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Bassi, Domenico: Di una statuetta del sonno che si conserva nel Regio Museo Torinese di Archeologia e del suo mito nell'antichità
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ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI
di vagheggiare il diletto fanciullo, che giace sull'alto del
monte. Endimione nel bassorilievo, di cui parlo, non è
solo; egli riposa fra le braccia di un uomo, che per
mezzo delle ali di farfalla agli omeri si fa conoscere per
il dio del Sonno. Il tranquillo Nume seduto sopra un
sasso si vede solo dalla cintola in su; la veste cadutagli
dalle spalle gli copre parte del ventre e della gamba destra,
che sporge un poco avanti, mentre 1' altra resta nascosta
dietro il corpo di Endimione; il suo aspetto è quello di
un uomo attempato, anzi vecchio; una lunga e folta barba
gli adorna il mento e le membra stecchite e il volto scarno
e lo sguardo stanco e la fronte solcata di rughe dicono
abbastanza chiaramente, che la soma degli anni incomincia
a gravargli sul dorso. L'artista, autore del bassorilievo»
non potè far rilevare ciò che nella rappresentazione è più
importante, che ogni altra particolarità, Endimione addor-
mentato, ad occhi aperti; ma, come lascia capire il Visconti,
al difetto dell'arte dobbiamo supplire noi colla nostra
immaginazione, a cui danno più libero volo due figure,
che si mostrano ai lati di questo bassorilievo, di due
giovani nudi e alati, ciascuno dei quali tiene una face
rovesciata. In essi ognuno può riconoscere facilmente i
genii della Morte, della sorella del Sonno, quantunque il'
loro atteggiamento e il loro aspetto non ci impediscano
di crederli genii del Sonno.
Più numerose, che non le rappresentazioni, le quali
ho sin qui fatto conoscere relative al mito del nostro dio,
sono quelle dell'Hypnos vnvodóvriì e in particolar modo del-
l'Hypnos vnva àsòuxy.ivo;, di cui darò ora la descrizione,
secondo l'ordine della classificazione accennata e stabilita
precedentemente.
ARCHEOLOGIA E BELLE ARTI
di vagheggiare il diletto fanciullo, che giace sull'alto del
monte. Endimione nel bassorilievo, di cui parlo, non è
solo; egli riposa fra le braccia di un uomo, che per
mezzo delle ali di farfalla agli omeri si fa conoscere per
il dio del Sonno. Il tranquillo Nume seduto sopra un
sasso si vede solo dalla cintola in su; la veste cadutagli
dalle spalle gli copre parte del ventre e della gamba destra,
che sporge un poco avanti, mentre 1' altra resta nascosta
dietro il corpo di Endimione; il suo aspetto è quello di
un uomo attempato, anzi vecchio; una lunga e folta barba
gli adorna il mento e le membra stecchite e il volto scarno
e lo sguardo stanco e la fronte solcata di rughe dicono
abbastanza chiaramente, che la soma degli anni incomincia
a gravargli sul dorso. L'artista, autore del bassorilievo»
non potè far rilevare ciò che nella rappresentazione è più
importante, che ogni altra particolarità, Endimione addor-
mentato, ad occhi aperti; ma, come lascia capire il Visconti,
al difetto dell'arte dobbiamo supplire noi colla nostra
immaginazione, a cui danno più libero volo due figure,
che si mostrano ai lati di questo bassorilievo, di due
giovani nudi e alati, ciascuno dei quali tiene una face
rovesciata. In essi ognuno può riconoscere facilmente i
genii della Morte, della sorella del Sonno, quantunque il'
loro atteggiamento e il loro aspetto non ci impediscano
di crederli genii del Sonno.
Più numerose, che non le rappresentazioni, le quali
ho sin qui fatto conoscere relative al mito del nostro dio,
sono quelle dell'Hypnos vnvodóvriì e in particolar modo del-
l'Hypnos vnva àsòuxy.ivo;, di cui darò ora la descrizione,
secondo l'ordine della classificazione accennata e stabilita
precedentemente.