino in trono, ed ai lati i dipinti effigianti San Giovanni
Battista e San Giovanni Evangelista, le quali tre tavole sono centinate ed incorniciate da
pilastri ed archi, e la centrale anche da un timpano; nei pilastri estremi due nicchie per lato
contengono ciascuna una statuetta di Santo. Al disopra di questo piano ed ai lati del timpano
di coronamento della tavola centrale otto piccole nicchie, disposte orizzontalmente, quattro
per parte, contengono altrettanti busti di Santi. Nel secondo piano troviamo tre masse:
al centro un corpo architettonico di tre nicchie fiancheggiate da pilastrelli le quali con-
tengono tre statuette di Santi, ed ai lati di questo corpo due tavole rettangolari coi Padri della
Chiesa a due a due; verso l'esterno, due pilastri estremi con nicchia e statua di Santo, come
nel primo piano; sopra queste tre masse del secondo piano corre una ricca trabeazione, sulla
quale viene ad appoggiarsi il coronamento. È questo il terzo piano: composto di due lunette
o tavole basse centinate contenenti le quattro figure degli Evangelisti ed in mezzo ad esse
lunette il tabernacolo poligonale di cui vediamo, tre nicchie con statuette, e sopra sporge
il cupolino con tamburo a galleria e copertura, sul cui vertice s'innalza la statua del Reden-
tore. Su ciascun vertice delle due lunette laterali spunta pure dai fogliami delle cornici una
mensoletta con la statua a destra di Mose, a sinistra di Aronne (?). Finalmente in ciascun fianco
esterno delle lunette, ed a coronamento superiore dei due pilastri estremi, abbiamo un'altra
statua.

Per l'esame delle tavole dipinte procederemo in senso inverso, comincieremo cioè dal
vertice o zona superiore.

Nella lunetta, alla sinistra di chi osserva, abbiamo le due mezze figure degli Evange-
listi Matteo e Giovanni; nella lunetta di destra quelle di Luca e Marco. In ciascuno di
questi gruppi vi è un collegamento di azione e di espressione tra le due figure: San Matteo,
che stava scrivendo, s'interrompe colla destra alzata e volta la testa per ascoltare l'angiolo;
il suo compagno Giovanni, dal canto suo, sentendo pur le parole dell'angiolo, alza il capo
e la destra in atto di meraviglia. Parimenti, dal lato opposto, San Matteo e San Luca di-
scutono; Matteo ha consultato il compagno, il quale gli dà consigli con atteggiamento da

e Evangelista e altri Santi dali magnifici masari osia
ofitiali de la fabrica del Domo novo Catedrale che prima
era disposta nelaltare magiore del Domo vegio e sono
da anni 50 ensircha che si ritrova nel nostro oratorio
de disciplinanti di Sta Maria de Castello compra per
L. 500 di moneta corrente di Grienova.

1 L'anno 1600 alli 24 del mese di maggio gli uffi-
ciali della nuova fabbrica della chiesa Cattedrale di
Savona di consenso del Vescovo Corto e della Comunità
di Savona e della Sacra Congregazione di Carità come

da lettera 22 settembre 1599 vendono alla Confraternita
dell'oratorio di Nostra Signora di Castello e pietramare
della città di Savona un'ancona grande esistente nel
detto oratorio la quale era delli detti MM. Ufficiali ed
era quella che serviva al Duomo vecchio che fu demolilo
per la fabbrica del Castello e venduta per li ufficiali
della nuova fabbrica alli detti confratelli ed Oratorio
ancorché non vi sia scrittura per il prezzo di lire cin-
quecento moneta di Genova in corso.
 
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