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Atti della Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino — 4.1883

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Bassi, Domenico: Di una statuetta del sonno che si conserva nel Regio Museo Torinese di Archeologia e del suo mito nell'antichità
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https://doi.org/10.11588/diglit.11586#0221

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Dt UNA STATUETTA DEL SONNO

215

Incominciamo dalle rappresentazioni in numero di
quattordici in cui Hypnos órtvoBóvag non comparisce solo,
e che, come tutte le altre, delle quali parlerò in seguito,
non si possono in modo alcuno riannodare alla sua leg-
genda.

Sopra un sarcofago trovato in Foligno nella chiesa di
S. Ruffino c'è uno dei soliti rilievi di Endimione (1).
Endimione dorme; a lui sovrasta una figura maschile,
un giovane semivestito, che ha grandi ali alle spalle e
altre più piccole a guisa di penne sulla fronte; questi
simboli dimostrano a primo tratto chi sia il giovane so-
vrastante al pastore : Hypnos, che fa provare al fidanzato
della Luna gli effetti della sua potenza.

Sotto altre sembianze è raffigurato Hypnos in un terzo
rilievo di Endimione, pubblicato da! Lasinio (2). Il dio
vi è ritratto come un adolescente completamente nudo,
alato alle tempia e alle calcagna (il che indusse il La-
sinio a crederlo Mercurio), il quale da un corno tenuto
nella destra versa sul giovane pastore, sdraiato sopra un
sasso, il liquido sonnifero. Dalla posizione del suo corpo
e specialmente delle gambe pare che egli stia per risol-
levarsi a volo, affine di lasciar Diana, già discesa dal
cocchio, sola con Endimione, a cui ella è vicina. Il braccio
sinistro di Hypnos è rotto un po' al di su del gomito;
è probabile che colla mano di esso il dio stringesse un
ramo di papaveri. Alle estremità laterali del rilievo vi
sono i due soliti genii della Morte o del Sonno eterno
colle faci rovesciate.

(1) Ballettino dell'Instituto, anno 1868, p. 146.

(2) Sculture del Campo Santo di Pisa. Pisa, coi caratteri Didot,
MDCCCX1V, tav. LXI1I.
 
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